L’Associazione Italiana Coltivatori ha incontrato rappresentanti dell’ambasciata del kosovo a roma per discutere progetti comuni sull’agricoltura sostenibile. Durante l’incontro si è parlato di formazione, innovazione e scambio di esperienze con l’obiettivo di rafforzare i rapporti economici e promuovere lo sviluppo nelle aree rurali di entrambi i paesi.
Un dialogo tra aic e la rappresentanza diplomatica del kosovo a roma
Nel cuore della capitale, nella sede dell’ambasciata del kosovo, si è svolto il primo confronto ufficiale tra l’aic e la delegazione diplomatica guidata dall’ambasciatrice nita shala. Presenti anche il presidente aic giuseppino santoianni e l’avvocato ylli pace, delegato alle relazioni internazionali dell’associazione. L’incontro ha offerto uno spazio per mettere a fuoco le potenzialità di una collaborazione improntata sulla sostenibilità agricola e sulle opportunità formative, soprattutto per i piccoli produttori di entrambe le nazioni.
Durante la riunione sono emersi temi chiave come l’innovazione nelle tecniche di coltivazione e la necessità di scambi concreti che possono arricchire le competenze degli agricoltori locali. L’obiettivo dichiarato è sviluppare progetti che non restino solo sulla carta ma che generino effetti pratici nella vita della comunità rurale, creando un legame solido tra italia e kosovo nel settore agricolo.
Leggi anche:
Sostenibilità e supporto ai piccoli agricoltori secondo aic
Giuseppino santoianni, presidente dell’aic, ha evidenziato come la sostenibilità rappresenti una priorità irrinunciabile per l’associazione. Il modello di lavoro proposto mira a sostenere in modo concreto i piccoli e piccolissimi produttori agricoli, spesso lasciati ai margini dei grandi circuiti commerciali. Santoianni ha sottolineato che l’innovazione tecnologica e la formazione sono strumenti fondamentali per migliorare le performance e ridurre l’impatto ambientale delle attività rurali.
La collaborazione con il kosovo si inserisce in una serie di progetti per allargare il dialogo internazionale, dopo l’accordo con la comunità indiana sikh. L’aic vuole affermare un percorso di condivisione di esperienze e conoscenze che rinnovino l’impegno verso modelli agricoli più equi e rispettosi dell’ambiente. Questi obiettivi aprono la strada a sinergie in grado di produrre crescita effettiva sia per i territori italiani sia per quelli kosovari.
Andamento e prospettive dello sviluppo agricolo in kosovo
I dati economici recenti segnalano una crescita del pil agricolo del kosovo che si attesta a 222,41 milioni di euro nel quarto trimestre del 2024, rispetto ai 210,06 milioni del trimestre precedente. Questa tendenza positiva dimostra come il settore rurale stia acquisendo maggiore peso nel contesto economico del paese balcanico. Le condizioni di sviluppo favoriscono la ricerca di partnership internazionali che possano accelerare tale progresso.
Crescita e opportunità di scambio tra kosovo e italia
Ylli pace, responsabile relazioni internazionali di aic, ha messo in luce le potenzialità di crescita legate a scambi formativi e tecnici tra il kosovo e l’italia. L’intento è strutturare progetti che valorizzino le capacità locali, favorendo lo scambio di esperienze e la crescita di competenze che diano frutti tangibili. Le attività in cantiere sono volte a stabilire collaborazioni durature, capaci di migliorare sia la qualità della produzione agricola sia le condizioni di lavoro degli operatori.
Lo sviluppo agricolo si presenta quindi come terreno fertile per costruire ponti concreti tra due paesi con tradizioni diverse ma obiettivi condivisi. Le iniziative future potrebbero toccare aspetti quali l’agricoltura biologica, la gestione delle risorse idriche e la meccanizzazione su misura per le piccole realtà produttive. A quel punto, senza inutili rallentamenti, gli scambi potrebbero estendersi anche ad altri settori legati alla ruralità.
A roma, aic e ambasciata del kosovo hanno gettato basi solide per una cooperazione che punta a modelli di agricoltura capaci di sostenersi nel tempo. Il confronto ha dato spazio a idee chiare e proposte concrete, senza tralasciare la cura delle comunità rurali e la promozione di sviluppo condiviso.