Ha preso avvio oggi il processo nei confronti di Adilma Pereira Carneiro, 49 anni, originaria del Brasile, accusata di aver orchestrato l’omicidio del compagno Fabio Ravasio. La tragica morte di Ravasio risale al 9 agosto, quando fu investito da un’auto mentre si trovava in bicicletta a Parabiago, in provincia di Milano. L’auto coinvolta nell’incidente, che sarebbe fuggita subito dopo l’impatto, ha dato origine a un’indagine complessa e articolata, che ha portato all’apertura dell’udienza in Corte d’assise.
I dettagli del crimine
Secondo le ricostruzioni fornite dagli inquirenti, Adilma Pereira Carneiro avrebbe pianificato l’omicidio, orchestrando un finto incidente stradale. Tra gli imputati spicca Igor Benedito, figlio della Carneiro, che, come riporta la procura, stava alla guida dell’auto durante l’incidente. Per cercare di non farsi riconoscere, Igor indossava una parrucca al momento dei fatti. L’accusa suggerisce che il piano avesse lo scopo di eliminare Ravasio, sulla cui relazione con Adilma vi erano tensioni crescenti.
Insieme a Igor, sono a processo altri cinque individui. Marcello Trifone, marito di Adilma, avrebbe condiviso a sua volta l’auto coinvolta nell’investimento. Un altro accusato, Fabio Oliva, meccanico e presunto amante di Adilma, è menzionato per la sua possibile complicità nel caso. È coinvolto anche Massimo Ferretti, un barista, oltre a Fabio Lavezzo, fidanzato della figlia di Adilma, e Mirko Piazza, accusato di aver svolto il ruolo di palo durante l’effrazione. Infine, Mohamed Daibi, presente sulla scena, stando all’accusa, avrebbe simulato un malore per rallentare il traffico, favorendo così la fuga dei presunti colpevoli.
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Parte civile e supporto legale
Il processo ha visto l’ammissione della costituzione di parte civile da parte dei genitori di Fabio Ravasio, Annamaria Trentarossi e Mario Ravasio. I genitori della vittima sono affiancati da un team legale composto dagli avvocati Barbara D’Ottavio e Francesco Arnone, insieme al professor Francesco Camilletti, dimostrando un forte sostegno durante un momento così difficile per la famiglia.
A questo gruppo si è unito anche Giuseppe Ravasio, cugino della vittima, che ha chiesto di essere ammesso come parte civile nei confronti di tutti gli imputati. La presenza di diversi membri della famiglia Ravasio in udienza sottolinea il profondo impatto che questo tragico evento ha avuto sulla comunità e sulle loro vite. Il processo si preannuncia carico di tensioni e colpi di scena, mentre la Corte procederà nel valutare le prove e ascoltare le testimonianze.
Le udienze continueranno nei prossimi giorni, con l’attesa di chiarire ulteriormente il ruolo di ciascun imputato e le circostanze che hanno portato alla morte di Fabio Ravasio.