Prevenzione urologica, negli uomini controlli ancora troppo rari: pochi si sottopongono a visite e screening

Prevenzione urologica, negli uomini controlli ancora troppo rari: pochi si sottopongono a visite e screening

La prevenzione urologica maschile in Italia è ancora trascurata: a Napoli si chiede un impegno maggiore di scuole, aziende e sanità per aumentare controlli, consapevolezza e dialogo familiare sulla salute.
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L'articolo evidenzia la scarsa attenzione degli uomini italiani alla prevenzione urologica, sottolineando l'importanza di controlli regolari, dialogo familiare e stili di vita sani per prevenire patologie come il tumore alla prostata, con un appello a un maggiore coinvolgimento di istituzioni e comunità. - Gaeta.it

La prevenzione urologica tra gli uomini resta un tema sottovalutato. Solo una piccola parte della popolazione maschile si sottopone a controlli regolari, nonostante la possibilità di individuare precocemente problemi alla prostata e altre patologie. A Napoli, durante gli Stati generali della prevenzione, è emerso un quadro allarmante che chiede un coinvolgimento più ampio di scuole, aziende e servizi sanitari per incentivare visite e consapevolezza.

Scarso ricorso ai controlli urologici: la fotografia della situazione negli uomini

In Italia, appena uno su dieci uomini si rivolge a specialisti per controlli preventivi legati all’apparato urogenitale. Questo dato, esposto dal professor Vincenzo Mirone, presidente della Fondazione Pro, evidenzia una tendenza preoccupante che rallenta l’individuazione tempestiva di malattie come il tumore alla prostata. Molti uomini si affidano esclusivamente al valore del Psa , che da solo non garantisce un’analisi completa di eventuali condizioni patologiche.

Gli uomini tendono a sottovalutare i sintomi oppure rimandano la visita, credendo di non essere a rischio. Questa percezione falsa li espone a conseguenze più gravi. Mirone ha sottolineato la necessità di un impegno da parte di istituzioni scolastiche, ambienti di lavoro e sanità pubblica per informare e raggiungere un pubblico più ampio. La prevenzione deve uscire dagli ambulatori e diventare materia di conversazione quotidiana, anche in famiglia, per rompere il muro di silenzio che ancora oggi circonda questi temi.

Dialogo tra generazioni: l’urgenza di parlare di salute maschile in famiglia

Un aspetto centrale emerso in occasione dell’evento a Napoli riguarda la comunicazione intra-familiare. Mirone ha evidenziato come il confronto tra padri e figli riguardo la salute maschile resti quasi inesistente. Questa mancanza genera una cultura dell’indifferenza che si tramanda di generazione in generazione. Secondo l’esperto, rompere questo silenzio è fondamentale per far crescere la consapevolezza, specie tra i più giovani.

I messaggi lanciati dai media e dalla sanità spesso non raggiungono l’uomo adulto, legato a vecchi stereotipi di invulnerabilità. Il dialogo in famiglia rappresenta una leva potente per far nascere comportamenti più attenti e responsabili. Incoraggiare i figli a sottoporsi a controlli e spiegare le ragioni di visite e screening aiuta a far cadere pregiudizi legati al genere e alla sessualità. Gli uomini, sottolinea Mirone, devono imparare a prendersi cura del proprio corpo e a riconoscere l’importanza della prevenzione.

Prevenzione e stili di vita: strumenti concreti per ridurre i rischi

L’incontro napoletano ha sottolineato anche l’importanza di una corretta informazione sulla prevenzione primaria. Mirone ha ricordato che molte patologie tumorali, tra cui quelle urologiche, hanno una componente ereditaria che va conosciuta e tenuta in considerazione. La familiarità rappresenta un fattore di rischio spesso ignorato.

Allo stesso tempo, il medico ha messo in risalto che adottare abitudini sane assicura una protezione efficace del proprio corpo. Dieta equilibrata, attività fisica regolare e astensione dal fumo sono passi concreti per limitare l’insorgenza di malattie. Gli screening, proposti sia dal sistema sanitario nazionale sia da organizzazioni come la Fondazione Pro attraverso iniziative gratuite, giocano un ruolo chiave. Permettono di intervenire prima che i sintomi diventino evidenti, aumentando le possibilità di cura.

Un salto culturale necessario a Napoli e oltre

Si sta lavorando per portare questi messaggi fuori dagli ambienti specialistici, rendendo accessibili controlli e informazioni. Mirone ha insistito sul fatto che iniziare a prendersi cura della propria salute può cambiare il corso della vita. Questo richiede però una più larga diffusione della cultura della prevenzione.

L’appello arriva forte dalle istituzioni e dai medici: ogni uomo dovrebbe avere un rapporto diretto con il proprio urologo e rimanere aggiornato sulle visite periodiche. Solo così si potrà ridurre la quota di pazienti che si rivolgono tardi agli specialisti. La prevenzione, insomma, non riguarda solo la malattia, ma il rispetto per il proprio corpo. Napoli nel 2025 conferma che serve un salto culturale che coinvolga tutti, dal singolo cittadino alle istituzioni.

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