La quattordicesima edizione del premio letterario caccuri si annuncia ricca di nomi noti e tematiche attuali. L’evento si svolgerà dal 27 luglio al 10 agosto nel borgo di caccuri, in provincia di crotone. La manifestazione, organizzata dall’associazione culturale accademia dei caccuriani, mette al centro autori che indagano aspetti della politica, della storia e della società, intrecciando riflessioni di ampio respiro con la promozione culturale del territorio calabrese.
I finalisti e i temi delle opere candidate
I quattro autori scelti dal comitato scientifico guidato da giordano bruno guerri rappresentano un ventaglio di voci significative. Gad lerner si presenta con “Gaza. Odio e amore per israele” , un saggio che affronta la complessità della questione mediorientale al di là degli stereotipi abituali. Monica maggioni propone invece “spettri” , un libro che esplora la memoria e le scelte passate che ancora influenzano il presente e il futuro delle società contemporanee.
Un punto di vista critico e riflessivo
Alessandro sallusti porta “l’eresia liberale” , un testo caratterizzato da un punto di vista critico sul conservatorismo e il dibattito politico attuale, mentre gennaro sangiuliano presenta “trump. vita di un presidente contro tutti” che ripercorre le vicende personali e politiche dell’ex presidente degli stati uniti senza filtri o pregiudizi. Questi saggi, selezionati con cura, rileggono eventi e figure rilevanti, mettendo sotto la lente aspetti riflessivi e spesso poco esplorati.
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Caccuri come luogo di confronto culturale e riflessione
Il piccolo borgo della sila crotonese si trasforma in un teatro di discussione pubblica su temi internazionali e nazionali di forte impatto. La scelta della location risponde anche a una volontà di valorizzare un territorio spesso trascurato nel dibattito culturale italiano. L’edizione 2025 adotta lo slogan “una storia da scrivere insieme”, che richiama il ruolo della narrazione collettiva nelle vicende sociali e politiche.
Storie individuali e vicende globali
Le opere finaliste incrociano storie individuali e vicende globali, facendo emergere questioni su identità, memoria e conflitto. Tra i focus principali, emerge la narrazione di conflitti come quello di gaza, ma anche il confronto con le scelte politiche di figure importanti come trump. In questo modo il borgo diventa un punto di incontro per lettori, critici e appassionati, dentro e fuori la calabria.
La giuria e il premio “torre d’argento”
Il premio prevede un doppio sistema di votazione. A esprimersi saranno una giuria popolare e una nazionale, riunite in totale da 110 membri. Tra questi 30 sono giurati nazionali, 80 appartengono all’accademia dei caccuriani. L’assegnazione finale avverrà nel corso della serata del 10 agosto in cui gli autori si contenderanno la torre d’argento, un riconoscimento realizzato dall’orafo michele affidato.
Simbolo tangibile del valore culturale
Questa scultura diventa simbolo tangibile del valore culturale riconosciuto ai vincitori. La cerimonia finale rappresenta inoltre il momento più atteso, dove la letteratura si intreccia con la vita del borgo, richiamando pubblico e media. L’organizzazione punta così a valorizzare l’intersezione tra cultura e territorio, creando un evento capace di coinvolgere un ampio spettro di partecipanti.
Promuovere la calabria attraverso un evento culturale diffuso
La presentazione della manifestazione si è svolta al salone internazionale del libro di torino, consolidando il legame con il circuito nazionale delle iniziative letterarie. Il presidente dell’accademia, adolfo barone, ha evidenziato come il premio vada oltre la competizione, assumendo un ruolo più ampio di promozione e valorizzazione.
Un programma estivo ricco di iniziative
Il programma estivo coinvolgerà musica, teatro, letteratura ed enogastronomia, portando in risalto le risorse culturali e paesaggistiche della regione. Per chi visita caccuri in quei giorni, l’esperienza non si limiterà alla lettura e al dibattito, ma comprenderà momenti di socialità e scoperta di un territorio autentico. Il premio si conferma così un’occasione per mostrare una calabria diversa, legata alle proprie radici e aperta al confronto con temi contemporanei.