Pier Paolo pasolini tra le tracce dell’esame di maturità 2025 con una poesia giovanile dal diario

Pier Paolo pasolini tra le tracce dell’esame di maturità 2025 con una poesia giovanile dal diario

L’esame di maturità 2025 propone una poesia giovanile di Pier Paolo Pasolini, scelta dal ministero dell’Istruzione per valorizzare il lato intimo e riflessivo del poeta legato agli anni friulani e alla sua formazione.
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L’esame di maturità 2025 include una poesia giovanile di Pier Paolo Pasolini, scelta dal Ministero dell’Istruzione per valorizzare il lato intimo e riflessivo del poeta, lontano dalla sua immagine pubblica di intellettuale polemico, e per stimolare una riflessione profonda nelle nuove generazioni. - Gaeta.it

L’esame di maturità 2025 ha preso il via mercoledì 18 giugno e tra le tracce proposte ai candidati c’è una poesia di Pier Paolo pasolini. Questa scelta del ministero dell’Istruzione e del merito richiama alla memoria uno dei più importanti intellettuali italiani del Novecento, assassinato nel 1975. La poesia selezionata appartiene agli anni giovanili di pasolini e si distanzia dal suo celebre ruolo di polemista e scrittore provocatore, offrendo invece uno spaccato intimo e riflessivo.

Il contesto storico e culturale della scelta di pasolini all’esame

Pier Paolo pasolini è una figura che ancora oggi suscita dibattiti e riflessioni nel panorama culturale e civile italiano. Nato a Bologna nel 1922, visse una parte della sua gioventù nel Friuli, a Casarsa, un luogo fondamentale per la sua formazione artistica e letteraria. Qui iniziò a scrivere poesie in dialetto friulano, celebrando la natura e la vita semplice della campagna. La decisione di proporre una sua poesia in un contesto come quello dell’esame di maturità, a mezzo secolo dal suo assassinio all’idroscalo di Ostia, mette sotto i riflettori una dimensione meno conosciuta del poeta. Non si tratta di un omaggio che celebra solo la sua fama pubblica di intellettuale eretico, ma invita i giovani ad avvicinarsi al pasolini privato, alle sue radici, alle sue fragilità.

Il collegamento con la recente edizione critica di “Tutte le poesie“, curata da Walter Siti per i Meridiani di Mondadori, mostra quanto pasolini sia stato un uomo sfaccettato, capace di passare dalla poesia antiretorica alle invettive politiche, dai versi in dialetto alle sceneggiature cinematografiche. La scelta del ministero ha quindi un valore culturale ampio, che interessa non solo gli studenti ma anche chi ne segue l’eredità artistica in modo più attento.

La poesia “appendice I”: un pasolini intimo e riflessivo

La poesia scelta per la prova di italiano si intitola “appendice I” ed è contenuta nel “diario” scritto da pasolini negli anni 1943-1944. Questo componimento si distanzia nettamente dall’immagine polemica e politica che pasolini assumerà negli anni successivi nel suo ruolo di intellettuale critico verso i poteri e il consumismo. In questa poesia emerge una voce più fragile, quasi silenziosa, di un giovane alla ricerca di senso in un mondo incerto.

Il testo mostra un’anima solitaria, poco più che adolescente, che osserva la natura e il paesaggio come rifugio e luogo di incontro con se stesso. La luna, simbolo ricorrente nel componimento, diventa metafora del tempo e delle illusioni. Non è la luna romantica o idealizzata, ma piuttosto un’immagine ambigua: porta con sé la ciclicità della vita e insieme l’inganno di una bellezza che non dura. Proprio in questo equilibrio tra incanto e disillusione si legge il tentativo di pasolini di capire la realtà intorno a lui, e soprattutto il suo stato d’animo.

Questa poesia giovanile indica un pasolini inedito, distante dall’identità pubblica fatta di scandali e polemiche, ma già attento a cogliere le contraddizioni profonde dell’esistenza. L’assenza di toni di protesta o di durezza rende il testo più vicino all’esperienza personale che a quella pubblica, una pagina che consente di cogliere il lato umano e introspettivo del poeta.

Il legame con gli anni friulani e la nascita della poetica di pasolini

Gli anni trascorsi a Casarsa rappresentano un momento chiave nella formazione di pier Paolo pasolini. Durante quel periodo la famiglia era lontana dal padre, prigioniero in Africa durante la seconda guerra mondiale, e pasolini trovò nelle campagne friulane una fonte di ispirazione e rifugio. Scrisse molte delle sue prime poesie in quel contesto, spesso in dialetto friulano, ponendo l’accento sui piccoli dettagli del paesaggio e della vita contadina.

Il legame con il territorio si manifesta in versi che celebrano elementi concreti come la roggia versa, i campi e i piccoli abitanti della zona. Pasolini elevò la lingua locale a forma poetica di valore, iniziando così un percorso originale nella letteratura italiana. È da questo mondo che deriva anche la poesia “appendice I“, espressione di una sensibilità ancora delicata e poco incline alla denuncia politica.

Quel contesto fortemente legato alla natura e alle tradizioni locali ha lasciato un’impronta profonda nella produzione successiva di pasolini. Anche quando si spostò verso tematiche più sociali e complesse, il richiamo all’origine e alla dimensione umana del mondo rurale non scomparve mai del tutto. La poesia proposta ai maturandi riporta quindi gli studenti a un pasolini che non va solo letto come intellettuale celebre ma anche come ragazzo che si confrontava con la vita in modo diretto e personale.

La scelta della poesia rischiara una parte della sua biografia artistica spesso dimenticata, facendo emergere la relazione tra la terra d’origine e l’evoluzione dello sguardo creativo del poeta.

L’eredità di pasolini nella cultura italiana contemporanea

Pasolini non è solo un nome legato alla letteratura italiana, ma un riferimento che attraversa cinema, saggistica e impegno civile. Anche 50 anni dopo la sua morte, la figura di pasolini continua a stimolare riflessioni su temi come il potere, la società di massa, la cultura popolare e la condizione umana. Proporre una sua poesia all’esame di maturità contribuisce a mantenere vivo questo dialogo con le nuove generazioni.

L’opera di pasolini rimane presente negli ambienti culturali e accademici dove si incontrano le eredità del Novecento. La sua capacità di passare dall’intimità delle poesie giovanili alle analisi dure della società italiana del dopoguerra mostra una complessità che ancora oggi risulta difficile da sintetizzare.

Questa selezione poetica però non appare un semplice ricordo formale. Offre ai ragazzi un’occasione per affrontare temi esistenziali, elementi della memoria storica e riflessioni sulla natura del tempo e dell’identità personale. In tempi in cui i testi scolastici spesso privilegiano le grandi narrazioni storiche o politiche, inserire un componimento così sottile serve ad ampliare gli orizzonti di comprensione degli studenti.

Il legame tra cultura e scuola trova in questa scelta un momento di rilancio, che potrebbe stimolare discussioni anche al di fuori delle aule. Pasolini continua a far parlare di sé, non solo come figura del passato, ma come voce che interroga la società italiana nel presente.

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