Polizia metropolitana di napoli cancella 77 auto con intestazioni fittizie dal pra

Polizia metropolitana di napoli cancella 77 auto con intestazioni fittizie dal pra

La polizia metropolitana di Napoli cancella 77 veicoli dal pubblico registro automobilistico per intestazioni fittizie legate a evasione fiscale, truffa e criminalità organizzata, con denuncia del prestanome di Casoria.
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La polizia metropolitana di Napoli ha cancellato 77 veicoli dal registro automobilistico, scoprendo un sistema di intestazioni fittizie usato per evasione fiscale e attività criminali legate a un prestanome di Casoria. - Gaeta.it

Un’operazione della polizia metropolitana di napoli ha portato alla cancellazione d’ufficio di 77 veicoli dal pubblico registro automobilistico . L’indagine, nata da un controllo di routine alla stazione centrale di napoli nel tardo 2024, ha scoperto un sistema di intestazioni fittizie che coinvolgeva cittadini stranieri e soggetti nullatenenti. Sono emerse cifre significative di evasione fiscale e un intreccio con attività criminali sul territorio nazionale.

Il controllo alla stazione centrale e la scoperta del sistema di intestazione fittizia

La vicenda è iniziata con un semplice controllo a fine 2024, quando una Audi A4 di grossa cilindrata è stata fermata vicino alla stazione centrale di napoli. Alla guida c’era un cittadino marocchino. Da questo episodio la polizia ha approfondito la situazione, scoprendo che molte delle auto simili erano intestate a un unico soggetto residente a Casoria, risultato irreperibile dal 2023. Questo individuo fungeva da “prestanome”, intestando decine di veicoli a suo nome ma in modo fittizio, ovvero senza avere alcun reale possesso o controllo diretto.

I veicoli in questione erano perlopiù privi di copertura assicurativa, condizione che rendeva ancora più grave la situazione. Gli accertamenti hanno rilevato che queste automobili venivano cedute a cittadini stranieri o persone senza mezzi, creando un loop fraudolento che ha permesso di aggirare le normative di legge legate alla proprietà e alla circolazione dei mezzi. La scoperta è stata il primo tassello di un’operazione più ampia, che ha portato alla luce un circuito illecito di veicoli dalle intestazioni fittizie.

Evasione fiscale e danni economici allo stato

Il sistema scoperto ha avuto un impatto economico importante. La polizia ha individuato un’evasione di imposte provinciali e regionali che supera i 150.000 euro. Questi tributi non versati riguardano principalmente tasse sulla proprietà delle automobili e contributi legati alla loro circolazione.

Gli accertamenti hanno evidenziato come la frode fosse strutturata per sottrarre somme ingenti allo Stato e agli enti locali attraverso la falsa intestazione di veicoli. Le autorità hanno ricostruito il meccanismo con cui si creava questa evasione fiscale, riscontrando che i proprietari fittizi non effettuavano alcun pagamento previsto dalle normative, lasciando inadempiuti gli obblighi fiscali. Questa situazione ha provocato quindi un danno economico e legale alla collettività, oltre a mettere a rischio la controllabilità del parco veicoli in circolazione.

Denuncia e provvedimenti contro il prestanome di casoria

Nei confronti del responsabile, ovvero l’uomo residente a Casoria protagonista del sistema di intestazioni false, è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli. Gli sono stati contestati reati gravi come truffa ai danni dello Stato e falso. Visto il quadro emerso, sono state adottate misure restrittive ben precise: il soggetto ora ha un blocco anagrafico presso il pra e la Motorizzazione Civile.

Ciò significa che non potrà più intestare nuovi veicoli, né potrà effettuare passaggi di proprietà o altri atti ufficiali legati ai mezzi a suo nome. La decisione punta a limitare ogni possibile ulteriore danno e ridurre i rischi di ripetizione delle frodi. Al momento, il soggetto risulta irreperibile dal 2023, elemento che complica le indagini ma non impedisce l’azione giudiziaria e amministrativa intrapresa dalle forze dell’ordine.

Il legame con la criminalità organizzata

Le indagini hanno fatto emergere che dietro l’attività di prestanome si nascondeva un’organizzazione criminale più ampia. I veicoli intestati fittiziamente venivano impiegati da persone con precedenti penali, coinvolte in reati come traffico di sostanze stupefacenti e furti.

L’utilizzo di automobili intestate a terzi rendeva complessa l’identificazione dei reali responsabili degli illeciti. Queste macchine circolavano in varie zone del territorio nazionale, complicando le operazioni di controllo e contrasto. La strategia dell’organizzazione puntava a mascherare le attività illecite dietro la proprietà fittizia dei mezzi, rendendo difficile per le autorità risalire ai criminali effettivi. L’operazione condotta dalla polizia metropolitana di napoli rappresenta un passo decisivo per smantellare questa rete e per riaffermare il controllo sulle presenze irregolari nel registro dei veicoli.

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