L’azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno ha ampliato la propria dotazione tecnologica nella diabetologia con due nuovi dispositivi dotati di intelligenza artificiale. Il retinografo e il sistema ‘Wound Viewer‘ sono stati donati dalle associazioni Onde Glicemiche di San Benedetto del Tronto e Diabetici Ascolana, utilizzando i fondi della Fondazione Carisap, che ha destinato 50mila euro a questo progetto. Questi strumenti mirano a migliorare la diagnosi precoce e il monitoraggio delle complicanze del diabete.
Il retinografo con sistema di intelligenza artificiale per la diagnosi della retinopatia diabetica
Al reparto diabetologia dell’ospedale di San Benedetto del Tronto è stato installato il nuovo retinografo, equipaggiato con il software di intelligenza artificiale ‘Dairet‘. Questo sistema automatizza lo screening della retinopatia diabetica, una delle principali cause di cecità nei pazienti con diabete. Il dispositivo è capace di rilevare in modo preciso e rapido i casi di retinopatia moderata e grave, raggiungendo una sensibilità del 100%.
Grazie a questa tecnologia il reparto prevede di ridurre drasticamente i tempi di attesa per gli esami. La possibilità di eseguire uno screening più veloce permette di identificare in anticipo i pazienti a rischio, intervenendo tempestivamente per evitare danni visivi irreversibili. L’adozione di questo strumento aiuta anche a gestire meglio le risorse ospedaliere, concentrandosi sui casi con maggiore urgenza.
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Rosa Anna Rabini, direttrice del reparto diabetologia, ha sottolineato che la donazione rappresenta un passo importante per la prevenzione, indicando come ridurre le liste d’attesa rappresenti una sfida cruciale che il nuovo retinografo potrà affrontare con efficacia. Un monitoraggio più puntuale significa intervenire prima che la retinopatia si aggravi, salvaguardando la qualità della vita dei pazienti diabetici.
Wound Viewer, uno strumento avanzato per l’analisi delle ulcere nel piede diabetico
Il ‘Wound Viewer‘ è stato assegnato all’ambulatorio del piede diabetico dell’ospedale Mazzoni e ai servizi territoriali legati alla diabetologia. Questo dispositivo combina fotografie, termocamera e intelligenza artificiale per analizzare in modo dettagliato le ulcere causate dal diabete, offrendo una valutazione precisa dello stato del tessuto lesionato.
L’uso di questa apparecchiatura migliora il monitoraggio delle ferite, rilevando con accuratezza i segnali di infezione o peggioramento, facilitando così le scelte terapeutiche. Vedere l’ulcera in modo più dettagliato permette agli specialisti di pianificare interventi più mirati e di verificare in tempo reale gli effetti dei trattamenti adottati.
Questo tipo di controllo è fondamentale per evitare complicanze gravi che possono portare, nei casi più estremi, all’amputazione degli arti. Il ‘Wound Viewer‘ supporta il lavoro dei medici e delle équipe infermieristiche, fornendo dati oggettivi utili a decidere i passi successivi nel percorso di cura. L’applicazione integrata dell’IA consente di monitorare le ulcere nel tempo e di intervenire con maggior precisione.
Il valore delle associazioni e della fondazione Carisap nel sostegno alla sanità locale
Le associazioni Onde Glicemiche di San Benedetto del Tronto e Diabetici Ascolana hanno guidato la raccolta fondi per questa iniziativa, collaborando strettamente con la Fondazione Carisap. Quest’ultima ha aperto il bando “Dotazione sanitarie”, da cui sono stati stanziati complessivamente 50mila euro destinati all’acquisto dei due dispositivi.
Antonello Maraldo, direttore generale dell’Ast, ha evidenziato come il sostegno delle associazioni e della fondazione rappresenti un contributo pratico e decisivo per l’ampliamento delle capacità dell’azienda sanitaria. L’impegno di questi soggetti spinge verso un miglioramento concreto delle prestazioni sanitarie, portando tecnologia avanzata laddove serve di più.
Maria Antonietta Lupi, portavoce della Fondazione Carisap, ha rimarcato la presenza dell’ente in ambiti dove le risorse pubbliche incontrano difficoltà. Il progetto della diabetologia di Ascoli Piceno è un esempio tangibile di come la collaborazione tra realtà del territorio e fondazioni private possa colmare gap e potenziare servizi sanitari essenziali, soprattutto per patologie croniche che richiedono un monitoraggio costante.
L’arrivo di questi strumenti rappresenta un segnale chiaro del cambiamento verso nuove modalità di approccio alla cura, dove tecnologia e sostegno locale si incontrano per offrire risposte concrete a bisogni complessi.