Presidio dei lavoratori precari davanti a palazzo silone all'aquila per vertenza asl provinciale

Presidio dei lavoratori precari davanti a palazzo silone all’aquila per vertenza asl provinciale

A L’Aquila 150 lavoratori precari della asl provinciale protestano davanti a Palazzo Silone per la stabilizzazione, mentre si attendono i risultati del concorso e si valutano soluzioni come la società in house.
Presidio Dei Lavoratori Precar Presidio Dei Lavoratori Precar
A L'Aquila 150 lavoratori precari della Asl provinciale protestano davanti a Palazzo Silone per chiedere la stabilizzazione e la tutela del loro posto di lavoro, minacciato da contratti tramite cooperative e selezioni concorsuali. - Gaeta.it

Al centro dell’attenzione all’aquila ci sono 150 lavoratori precari che da giorni si alternano in un presidio davanti a palazzo silone, sede della giunta regionale abruzzese. Questi dipendenti operano nell’area tecnica e amministrativa della asl provinciale, ma sono assunti tramite cooperative esterne. La protesta vuole mettere in luce l’incertezza legata ai loro contratti e una situazione lavorativa che minaccia la loro stabilità.

Lo stato attuale della protesta e il presidio a rotazione

La presenza continua davanti a palazzo silone è la risposta dei precari dopo un periodo di ferie forzate. I manifestanti hanno scelto di alternarsi per garantire un’occupazione simbolica e costante dello spazio nei pressi degli uffici regionali. Quel che colpisce è il modo in cui i lavoratori si sono organizzati per mostrare il disagio che vivono da anni: le cooperative Biblos, Az Solutions e Vigilantes Group impiegano queste persone ma fino a ieri sembravano essenziali, mentre ora si sentono sfruttati e abbandonati.

Gli slogan affissi di fronte alla giunta ben riassumono questa tensione: “Licenziare 150 lavoratori e distruggere 150 famiglie”, un grido che denuncia non solo la precarietà ma anche il rischio per la tenuta stessa di vite familiari. Un altro striscione sottolinea con amarezza la rapidità con cui la situazione è cambiata: “Utili fino a ieri, inutili da oggi. Per anni sfruttati, poi licenziati in un giorno”.

Una mobilitazione che continua nel tempo

La protesta non si limita solo a un gesto simbolico. Questi lavoratori sono stati protagonisti di una mobilitazione che dura da tempo e hanno già ottenuto importanti rinnovi contrattuali quadriennali con le cooperative, ma il nodo principale resta irrisolto.

La vertenza contract e il concorso nella asl: prospettive e incertezze

La asl provinciale dell’aquila si è mossa con un concorso pubblico specifico per coprire parte di questi posti, ma ha messo a rischio la sorte di molti lavoratori che non sono rientrati nella lista degli idonei o semplicemente non hanno partecipato. Attorno a 53 posti da assistente amministrativo si concentra ora il futuro di molte persone, con la graduatoria in arrivo già a giugno. La paura dei lavoratori è che questa selezione possa escludere chi opera da tempo e ha competenze pratiche provate sul campo.

Il problema principale infatti riguarda la stabilità dell’occupazione. L’attuale sistema di appalti garantisce il proseguimento dei servizi, ma non garantisce alcuna protezione alle persone che oggi svolgono quel lavoro. Restano lavoratori precari, legati a cooperative esterne, privi di certezze e senza garanzie a lungo termine.

Richieste fondamentali dei lavoratori

Proprio questo aspetto alimenta la protesta: chiedere la stabilizzazione per tutti, anche per chi non ha superato il concorso o non vi ha partecipato, rappresenta un punto centrale delle rivendicazioni. I lavoratori evidenziano come l’esperienza e la continuità operativa non vengano prese in considerazione, mentre si punta solo su meccanismi burocratici che rischiano di creare esclusioni pesanti.

Ipotesi per risolvere la vertenza: società in house e alternative

Tra le possibili strade per uscire dal blocco che durerà nelle prossime settimane, emergono alcune proposte concrete. Una delle più citate è la creazione di una società in house, che potrebbe prendere in carico questi lavoratori e accorpare in modo diretto il personale oggi sparpagliato tra le cooperative.

Questa soluzione permetterebbe di mettere fine alla condizione di precariato, offrendo una forma di tutela più stringente e stabile. Altrimenti, si pensa a un inserimento diretto in strutture già presenti sul territorio come Abruzzo Progetti, realtà pubblica con ruoli simili a quelli attuali degli operatori.

Nuovi incontri e trattative

Il pomeriggio del 2025 vedrà un nuovo incontro nell’emiciclo della regione, dove le sigle sindacali cercheranno di trattare con i rappresentanti politici la situazione. Lo scopo è trovare un accordo che eviti il licenziamento massivo e garantisca una continuità occupazionale più sicura.

Questi passaggi si svolgono mentre il confronto tra le parti si fa sempre più serrato. Il rischio di un peggioramento delle tensioni rimane alto, ma le opzioni sul tavolo indicano che una soluzione tecnica e concreta è ancora possibile.

La vicenda prosegue nel cuore dell’aquila, coinvolgendo amministratori regionali e lavoratori che cercano un futuro meno incerto. Restano da chiarire molte questioni legate al concorso e alle gare d’appalto, mentre cresce l’attenzione sul destino di questi 150 lavoratori, parte integrante dei servizi pubblici locali.

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