Polemica per la manifestazione di casapound vicino alla pietra d'inciampo dedicata a umberto alfredo righetti

Polemica per la manifestazione di casapound vicino alla pietra d’inciampo dedicata a umberto alfredo righetti

A La Spezia, la concessione di Piazza Garibaldi a Casapound per una manifestazione suscita polemiche per la vicinanza alla pietra d’inciampo dedicata a Umberto Alfredo Righetti, deportato nei campi nazisti.
Polemica Per La Manifestazione Polemica Per La Manifestazione
A La Spezia nasce una polemica per la concessione di Piazza Garibaldi a Casapound, proprio accanto a una pietra d’inciampo che ricorda una vittima dell’Olocausto, suscitando tensioni tra memoria storica e manifestazioni di estrema destra. - Gaeta.it

A la Spezia sta montando una controversia per la decisione di concedere una piazza a Casapound, dove il giorno dopo si svolgerà una manifestazione intitolata ‘Defend Europe, per la remigrazione e per l’Europa-potenza’. Al centro dello scontro c’è la presenza di una pietra d’inciampo, installata in memoria di Umberto Alfredo Righetti, deportato e ucciso nei campi nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Questo confronto mette in luce tensioni tra il ricordo delle vittime dell’Olocausto e le attività pubbliche legate a gruppi vicini a ideologie di estrema destra.

La pietra d’inciampo in memoria di umberto alfredo righetti

In piazza Garibaldi, di fronte al civico 2, è posata una pietra d’inciampo che ricorda Umberto Alfredo Righetti. Nato nel 1892, Righetti fu arrestato l’8 agosto del 1944, deportato nel campo di concentramento di Mauthausen e assassinato nel campo satellite di Gusen il 6 gennaio 1945. Queste pietre, generalmente collocate davanti alle ultime abitazioni note delle vittime, servono a mantenere vivo il ricordo delle persone vittime della persecuzione nazista e ricordano ogni passante della tragedia vissuta da milioni di persone.

Questa pietra specifica è un pungolo alla coscienza pubblica sulla brutalità dei lager e sulla necessità di preservare la memoria storica per impedire il ritorno di idee che hanno portato a tragedie simili. Non a caso, la presenza di questo simbolo diventa un riferimento costante per la città e una testimonianza tangibile del sacrificio di Righetti e di tanti altri deportati.

La concessione della piazza a casapound e le reazioni del territorio

La decisione dell’amministrazione comunale di concedere Piazza Garibaldi a Casapound per un raduno ha suscitato immediatamente critiche. Il gruppo organizza una manifestazione dal titolo ‘Defend Europe, per la remigrazione e per l’Europa-potenza’, slogan che si collegano a posizioni politiche che molti ritengono legate a ideologie di estrema destra, nostalgiche dell’epoca fascista e nazista.

Le critiche sono arrivate da più parti, in primis da cittadini che hanno inviato lettere aperte al sindaco e al prefetto di la Spezia. Questi cittadini denunciano il rischio di un oltraggio nei confronti del valore simbolico della pietra d’inciampo. Si tratta di uno spazio commemorativo che rappresenta il sacrificio di vittime di regimi che hanno instaurato campi di sterminio, e per chi ha subito quegli orrori, vederlo vicinato da un raduno con “ideologie che hanno collaborato a quegli eventi” suona come una mancanza di rispetto.

La piazza in questione diventa quindi luogo di contrasto tra due memorie: quella dolorosa e rispettata delle vittime del nazismo da una parte, e dall’altra quella espressa da un’organizzazione politica che richiama valori contestati anche per il loro legame con la storia del regime fascista italiano e il nazismo.

Il significato storico e umano della pietra d’inciampo nel contesto attuale

Le pietre d’inciampo sono nate in Germania come progetto artistico e civile che ha rapidamente trovato diffusione in tutta Europa. Si tratta di piccole piastrelle in ottone incastonate nel pavimento davanti all’ultimo domicilio conosciuto delle vittime delle deportazioni naziste. Vengono incise con il nome, la data di nascita, di arresto e spesso con la data di morte, come nel caso di Righetti.

Sono segni visivi installati negli spazi pubblici, capaci di ricordare ogni giorno, ai passanti, il nome e la storia di persone che hanno subito persecuzioni disumane. Non sono solo memoriali, ma intervengono nel contesto urbano per rendere concreta la memoria. La sopravvivenza di questa memoria dipende anche dal rispetto di questi spazi.

Valenza simbolica e universale delle pietre d’inciampo

Nel tempo, questi luoghi hanno acquisito un valore simbolico che va al di là della storia personale di chi è ricordato. Le pietre d’inciampo rappresentano la ferita aperta di una società che deve mantenere viva la testimonianza per evitare che atrocità simili possano ripetersi. Il loro significato si lega al valore universalmente riconosciuto dei diritti umani e della lotta contro ogni forma di razzismo e discriminazione.

La protesta dei cittadini e la posizione delle autorità locali

La lettera inviata al sindaco e al prefetto di la Spezia è emblematica della tensione espressa dalla comunità locale. Nel testo, il cittadino definisce “oltraggioso” che forze riconducibili a ideologie razziste possano “calpestare quel sacro suolo”. Il riferimento è diretto al raduno di Casapound e al parallelo storico con quanto realizzato dai regimi autoritari che hanno perseguitato cittadini per motivi etnici, religiosi o politici.

Il richiamo al rispetto delle pietre d’inciampo serve a rafforzare la richiesta di tutelare la memoria e di preservare la dignità delle vittime nei luoghi pubblici. Chi sottoscrive denuncia la contraddizione tra il ricordo di chi ha perso la vita per la libertà e manifestazioni che, dal suo punto di vista, si pongono nella stessa linea di pensiero che ha generato tali persecuzioni.

Le sfide per le autorità locali

Dall’altra parte, le autorità territoriali si trovano davanti a un bivio: devono garantire il diritto di manifestare e di esprimere opinioni politiche, ma anche tutelare il valore storico e morale del territorio. Le valutazioni e le decisioni amministrative su queste concessioni sono frequentemente oggetto di discussioni sul bilanciamento tra libertà civili e rispetto della memoria storica.

La Spezia diventa così esempio di come un evento locale possa tradursi in un confronto più ampio sui temi della memoria, della politica e del rispetto del passato.

Change privacy settings
×