L’omicidio di Vittorio Boiocchi, storico leader della Curva Nord interista, si avvia verso un processo immediato deciso dal gip di Milano. La vicenda riguarda un delitto avvenuto nell’ottobre del 2022 sotto l’abitazione della vittima nel capoluogo lombardo, con sviluppi investigativi che hanno portato all’identificazione e all’arresto di sei persone. Tra gli imputati spiccano volti noti del mondo ultras nerazzurro, coinvolti in dinamiche di violenza legate alle tifoserie.
Gip Di Milano ordina processo immediato per cinque persone coinvolte nell’omicidio di boiocchi
Il giudice per le indagini preliminari di Milano, Francesca Ballesi, ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri della Dda Paolo Storari e Stefano Ammendola di svolgere un processo con rito immediato. Sono cinque gli imputati chiamati a rispondere dell’omicidio di Vittorio Boiocchi, ucciso con colpi di pistola nella serata del 29 ottobre 2022 davanti a casa sua. Tra loro figurano gli ex leader della curva Nord interista Andrea Beretta e Marco Ferdico.
L’avvio del processo senza passare per l’udienza preliminare indica che le prove raccolte dalla procura hanno raggiunto un livello definito e concreto, ritenuto sufficiente per sostenere l’accusa davanti alla Corte d’Assise. L’inizio del dibattimento è fissato per il 10 dicembre presso la sede giudiziaria di Milano.
Contesto e sviluppi investigativi su un cold case della tifoseria interista
L’omicidio di Boiocchi era rimasto irrisolto per mesi fino alla riapertura delle indagini da parte della Dda, che ha individuato un filone specifico collegato agli ambienti ultras attivi nelle curve di San Siro. Questo nuovo corso investigativo ha portato a una serie di arresti, sei in totale, che hanno sciolto alcuni nodi del caso.
Andrea Beretta, uno dei principali indagati, dopo il proprio arresto dello scorso anno è diventato collaboratore di giustizia. Si è autoaccusato di avere avuto il ruolo di mandante nell’uccisione di Boiocchi. Nel suo racconto ha descritto anche le responsabilità degli altri soggetti coinvolti nell’organizzazione dell’agguato. Parallelamente, sono emerse ulteriori testimonianze e confessioni, tra cui quella di Marco Ferdico, che hanno confermato la ricostruzione degli inquirenti e contribuito a inchiodare i sospettati.
Questi sviluppi hanno portato la procura a chiedere al gip la celebrazione veloce del processo, puntando a una rapida definizione del caso.
Profilo degli imputati: ex leader ultras e collaboratore di giustizia al centro dell’indagine
Tra i cinque imputati spiccano figure legate alla Curva Nord interista, storicamente protagoniste della scena ultras milanese. Andrea Beretta, già detenuto da un anno, ha deciso di collaborare con la giustizia fornendo elementi chiave sull’omicidio. La sua posizione è cruciale per comprendere la dinamica del fatto di sangue.
Marco Ferdico, altro volto noto del movimento ultras, ha fornito una confessione che rafforza l’ipotesi accusatoria, delineata anche dalle dichiarazioni di Beretta. Gli altri imputati, di cui non si conoscono dettagli specifici, sono coinvolti nei rapporti di forza interni a questo ambiente, che secondo gli investigatori ha provocato la violenza mortale.
L’omicidio ha messo in luce frizioni e faide all’interno delle tifoserie organizzate di Milano, con un meccanismo violento che in passato ha già portato a episodi di scontri e reati. Il processo in programma tra pochi mesi sarà fondamentale per stabilire responsabilità precise e la dinamica completa dell’agguato, chiarendo il ruolo di ciascun imputato e le motivazioni dietro l’uccisione di Boiocchi.
Il caso resta uno dei più delicati legati alla violenza ultras nel nord Italia, con molte aspettative sulla sentenza che uscirà dal tribunale meneghino a dicembre.