Presunto mandante dell'omicidio Coppola: Gennaro Petrucci sarà testimone protetto al processo

Presunto mandante dell’omicidio Coppola: Gennaro Petrucci sarà testimone protetto al processo

Gennaro Petrucci, presunto mandante dell’omicidio dell’ingegnere Salvatore Coppola, testimonierà come collaboratore di giustizia il 12 febbraio al processo in corso a Napoli, con misure di protezione per la sua identità.
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Presunto mandante dell'omicidio Coppola: Gennaro Petrucci sarà testimone protetto al processo - Gaeta.it

Il caso dell’omicidio dell’ingegnere Salvatore Coppola continua a fare notizia a Napoli, dove Gennaro Petrucci, un uomo di 73 anni, è atteso in aula come testimone protetto. Marito di Silvana Fucito, un’importante figura dell’antiracket, Petrucci è indicato come presunto mandante dell’omicidio e sarà ascoltato il 12 febbraio durante il processo in corso alla Corte di Assise di Napoli.

La deposizione di Gennaro Petrucci

Petrucci sarà ascoltato nel processo che vede coinvolto Mario De Simone, il presunto esecutore materiale del delitto. La richiesta di garantire l’anonimato visivo durante la sua deposizione è stata avanzata dall’avvocato Maria Di Cesare ed è stata accolta dai giudici nel corso di un’udienza tenutasi nell’aula 114 del Nuovo Palazzo di Giustizia. Questa misura evidenzia la delicatezza della situazione, poiché Petrucci è attualmente un collaboratore di giustizia e, secondo il Pubblico Ministero Sergio Raimondi, è considerato un testimone fondamentale per fare luce su questo caso.

Il giudice ha autorizzato l’uso di un paravento, una pratica adottata nei maxi-processi legati alla mafia, per proteggere l’identità di Petrucci mentre fornisce la sua testimonianza. Questo tipo di osservazione è comune quando ci sono rischi per la sicurezza del testimone o nel caso di una sua potenziale esposizione. Petrucci è atteso in aula alle ore 10 e la sua presenza è vista come cruciale per il procedimento giudiziario in corso.

La dinamica dell’omicidio

Salvatore Coppola, un ingegnere di 66 anni, venne ucciso con colpi di pistola il 12 marzo 2024 nel parcheggio di un supermercato in via Protopisani a Napoli. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile e dalla Direzione Distrettuale Antimafia hanno portato all’arresto di Mario De Simone, un uomo di 64 anni, accusato di aver materialmente eseguito il delitto su commissione di Petrucci. Secondo una ricostruzione, De Simone avrebbe ricevuto una somma di 20.000 euro per il suo intervento.

Il movente del delitto è legato, secondo le indagini, a una contesa riguardante la proprietà di una villa di lusso a Portici, un’area nota per le sue residenze prestigiose. Questo aspetto non solo evidenzia la brutalità dell’atto, ma getta anche luce su tensioni che coinvolgono interessi economici significativi, mettendo in evidenza come conflitti patrimoniali possano sfociare in episodi di violenza.

Il processo e le prove in esame

Il processo sta seguendo un percorso complesso, con Petrucci, nonostante sia imputato nello stesso caso, che prenderà la parola come testimone assistito. È già stata programmata per la stessa data, il 12 febbraio, l’audizione di un agente di polizia giudiziaria, che contribuirà a ricostruire la scena del crimine. I dettagli forniti dalle autorità ed eventuali testimonianze potrebbero rivelarsi fondamentali per la risoluzione della fase processuale.

Petrucci, il 20 gennaio scorso, ha rilasciato nuove dichiarazioni agli investigatori, le cui informazioni sono state depositate in procura. Queste affermazioni potrebbero contenere elementi chiave e potrebbero cambiare l’orientamento del processo, quindi è di vitale importanza che vengano esplorate adeguatamente.

Il tribunale ha ordinato la trascrizione delle intercettazioni ambientali e delle conversazioni telefoniche che hanno avuto luogo nel contesto del caso. La nomina di un perito per concludere l’analisi di queste prove sarà un passaggio cruciale. Si prevede che questa analisi venga completata entro la fine di maggio 2024, fornendo ulteriore materiale alla magistratura per un approfondimento del caso. La prosecuzione di questo caso rimane uno degli sviluppi più importanti nella lotta contro la criminalità organizzata nella regione.

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