Nel pomeriggio di ieri, a Milano, si sono tenute due iniziative di protesta a sostegno del popolo palestinese. Il primo appuntamento, un boicottaggio, è avvenuto intorno alle 17.15 davanti al locale di McDonald’s in via Dante, mentre poco dopo, alle 18, si è svolto un presidio solidale in largo Cairoli. Le manifestazioni sono state organizzate da diverse realtà pro-palestinesi, tra cui il centro sociale Vittoria.
Boicottaggio di mcdonald’s a milano in via dante
L’azione davanti a McDonald’s ha preso la forma di un boicottaggio mirato all’azienda di fast-food, ritenuta colpevole, secondo gli attivisti, di fornire pasti gratuiti ai militari israeliani. Il ritrovo ha coinvolto diverse decine di persone che hanno esposto cartelli e scandito slogan. Il punto di raccolta in via Dante non è stato scelto a caso: la catena americana, considerata simbolo dell’american way of life, è stata presa di mira per il presunto sostegno, diretto o indiretto, alle attività militari in Medio Oriente.
Gli organizzatori hanno sottolineato come il boicottaggio si inserisca in una più ampia campagna di solidarietà al popolo palestinese colpito dal conflitto. Il messaggio principale è stato quello di opporsi a qualsiasi forma di sostegno materiale alla guerra, anche nei gesti quotidiani come scegliere dove mangiare. Questa forma di protesta vuole mettere sotto pressione le aziende ritenute complici, puntando anche sull’impatto mediatico di azioni pubbliche compiute in pieno centro cittadino.
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Presidio in largo cairoli per la pace e la solidarietà
Poco distante dal boicottaggio, in largo Cairoli, un presidio è partito alle 18. Qui si è radunata una platea più ampia, composta da diverse associazioni e singoli cittadini. L’iniziativa aveva come scopo dichiarato la manifestazione di vicinanza alla popolazione palestinese e alla sua resistenza contro l’escalation della guerra in Medio Oriente. Le organizzazioni hanno inoltre denunciato l’aumento dell’imperialismo nella regione e la corsa al riarmo che peggiora la crisi.
Il presidio ha visto interventi vocali e letture di brani, tra cui citazioni di figure note come il giornalista Chris Hedges, che ha parlato di un genocidio quasi completo in atto. Le parole dei partecipanti hanno evocato una critica forte alla responsabilità delle potenze occidentali, accusate di avere fallito dal punto di vista morale nel momento in cui non riescono a fermare la strage in corso.
Gli slogan scanditi hanno chiesto pace e giustizia, invitando le istituzioni italiane ed europee a prendere posizione netta contro il conflitto e gli interessi economici legati all’industria bellica. Il presidio si è protratto per più di un’ora tra interventi, canti e la distribuzione di materiali informativi.
La presenza del centro sociale vittoria e altre realtà pro-palestinesi
Tra i protagonisti delle due iniziative milanesi è spiccata la presenza del centro sociale Vittoria, noto per le sue attività politiche e culturali. Questa realtà milanese ha coordinato momenti di confronto e ha promosso la partecipazione attiva alle mobilitazioni. Nel corso degli eventi, i membri del centro sociale hanno spiegato le ragioni del loro impegno, sottolineando il legame tra le lotte locali e quelle internazionali per diritti e libertà.
Altre associazioni pro-palestinesi hanno preso parte con propri rappresentanti, rafforzando l’idea di una mobilitazione collettiva e trasversale, aperta a diversi soggetti sociali. La sinergia tra singoli, gruppi e associazioni ha permesso di amplificare il messaggio delle proteste e coinvolgere un pubblico variegato, dalla giovane generazione agli attivisti di lunga data.
Iniziative diffusa e scelta dei luoghi
In questa cornice, le iniziative di ieri rappresentano uno spaccato della risposta civile milanese alla crisi internazionale, offrendo una piattaforma visibile per chi vuole denunciare la violenza e chiedere soluzioni di carattere politico e umanitario.
Questi eventi si inseriscono in una serie di manifestazioni che si sono svolte in molte città italiane ed europee, indicandone la diffusione e il radicamento nel tessuto sociale. A Milano, la scelta dei luoghi – via Dante e largo Cairoli – ha voluto richiamare l’attenzione pubblica proprio negli spazi centrali e simbolici della città.