Taranto si trova al centro di un dibattito acceso tra i candidati sindaco sulle strategie per il porto, il turismo e i trasporti. Dopo aver discusso temi caldi come l’ex Ilva, il rigassificatore e il dissalatore, Piero Bitetti e Francesco Tacente si sono confrontati sulle direttrici essenziali per lo sviluppo della città. Le loro visioni toccano aspetti diversi ma convergenti, dalla valorizzazione portuale alla mobilità, fino all’accoglienza turistica.
Il futuro del porto fra industria, commercio e turismo
Il porto di Taranto resta una delle questioni più sensibili per il futuro della città. Per Bitetti, rappresentante del centrosinistra, non serve scegliere tra porto industriale e porto turistico: bisogna far convivere entrambe le vocazioni. La sua idea si basa su un rafforzamento del porto commerciale orientato a pratiche green, con innovazioni che rispettino l’ambiente e riducano l’impatto. Parallelamente, sottolinea la necessità di una svolta nel turismo portuale, con moli fruibili dai cittadini, infrastrutture per la nautica da diporto e collegamenti diretti verso il centro urbano. In questo quadro il porto non può rimanere separato dalla città ma deve diventare parte integrante della vita cittadina e motore di sviluppo.
Altre visioni sul porto
Tacente, che guida una coalizione civica vicino al centrodestra, ribadisce che porto industriale e turistico non sono contrapposti. Sottolinea anzi il valore strategico della posizione di Taranto nel Mediterraneo, che permette di sviluppare un porto multifunzionale. Le infrastrutture necessarie devono essere completate per intercettare nuovi flussi commerciali e turistici. L’idea di Tacente ruota attorno a un ruolo fondamentale per il porto come hub logistico, capace di integrarsi con il porto di Brindisi attraverso l’asse ferroviario che unisce le due città, creando un sistema porto-interporto unico in Italia.
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Problemi e soluzioni nei collegamenti ferroviari e aeroportuali
L’accesso a Taranto rimane tuttora complicato. La rete ferroviaria è soggetta a lavori continui che provocano interruzioni e trasbordi frequenti. L’aeroporto, nonostante le promesse, non offre ancora voli civili regolari. Bitetti sottolinea che migliorare i collegamenti è indispensabile per attrarre turismo. Pur riconoscendo limiti istituzionali del Comune in materia, dice che l’amministrazione farà pressione su Regione e Governo per completare i lavori ferroviari e ottenere collegamenti diretti e affidabili. Sul fronte aeroportuale, continua a chiedere con decisione l’apertura a voli civili regolari per l’aeroporto di Taranto.
Prospettive di tacente sui trasporti
Tacente guarda invece con attenzione ai Giochi del Mediterraneo e ai flussi turistici in crescita. Ritiene necessario avviare voli civili da e per l’aeroporto di Grottaglie-Taranto, per rendere la città più accessibile. Indica anche l’urgenza di aumentare le navette da e per gli aeroporti vicini di Brindisi e Bari, soprattutto durante il weekend. Segnala l’assenza di servizi domenicali che penalizza i tarantini che vogliono tornare a casa. Sulla rete ferroviaria ricorda i fondi per ammodernamenti e insiste sull’aumento dei collegamenti. Propone un ruolo attivo del Comune come interlocutore costante verso enti superiori per evitare che Taranto resti isolata.
Mobilità urbana: tra uso eccessivo dell’auto e nuove infrastrutture pubbliche
Secondo Bitetti, l’eccessivo uso delle automobili influisce negativamente sull’ambiente e la salute pubblica. Per invertire la tendenza serve un trasporto pubblico più efficiente ed accessibile. Propone di sviluppare le linee BRT , sistemi di autobus veloci e frequenti che collegano i principali quartieri in modo snello e integrato. Intende potenziare la rete, introdurre la digitalizzazione e garantire l’accessibilità a tutti, per spingere i cittadini a preferire il bus all’auto privata.
La visione di tacente per la città
Tacente chiede una vera rivoluzione nella mobilità urbana attraverso un piano che incentivi i mezzi pubblici e limiti l’uso dell’auto privata. Fa riferimento ai progetti di bus elettrici veloci già finanziati, che possono ridurre i tempi di spostamento tra diverse zone della città, come da Paolo VI a Cimino o da Talsano a Tamburi in 30-35 minuti. Vuole che il Comune stimoli gli uffici tecnici a completare queste opere senza ritardi, garantendo così un cambiamento reale nella mobilità di Taranto.
Il confronto tra i due candidati evidenzia punti di vista diversi, ma anche elementi comuni nell’idea di Taranto come città che deve affidarsi allo sviluppo di infrastrutture portuali, trasporti più efficaci e un sistema turistico più organizzato per superare alcune difficoltà storiche. La città appare come un nodo strategico nel Mediterraneo da valorizzare con investimenti e politiche mirate.