Premiolino 2025 a milano: i giornalisti premiati e la menzione speciale per la giornalista ucraina torturata

Premiolino 2025 a milano: i giornalisti premiati e la menzione speciale per la giornalista ucraina torturata

Il premiolino 2025 premia giornalisti italiani come Paolo Giordano e Anna Zafesova per reportage e inchieste, evidenziando il calo della libertà di stampa in Italia e ricordando la giornalista ucraina Viktorija Roščyna.
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Il Premiolino 2025 celebra il coraggio e l’impegno dei giornalisti italiani con una cerimonia il 29 settembre a Milano, evidenziando anche le difficoltà della libertà di stampa in Italia e ricordando il sacrificio della giornalista ucraina Viktorija Roščyna. - Gaeta.it

Il premiolino 2025 assegna riconoscimenti a giornalisti italiani per reportage e inchieste, segnalandone l’impegno nel momento critico dell’informazione globale. La cerimonia si terrà al piccolo teatro grassi di milano il 29 settembre. Tra le affermazioni della giuria, l’attenzione al prezzo pagato da molti cronisti, oltre a riflettere sull’andamento della libertà di stampa in italia.

I vincitori e la cerimonia di assegnazione

Il premiolino, giunto alla 65ª edizione, è uno dei riconoscimenti più antichi e riconosciuti nel giornalismo italiano. I vincitori del 2025 includono nomi di punta come paolo giordano del corriere della sera, anna zafesova della stampa, luigi manconi di la repubblica, siegmund ginzberg de il foglio, thomas mackinson del fatto quotidiano e sabrina giannini di rai 3. Tutti sono stati premiati per contributi specifici nel campo dell’approfondimento, reportage e inchieste.

La premiazione si svolgerà il 29 settembre al piccolo teatro grassi di milano, una cornice storica che punta a valorizzare il ruolo del giornalismo nel raccontare fatti complessi e situazioni difficili. Nel corso della serata, la giuria assegnerà anche una menzione speciale, derivata dal contesto di emergenza che ha caratterizzato l’attività dei cronisti durante l’ultimo anno.

Particolare attenzione a una giornalista ucraina

Una particolare attenzione è stata riservata a viktorija roščyna, giornalista ucraina della testata ukraïns’ka pravda, vittima di torture e uccisione a enerhodar mentre svolgeva il suo lavoro di reportage. La giuria ha sottolineato con forza il peso di questi eventi, definendo il 2024 un anno segnato da “un prezzo altissimo per la libertà di informazione, soprattutto su fronti di guerra come quello ucraino e la striscia di gaza.”

Durante la premiazione, la figura di viktorija verrà ricordata con commozione, a sottolineare il sacrificio dei giornalisti che hanno perso la vita nel tentativo di documentare violenze e atrocità. Il suo caso rappresenta un simbolo di come la professione possa esporsi a rischi estremi nel raccontare verità scomode in contesti di conflitto aperto.

La libertà di stampa in italia: calo e difficoltà

La giuria del premiolino ha inoltre preso in considerazione la situazione italiana riguardo la libertà di stampa. Secondo la classifica di reporters sans frontières, l’italia è scesa dal 46° al 49° posto, penalizzata dalla presenza di organizzazioni criminali in alcune regioni e da vincoli politici percepiti come pressioni alla libertà giornalistica.

Il crescente fenomeno delle fake news diffuse sui social network contribuisce a un contesto complesso per i giornalisti. In questo ambito, la giuria ha deciso di premiare lavori giornalistici — articoli, inchieste e reportage — che aiutano il pubblico a formare un’opinione libera da condizionamenti o pregiudizi.

La pressione esterna, unita alla sfida di garantire notizie accurate in un flusso continuo e sovraccarico di informazioni, rende questi premi non solo un riconoscimento, ma anche un’occasione per riflettere “sul ruolo del giornalismo nella società italiana odierna.”

Composizione della giuria e ruolo nella scelta

La giuria del premiolino 2025 ha raccolto figure di rilievo nel giornalismo nazionale. A presiederla c’è chiara beria di argentine, coordinatrice attenta alle dinamiche politiche e sociali legate al lavoro dei cronisti. Piero colaprico ricopre il ruolo di vicepresidente, affiancato da colleghi esperti tra cui giulio anselmi, antonio calabrò, francesco costa, ferruccio de bortoli, mattia feltri e milena gabanelli.

Tra gli altri membri spiccano enrico mentana, donata righetti, beppe severgnini, gian antonio stella, benedetta tobagi e carlo verdelli. Questo gruppo ha il compito di valutare i lavori ricevuti, scegliendo tra pezzi giornalistici attenti alla qualità informativa e al valore sociale. La giuria si concentra su testimonianze che emergono con chiarezza e onestà, premiando il coraggio e la responsabilità che la professione richiede.

Il premiolino resta così uno specchio del giornalismo italiano, riflettendo sfide, rischi e risultati raggiunti in un contesto spesso teso e pieno di insidie.

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