Prima deposizione di uova di tartaruga marina caretta caretta sulla spiaggia libera del marano a Riccione

Prima deposizione di uova di tartaruga marina caretta caretta sulla spiaggia libera del marano a Riccione

Sulla spiaggia libera del Marano a Riccione, la prima deposizione documentata di uova di Caretta caretta in provincia di Rimini ha attivato misure di protezione e monitoraggio da parte della Fondazione Cetacea e delle autorità locali.
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A Riccione, sulla spiaggia libera del Marano, è stata scoperta la prima deposizione documentata di uova di tartaruga marina Caretta caretta, con interventi di protezione coordinati da autorità e associazioni per tutelare il nido fino alla schiusa prevista tra agosto e settembre. - Gaeta.it

Un evento raro ha segnato la provincia di Rimini: sulla spiaggia libera del Marano, a Riccione, è stata individuata la prima deposizione documentata di uova di tartaruga marina Caretta caretta. La scoperta è arrivata grazie all’attenzione di due giovani turiste ed è stata seguita dalle autorità locali per tutelare il nido. La presenza di questo rettile marino testimonia un cambiamento negli ambienti costieri e pone nuove sfide su come salvaguardare la fauna lungo la costa adriatica.

La deposizione avvenuta la notte tra 23 e 24 giugno 2025

L’evento si è verificato tra la notte del 23 e 24 giugno 2025, intorno all’una del mattino. L’esemplare coinvolto è una tartaruga marina che si stima abbia circa 20 anni di età. Dopo essere arrivata sulla spiaggia dal mare, la Caretta caretta ha camminato per 20-25 metri sulla sabbia prima di individuare il punto migliore per la deposizione. In quel luogo ha scavato un nido e deposto circa cento uova, a ridosso dello stabilimento balneare numero 133.

La tartaruga ha scelto la riva poco dopo lo spegnimento della musica nelle vicinanze, un dettaglio che lascia pensare come il rumore e l’attività umana possano influenzare questi animali anche nel momento più delicato della riproduzione. La deposizione sulla spiaggia libera è un fatto eccezionale, segnalato dalla Fondazione Cetacea come un evento di valore naturalistico raro per tutto il territorio riminese.

Il ruolo delle giovani turiste e l’intervento delle autorità

Due ragazze, di 17 e 18 anni, hanno assistito alla deposizione mentre si trovavano sul lungomare. Dopo aver compreso l’importanza dell’accaduto, hanno subito avvisato la Capitaneria di porto di Rimini, che ha risposto prontamente. Questa chiamata ha portato alla mobilitazione dei volontari della Fondazione Cetacea, realtà impegnata nella tutela dei cetacei e delle specie marine nella zona.

Sul luogo sono arrivati anche il presidente della Fondazione Cetacea, Sauro Pari, e l’assessore all’Ambiente del Comune di Riccione, Christian Andruccioli. La sinergia tra cittadini, istituzioni e associazioni ha permesso di prendere subito misure per garantire sicurezza e protezione al nido, evitando disturbi che potessero compromettere l’intero processo di incubazione.

Le misure di protezione del nido e la gestione dell’area

Per proteggere la deposizione sono state attuate diverse precauzioni. L’area intorno al nido è stata recintata con staccionate di legno, dotata di reti da cantiere montate su basamenti robusti. Questa soluzione serve a delimitare perfettamente lo spazio dove si trovano le uova, impedendo passaggi accidentali di persone o animali.

Inoltre, è prevista l’installazione di un gazebo che permetterà ai volontari della Fondazione Cetacea di presidiare costantemente il sito. L’intervento si coordina con l’ufficio ambiente del Comune, che ha fornito indicazioni specifiche a Hera per effettuare la pulizia dell’area condividendo modalità compatibili con la presenza del nido.

Infine, è in preparazione un’ordinanza comunale contenente prescrizioni precise per mantenere la tranquillità e la sicurezza della zona durante tutta la fase di incubazione. Queste misure avranno validità finché le tartarughe non avranno completato il loro ciclo di schiusa.

Tempi previsti per la schiusa e il valore della protezione

La schiusa delle uova è attesa tra 45 e 50 giorni dalla data di deposizione. Secondo le previsioni, i primi piccoli di Caretta caretta potranno emergere tra Ferragosto e la fine di agosto. Questo periodo è il momento critico, quando le condizioni ambientali possono influenzare la sopravvivenza delle nuove tartarughe.

La presenza del nido nel territorio marinese rappresenta un segnale importante di ritorno o espansione di queste specie nel nostro mare. La gestione attenta dell’area evapora dall’importanza di tutelare anche le aree costiere che ospitano biodiversità e specie protette. La protezione del nido diventa quindi una priorità per evitare che le uova vengano danneggiate da attività umane o eventi naturali come mareggiate.

Lo sviluppo delle attività di monitoraggio e guardia sul posto sarà determinante per assicurare la sicurezza del nido e accompagnare la schiusa in modo sereno. La collaborazione tra istituzioni e associazioni ha l’obiettivo di ottenere il migliore risultato possibile per la salvaguardia delle future generazioni di tartarughe marine.

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