La segreteria provinciale del sindacato autonomo di polizia dell’Aquila ha espresso il proprio disappunto riguardo al piano di potenziamento del personale annunciato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. La distribuzione degli agenti nella provincia viene giudicata del tutto insufficiente, specie in una realtà che da anni deve affrontare una carenza grave di organico. La situazione si riflette in un crescente sovraccarico di lavoro e nell’impossibilità di garantire una presenza adeguata nelle principali sedi di polizia locali.
La situazione del personale di polizia nella provincia dell’aquila
Da tempo il personale di polizia sul territorio aquilano soffre una carenza strutturale che non accenna a migliorare. L’età media degli agenti è tra le più alte a livello nazionale, e i processi di ricambio sembrano bloccati. Questa condizione provoca forti disagi soprattutto nei commissariati di Avezzano e Sulmona. Gli uffici operano con risorse insufficienti rispetto al carico di lavoro, che cresce e diventa quasi insostenibile. Non a caso, viene spesso segnalato che gli agenti sono costretti a rinunciare a riposi e ferie pur di mantenere attivi i servizi disponibili.
Il piano di potenziamento e i numeri
Il piano di potenziamento annunciato ha previsto solo 10 nuovi agenti per la provincia, di cui 5 neoformati. Considerando la quarantina di pensionamenti prevista per il 2025, la perdita netta di personale è considerevole. La presenza di neoassunti richiede un periodo di affiancamento e formazione, rallentando ulteriormente l’efficacia operativa degli uffici. Sul territorio, poi, permangono gravi difficoltà a soddisfare le richieste di trasferimento degli agenti, rimasti intrappolati in una situazione di emergenza diventata ordinaria.
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Le implicazioni sulla sicurezza e sull’operatività dei servizi
Il sottorganico si traduce in un impatto diretto sulla sicurezza dei cittadini. I servizi di polizia rischiano di venire meno o di funzionare a livelli ridotti proprio nei momenti in cui sono previsti eventi importanti. Nel 2025, infatti, l’Aquila ospiterà diverse manifestazioni preparatorie per il 2026, anno in cui la città sarà capitale italiana della cultura. Garantire ordine pubblico e sicurezza in queste circostanze richiede risorse umane adeguate. Difficile, a questo punto, immaginare di poter far fronte alle esigenze senza un rafforzamento significativo e strutturale del personale.
Gestione emergenziale e stress degli agenti
Anche la gestione dell’emergenza permanente sta sottraendo personale alla provincia. Durante l’estate 2025, agenti già scarsi potrebbero essere destinati ad attività in altre zone, facendo aumentare il vuoto negli uffici locali. La situazione di stress interessa anche aspetti umani, incidendo sul benessere fisico e psicologico degli agenti. Il carico di lavoro e la mancanza di ricambi mettono a rischio la tenuta complessiva delle forze di polizia nella provincia.
Le richieste del sindacato e le possibili iniziative di protesta
Il sindacato autonomo di polizia ha lanciato un appello al questore dell’Aquila e alle autorità competenti affinché denuncino la reale situazione al Dipartimento di Pubblica Sicurezza. La richiesta principale è un intervento urgente per garantire condizioni di lavoro dignitose e maggiori livelli di sicurezza per cittadini e operatori. Se non dovessero arrivare garanzie concrete, il SAP ha annunciato la possibilità di organizzare un sit-in davanti alla prefettura dell’aquila.
L’obiettivo dell’iniziativa pubblica sarebbe proprio quello di mettere in luce le difficoltà quotidiane vissute dagli agenti. Il tema centrale resta la carenza di personale, fonte di un impoverimento evidente dei servizi di polizia sul territorio. Il confronto con le autorità potrebbe spingere verso nuove assegnazioni e verso un cambio di passo rispetto alle attuali politiche di gestione delle risorse nelle province più fragili.