Tra il 2022 e il 2025 il prezzo del cacao ha subito un aumento netto, con quei valori che hanno raggiunto punte tra i 10.068 e gli 11.675 euro per tonnellata. Questi incrementi si riflettono sulle tavole delle famiglie italiane, dove si registrano rialzi significativi nel prezzo delle tavolette di cioccolato. Un’indagine di Altroconsumo ha monitorato l’andamento dei prezzi in oltre mille punti vendita italiani, mostrando una crescita considerevole che va dal 2% fino al 90%. Il fenomeno tocca questioni ambientali, economiche e finanziarie, con effetti diretti sul commercio e sul consumo quotidiano.
L’andamento della quotazione del cacao dal 2022 al 2025
A partire dal 2022, il cacao ha conosciuto un aumento dei prezzi che ha superato il 200%. Il picco più alto si è registrato il 1 dicembre 2024, quando il costo ha raggiunto 11.675 euro a tonnellata. Un dato vicino si è avuto in giugno di quest’anno, con 10.068 euro. Attualmente il prezzo è sceso leggermente allo 0,45% sotto la soglia dei 10mila euro, attestandosi a 9.903 euro per tonnellata. Questi valori segnano una volatilità che impatta il mercato globale del cacao, influenzando la catena di approvvigionamento e i costi finali per consumatori e produttori. Lo scenario finanziario e climatico hanno contribuito a questa dinamica complessa.
Impatto del cambiamento climatico sulla produzione del cacao
Il caro cacao è collegato, in modo sostanziale, alle modifiche ambientali che interessano le aree di coltivazione, soprattutto nell’Africa occidentale. I principali produttori mondiali, Ghana e Costa d’Avorio, coprono circa il 50% della produzione globale. Entrambi i paesi affrontano problemi legati alla siccità e al cambiamento climatico, che inadattano la terra alla crescita ottimale delle colture. Questi fattori riducono la quantità di cacao disponibile sul mercato e fanno salire i prezzi. La siccità prolungata, unita a temperature irregolari, genera una minore resa delle piantagioni. Il rischio è che queste condizioni diventino la norma, aggravando l’offerta negli anni a venire.
Leggi anche:
Ruolo della speculazione finanziaria nel rincaro del cacao
Oltre agli elementi naturali, il mercato del cacao è influenzato dalla speculazione finanziaria. L’indagine di Altroconsumo ha studiato 93 varietà di tavolette di cioccolato fondente vendute in Italia, scoprendo che soltanto 4 di queste hanno avuto un calo di prezzo nell’arco di un anno, e con riduzioni modeste tra l’1 e il 6%. Al contrario, la stragrande maggioranza, 89 prodotti, ha subito aumenti progressivi di prezzo, variabili tra il 2% e il 90%. Questo differenziale segnala come i movimenti sul mercato finanziario alimentino oscillazioni che, pur non sempre giustificate dai costi di produzione, si riflettono sulle tavole dei consumatori. La speculazione mantiene alti i valori delle commodity, innescando cambiamenti rapidi e frequenti.
Ripercussioni sulla filiera e sulle abitudini dei consumatori
L’incremento dei prezzi al dettaglio mostra una crescita meno pronunciata rispetto ai costi della materia prima. Ciò indica che una parte delle variazioni di prezzo è stata assorbita nei passaggi intermedi della filiera commerciale, probabilmente tra produttori, distributori e retailer. Però, l’aumento rimane evidente sugli scaffali e influenza l’acquisto dei prodotti dolciari. Altroconsumo avverte che non si può escludere un prolungamento di questa tendenza, con i prezzi del cioccolato destinati a salire anche nei mesi prossimi. Per i consumatori questo si traduce in una maggiore spesa o in scelte diverse, mentre il mercato deve fare i conti con una materia prima che non si stabilizza.
Gli effetti del cambio climatico, combinati con la pressione finanziaria sul mercato delle materie prime, stanno cambiando radicalmente il costo del cacao e, di conseguenza, la disponibilità e il prezzo del cioccolato in Italia e nel mondo. Le aziende e i consumatori si trovano, in questo momento, a gestire un equilibrio instabile, in cui ogni variazione ha subito un impatto diretto.