Problema di natalità in italia e in europa: dati e proposte di merck per affrontare la sfida demografica

Problema di natalità in italia e in europa: dati e proposte di merck per affrontare la sfida demografica

Il calo delle nascite in Italia e Europa mette a rischio il futuro sociale ed economico; Merck evidenzia la scarsa conoscenza dei giovani sulla salute riproduttiva e propone strategie educative e di supporto.
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Il calo delle nascite in Italia ed Europa è legato a una scarsa conoscenza dei giovani sulla salute riproduttiva; Merck propone educazione, accesso alle cure e politiche di supporto per invertire il trend demografico. - Gaeta.it

Il calo delle nascite in Italia e nel resto dell’Europa rappresenta una minaccia per il futuro sociale ed economico dei paesi interessati. Durante il convegno “demografia, un patto fra generazioni” tenutosi a Roma, esperti e rappresentanti del settore hanno discusso i motivi dietro il declino demografico e le possibili risposte. Merck, azienda attiva nel campo della salute, ha presentato dati recenti provenienti da una ricerca condotta in 12 paesi europei che mette in luce una scarsa conoscenza dei giovani sulla salute riproduttiva. Il tema è cruciale per capire quali strategie adottare per invertire il trend.

Dati europei sulla consapevolezza della salute riproduttiva nei giovani adulti

La ricerca realizzata da Merck ha coinvolto giovani adulti di età compresa tra 21 e 38 anni provenienti da diversi paesi europei, Italia compresa. Un dato emerso riguarda la mancanza di preparazione e informazione rispetto alla salute riproduttiva: circa un terzo degli intervistati non possiede alcuna conoscenza significativa su questo tema. Il risultato fa emergere una lacuna nella formazione sanitaria rivolta ai giovani, che rischia di compromettere le scelte future riguardanti la fertilità e la pianificazione familiare.

Un segnale dalla ricerca

Questa assenza di consapevolezza, spiegata durante l’incontro romano da Ramon Palou de Comasema, general manager Healthcare di Merck, è un segnale forte che indica la necessità di iniziative educative mirate. Si tratta di un problema che travalica i confini nazionali e coinvolge un’intera generazione chiamata a confrontarsi con sfide demografiche senza avere strumenti adeguati. Nel contesto europeo, la formazione sulla fertilità spesso non viene considerata prioritaria, ma i dati dimostrano che questo approccio necessita una revisione urgente.

Tre priorità per affrontare la sfida della natalità secondo merck

La soluzione ai problemi demografici, secondo Merck, passa da tre punti fondamentali. Primo, serve promuovere la consapevolezza riguardo alla salute e alla prevenzione della capacità riproduttiva. Informare correttamente i giovani su come funziona la fertilità e sulle problematiche che possono insorgere è la base per decisioni più consapevoli e tempestive.

Secondo, va aumentata la diffusione di informazioni riguardanti le possibilità di trattamento per preservare e mantenere in salute la capacità riproduttiva. La tecnologia medica ha fatto passi avanti importanti, ma spesso queste opzioni rimangono poco note o accessibili. Far conoscere queste alternative può aiutare molte persone a pianificare meglio il loro futuro riproduttivo.

Terzo, c’è una questione sociale cruciale: bisogna creare un ambiente favorevole alle famiglie, attraverso politiche pubbliche e iniziative private. A livello istituzionale, misure di sostegno alle nascite e alle famiglie sono essenziali. Sul piano privato, le aziende possono dare un contributo significativo attraverso programmi dedicati ai dipendenti che desiderano affrontare la gestione della fertilità. Il coinvolgimento di entrambi gli ambiti è indispensabile per offrire un supporto concreto alle persone.

Caratteristiche del programma “fertility benefit”

Nel 2024 Merck ha realizzato un progetto pilota chiamato “fertility benefit” per assistere i suoi dipendenti desiderosi di affrontare trattamenti o programmi legati alla salute riproduttiva. Questo supporto rappresenta un tentativo concreto di creare un clima lavorativo che riconosca e valorizzi la famiglia come parte importante della vita di ciascuno.

Il programma ha coinvolto più di 560 dipendenti in tutto il mondo, con accesso facilitato a cure e consulenze specifiche. L’iniziativa dimostra come un’azienda possa agire in modo diretto per aiutare i propri lavoratori a conciliare esigenze personali e professionali. Non si tratta solo di una politica interna, ma di un segnale verso la società che spinge per una maggiore attenzione sui temi demografici.

Questo modello potrebbe ispirare altre realtà imprenditoriali e istituzioni pubbliche a intraprendere percorsi simili, per costruire una rete di sostegno più ampia alla natalità e alla salute riproduttiva, affrontando in modo pratico il problema della bassa natalità che sta cambiando il volto dell’Europa e dell’Italia.

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