Il mondiale per club 2025 sta vivendo la sua fase a gironi negli Stati Uniti, ma a catturare l’attenzione non sono tanto i risultati quanto le condizioni dei terreni di gioco. Il torneo, organizzato dalla Fifa, si disputa in stadi con erba naturale appena posata al posto del sintetico. Tuttavia, diversi calciatori e tecnici europei segnalano gravi problemi legati al manto erboso, che comprometterebbe la qualità del gioco e la sicurezza dei giocatori. I commenti di personaggi come Jude Bellingham e Luis Enrique amplificano il dibattito, in vista del mondiale in Nord America nel 2026.
Problemi con il campo al bank of america stadium di charlotte secondo jude bellingham
Il Real Madrid ha appena superato il Pachuca in un match importante per la competizione, ma a far discutere sono state soprattutto le condizioni del Bank of America Stadium di Charlotte. Il centrocampista inglese Jude Bellingham non ha risparmiato critiche al terreno di gioco, definito “non per niente buono”. Bellingham ha evidenziato come il campo trattenga troppo la palla che rimbalza appena, una caratteristica incompatibile con il gioco ad alto livello. La superficie, a detta sua, provoca inoltre un impatto eccessivo sulle ginocchia, con un rischio superiore per gli infortuni nei giocatori.
Preoccupazioni per il mondiale in nord america 2026
Il centrocampista appare preoccupato per le ripercussioni che questi campi possono avere nel lungo termine, soprattutto tenendo presente che la prossima coppa del mondo, nel 2026, si giocherà negli Stati Uniti, in Messico e Canada. Bellingham ha chiesto che ci si prenda cura del problema “per il prossimo anno”. Queste dichiarazioni hanno acceso un dibattito intorno alla qualità del manto erboso americano, dove la sostituzione dell’erba sintetica con zolle naturali non sembra aver risolto le difficoltà di gioco.
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Il messaggio lanciato da Bellingham fa appello a una maggiore attenzione verso la tutela dei giocatori, in particolare in tornei internazionali di altissimo livello. L’inglese osserva che, dopo una lunga stagione, l’affaticamento si accresce proprio quando il campo non offre condizioni ottimali. Non è un caso che la discussione riguardi proprio la sicurezza fisica degli atleti. La questione va oltre il semplice aspetto tecnico: si tratta di prevenire infortuni e garantire uno standard minimo di gioco.
Le difficoltà di giocare negli stati uniti secondo l’allenatore del paris saint-germain luis enrique
Anche l’allenatore del Paris Saint-Germain, Luis Enrique, ha espresso critiche sulle condizioni di gioco negli stadi americani dove si disputa il mondiale per club. Dopo la vittoria per 2-0 contro i Seattle Sounders, l’allenatore spagnolo ha sottolineato come la fluidità del gioco sia compromessa dalla superficie del campo. Ha spiegato che le condizioni sono molto diverse da quelle degli stadi europei, dove la qualità del prato consente uno sviluppo fluido del gioco con palla a terra.
Difficoltà di adattamento al lumen field di seattle
Luis Enrique ha ammesso che la sua squadra sta cercando di adattarsi a questo terreno difficile, ma ha precisato che ciò non è semplice per chi è abituato a campi migliori. La sua attenzione è puntata soprattutto sul Lumen Field di Seattle, dove l’erba naturale è stata messa al posto del sintetico, e proprio per questo necessita di cure particolari. Si tratta di un prato che deve essere annaffiato manualmente, una procedura svolta durante l’intervallo di gioco, ma che non ha risolto il problema: il manto si asciuga troppo rapidamente, rendendo il campo irregolare e poco affidabile.
Questa situazione rende il rimbalzo della palla irregolare, un aspetto emerso anche nel commento del tecnico spagnolo: “la palla rimbalza come un coniglio”. L’espressione porta l’attenzione sulla imprevedibilità e sulle difficoltà di gestire il pallone in un contesto del genere. Luis Enrique ha aggiunto che nonostante il successo nel match contro i Seattle Sounders, la qualità del campo impedirà alla squadra di esprimersi sempre al massimo.
Le richieste di luis enrique alla fifa sui campi del mondiale per club
Non è solo una questione di comfort o prestazioni, ma anche di sicurezza e organizzazione. Il tecnico del PSG ha rivolto un appello diretto alla Fifa e al suo presidente, Gianni Infantino. Secondo lui, l’ente dovrebbe intervenire per migliorare la gestione dei terreni di gioco nei tornei internazionali, specie in quelli che si disputano su suolo americano.
Luis Enrique ha infatti sottolineato che la situazione attuale del Lumen Field di Seattle rappresenta una criticità evidente, che deve essere tenuta in considerazione per il futuro. La trasformazione del campo da sintetico a naturale ha generato una serie di problemi legati alla manutenzione manuale e all’asciugatura rapida dell’erba, fattori che complicano l’organizzazione delle partite e la possibilità di portare avanti un gioco di qualità.
Le sue parole mettono in luce come il passaggio dalla tecnologia artificiale a quella naturale non sia automatico né privo di conseguenze. Per mantenere un campo all’altezza, servono risorse e attenzione costante, aspetti che paiono ancora insufficienti. La Fifa, da organizzatrice e sponsor principale dell’evento, ha davanti una sfida importante per garantire la sicurezza e la qualità nella prossima edizione del mondiale per club e nel mondiale 2026.
Situazione aperta mentre il torneo prosegue
Il quadro resta aperto mentre il torneo prosegue. I campi americani continuano a mostrare crepe nel sistema organizzativo e nella manutenzione. La questione del manto erboso rimane un punto delicato per tutti gli addetti ai lavori, con giocatori e tecnici impegnati a segnalare le difficoltà che rischiano di influire sui risultati e sulla salute degli atleti.