La gestione dei servizi sanitari territoriali a Popoli continua a mostrare crepe profonde, con pazienti e personale medico in difficoltà. La situazione riflette problemi più ampi che coinvolgono la governance regionale e la direzione dell’Asl, generando disagi e lunghe attese per cure in un ambiente poco organizzato e sotto pressione.
La situazione della sanità territoriale a Popoli
A Popoli, negli ultimi mesi, il sistema sanitario territoriale è diventato un luogo dove le esigenze dei pazienti si scontrano con una struttura poco funzionale. I disagi non coinvolgono solo chi si rivolge ai medici, ma anche lo stesso personale sanitario, che opera in un contesto dove mancano risorse adeguate e una gestione chiara.
Secondo quanto riportato dal consigliere regionale pd Antonio Di Marco, l’esperienza vissuta direttamente durante un ricovero pasquale ha evidenziato ritardi nelle prestazioni. Per una visita ortopedica programmata e un esame radiologico, l’attesa si è protratta per ore, nonostante la presenza di medici preparati. Pazienti di diverse fasce di età, anche con problemi di mobilità, sono costretti a sostare in corridoi ristretti e con distanziamento minimo, in condizioni che accentuano il disagio.
Leggi anche:
Flusso di pazienti e disagi negli spazi
Si osserva un mix di pazienti provenienti non solo dalla provincia di Pescara, ma anche dall’aquilano, che si affidano a questi presidi con la speranza di ricevere cure puntuali. Le lunghe attese e lo spazio insufficiente generano tensioni e mostrano l’incapacità di un sistema che non riesce a organizzare né il lavoro né l’accoglienza in modo dignitoso. Le difficoltà riguardano la mancanza di un coordinamento efficace da parte delle strutture sanitarie e delle autorità regionali, considerato il ruolo centrale che dovrebbero avere.
Le criticità organizzative e strutturali dei presidi sanitari
Il problema principale riguarda la gestione delle strutture e una governance che non interviene per risolvere le evidenti inefficienze. Gli spazi in cui si svolgono le visite sono inadeguati e la definizione dei turni medici non permette di coprire in tempi accettabili le richieste di visite e accertamenti. Medici e personale sanitario sono sottoposti a un carico di lavoro elevato senza strumenti adeguati.
Le lunghe ore di attesa raccontano di un sistema che sembra bloccato. La mancanza di una pianificazione concreta va a discapito soprattutto delle persone più fragili. Anziani, persone con difficoltà motorie e famiglie in difficoltà economiche sono costrette a sottostare a questi ritardi e condizioni non rispettose delle necessità sanitarie.
Il “cantiere lumaca” che aggrava la situazione
Il consigliere Antonio Di Marco segnala anche un “cantiere lumaca” che ha aggravato la situazione degli spazi. I lavori, che avrebbero dovuto migliorare le condizioni strutturali, si sono trascinati, lasciando incertezza sulle tempistiche e aggravando ulteriormente la situazione. Questo ritardo si somma a una scarsa comunicazione da parte della direzione generale e della politica regionale, che non mostrano interesse a far emergere o risolvere questi problemi.
La risposta della politica regionale e gli appelli per un intervento urgente
Non a caso, Di Marco solleva domande precise sulla consapevolezza di questa situazione da parte delle autorità sanitarie e della giunta regionale guidata da marsilio. L’esperienza vissuta è stata usata come esempio concreto per chiedere un intervento che vada oltre la retorica delle conferenze stampa e delle visite ufficiali nei luoghi più in ordine.
Il problema riguarda sia la gestione operativa che l’assenza di investimenti adeguati. Manca una strategia che riconosca il valore del lavoro svolto dai medici e che garantisca condizioni dignitose ai pazienti. La carenza di fondi e i tagli al bilancio regionale alimentano un deficit che rischia di compromettere ulteriormente la capacità di risposta della sanità abruzzese.
L’appello è chiaro: non si può più aspettare. La sanità locale, specie nei territori meno centrali, richiede risorse immediate e un’organizzazione nuova, per evitare che la situazione precipiti ulteriormente. In questo senso, il consigliere pd invita a interrompere il ciclo di inefficienze e a mettere al centro i reali bisogni di chi cura e di chi deve essere curato.