Prime manifestazioni del primo maggio in friuli venezia giulia con i genitori di lorenzo parelli sul palco

Prime manifestazioni del primo maggio in friuli venezia giulia con i genitori di lorenzo parelli sul palco

Il primo maggio 2025 in Friuli Venezia Giulia sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato manifestazioni per la sicurezza sul lavoro, con la partecipazione dei genitori di Lorenzo Parelli e appelli a prevenzione e controlli più rigorosi.
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Il primo maggio 2025 in Friuli Venezia Giulia, sindacati e cittadini si sono mobilitati per la sicurezza sul lavoro, con la commovente partecipazione dei genitori di Lorenzo Parelli, giovane vittima di un incidente sul lavoro, che hanno lanciato un appello per prevenzione e controlli più rigorosi. - Gaeta.it

Il primo maggio 2025 in Friuli Venezia Giulia ha visto manifestazioni vivaci organizzate dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, coinvolgendo lavoratori e cittadini. Tra i momenti salienti, la partecipazione dei genitori di Lorenzo Parelli, giovane studente scomparso sul lavoro, ha portato al centro dell’attenzione il tema della sicurezza e prevenzione negli ambienti di lavoro, segnando una giornata ricca di messaggi e appuntamenti di rilievo per tutta la regione.

Racconti e testimonianze dalla famiglia parelli a cervignano del friuli

Maria Elena e Dino Parelli, genitori di Lorenzo, hanno preso parte alle manifestazioni, salendo sul palco allestito a Cervignano del Friuli, Udine. Hanno raccontato la Carta di Lorenzo, un documento che sintetizza le richieste e le proposte in materia di prevenzione degli incidenti sul lavoro. Questa carta è stata presentata nel 2025 e porta il nome del loro figlio, morto il 21 gennaio 2022, all’età di 18 anni, durante il suo ultimo giorno di stage in un’azienda locale.

Un appello alla prevenzione concreta

Il loro intervento si è focalizzato sull’importanza concreta di prevenire tragedie simili, mettendo in luce la necessità di azioni precise, pratiche e regolamentazioni chiare. In effetti, la vicenda di Lorenzo ha colpito profondamente la comunità del Friuli Venezia Giulia, spingendo molte realtà a riflettere sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, specie per i più giovani che affrontano esperienze formative fuori da scuola.

Cortei e iniziative in tutta la regione per la sicurezza sul lavoro

Le iniziative del primo maggio non si sono limitate a Cervignano. I cortei e gli eventi si sono svolti anche a Trieste, Pordenone e Gradisca d’Isonzo. Le piazze si sono riempite di persone con colori vivaci e striscioni, tutte unite attorno a un messaggio forte: fermare la crescita degli incidenti e delle morti sul lavoro.

Il sindacato Cgil Fvg ha sottolineato che, anche quest’anno, la piaga degli infortuni non accenna a ridursi. Al contrario, è stata al centro di tutti i discorsi in diverse località. La festa del lavoro 2025 ha assunto così i toni di un grido d’allarme, richiamando l’attenzione sulle condizioni spesso precarie in cui operano molti lavoratori, nonché sull’importanza di normative rigorose e di una cultura della sicurezza che coinvolga tutti i livelli.

Un messaggio urgente e collettivo

“Serve una presa di coscienza diffusa e immediate misure per migliorare la sicurezza sul lavoro in tutto il territorio,” è stato il richiamo comune.

Messaggi sociali e politici in occasione del primo maggio

A Cervignano del Friuli, oltre ai cortei, la manifestazione ha avuto un carattere di mobilitazione più ampio. Sono stati presenti trattori e una banda musicale, creando un’atmosfera partecipata. Non sono mancate le bandiere arcobaleno, simbolo del desiderio di pace e della richiesta di fermare i conflitti in Ucraina e a Gaza.

Durante l’evento, la Cgil ha rilanciato l’appello a favore del sì ai referendum su lavoro e sicurezza, previsti per l’8 e 9 giugno. Questo tema si lega direttamente alla volontà di tutelare i diritti dei lavoratori, rendere più stringenti le norme e rafforzare le garanzie per chi opera in diversi ambiti lavorativi.

Un appello finale per maggiori controlli e formazione

Chiudendo il comizio a Cervignano, Giorgio Graziani, segretario confederale nazionale della Cisl, ha espresso una richiesta chiara: più prevenzione nei luoghi di lavoro, un aumento dei controlli da parte delle istituzioni, corsi di formazione obbligatori per tutti e sanzioni concrete per chi non rispetta le regole. Il suo intervento ha sintetizzato la posizione dei sindacati, determinati a non abbassare la guardia su un problema che continua a segnare vite e famiglie in tutto il Paese.

“Non possiamo permettere che altre famiglie vivano il dolore che abbiamo vissuto,” ha dichiarato Graziani, sottolineando l’urgenza della questione.

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