Il centro storico di priverno si prepara a vivere quasi un mese e mezzo di eventi tra storia, cultura e tradizione con la XXIX edizione del palio del tributo. Dal 29 maggio fino al 6 luglio il borgo si trasforma in un grande palco a cielo aperto, pronto ad accogliere residenti e visitatori con rievocazioni rinascimentali, spettacoli, incontri e momenti gastronomici. L’appuntamento si conferma uno dei più importanti della regione laziale per chi vuole immergersi nelle radici e nelle feste popolari.
Organizzazione e radici storiche del palio del tributo
Il palio del tributo nasce dalla volontà del comune di priverno e dell’associazione culturale “il palio del tributo”, presieduta da valentina de angelis, di mantenere viva una tradizione che affonda le sue radici nel medioevo. L’evento è inserito nel circuito nazionale grazie alla collaborazione con federazione manifestazioni storiche del lazio e federazione italiana giochi storici . Questi legami hanno allargato la partecipazione anche ad altre città della regione, con gruppi storici e figuranti che si confrontano e condividono l’esperienza.
Il palio si ispira agli antichi statuti di priverno e all’obbligo, previsto dal passato, che vedeva le località di maenza, sonnino e prossedi versare un tributo alla città. L’evento così ricorda un passaggio politico e sociale del territorio, riattualizzato attraverso un corteo in costume, la consegna simbolica del tributo e la corsa all’anello, che vede sfidarsi i cavalieri delle quattro porte storiche: campanina, posterula, romana e paolina. Il drappo che i vincitori si aggiudicano viene dipinto ogni anno da un artista selezionato, una tradizione che intreccia arte e storia locale.
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Il programma ufficiale e gli appuntamenti principali
La manifestazione parte giovedì 29 maggio, con un’inaugurazione che avrà luogo nella sala delle cerimonie del palazzo comunale. Alle 17 verrà presentato il drappo 2025 realizzato da marinella pompeo, artista locale di rilievo. Seguono il sorteggio delle porte e la narrazione storica a cura di rosella tacconi, nota storica esperta di araldica e tradizioni. In quella stessa giornata si apre la mostra “i giovani raccontano storia, arte, araldica e colori del palio”, che coinvolge scuole e giovani per trasmettere memoria e identità.
Nel corso delle settimane, le quattro porte organizzano feste di contrada: momenti di socialità con musica, offerte di prodotti tipici e attività dedicate. Le degustazioni di piatti tradizionali affiancano mostre fotografiche e artistiche, espressioni che mostrano l’anima culturale del territorio. Un’attività partecipata, che unisce istituzioni, residenti e operatori culturali per mantenere saldo il legame con il passato.
Due date animano la fine della manifestazione: sabato 5 luglio si tiene la fiaccolata del corteo storico, un percorso notturno che richiama e coinvolge un pubblico ampio lungo le vie principali. Domenica 6 luglio invece si svolge la cerimonia conclusiva con l’offerta del vino alla comunità, la consegna del tributo alla città e la corsa all’anello guidata dal maestro di campo luigi cellini. I cavalieri si sfidano con forza e tecnica, in un clima di grande partecipazione e attesa.
Il valore culturale e la partecipazione della comunità
Il palio del tributo non è solo una rievocazione storica: è un momento di incontro che coinvolge attivamente le scuole, gli artigiani e i giovani di priverno. Partita da una ricostruzione dettagliata della vita rinascimentale, la manifestazione si è affermata come una realtà capace di attirare interesse e partecipazione da tutta la regione.
Il lavoro delle scuole va oltre la semplice visita: studenti raccontano la storia del palio attraverso progetti e mostre, mettendo in scena tradizioni di araldica, costumi e simboli. Gli artigiani contribuiscono con la realizzazione di parti dell’abito e degli accessori usati nei cortei, garantendo autenticità e cura nei dettagli. Giovani volontari aiutano in tutte le fasi, dalla preparazione alle serate finali, portando freschezza e ricambio generazionale.
La comunità si riunisce più volte nel corso del palio per condividere cibo, musica e momenti collettivi. L’evento diventa così una scenografia viva, dove la memoria storica prende forma attraverso quelle persone che, abitanti del posto o visitatori, ritrovano un pezzo di identità comune. Il palio si conferma un elemento attivo della vita locale, un’occasione per raccontare priverno al di fuori dei confini della città stessa.