La campagna elettorale a Genova si infiamma con le ultime dichiarazioni di Pietro Piciocchi, candidato sindaco del centrodestra. Le tensioni si concentrano attorno alle divergenze con il centrosinistra e la sua candidata, Silvia Salis, soprattutto dopo le parole di quest’ultima sul presidente della regione Liguria. In questo clima, Piciocchi punta a sottolineare il suo impegno per la collaborazione tra enti territoriali, ritenuta fondamentale per affrontare le sfide che attendono il capoluogo ligure.
Le parole di piciocchi sulla polemica con silvia salis
Già prima del comizio, Pietro Piciocchi ha manifestato una dura critica nei confronti di Silvia Salis, candidata del centrosinistra. La scintilla è partita da un commento di Salis rivolto a Marco Bucci, presidente della regione, definito “bullo”. Piciocchi ha definito quell’espressione “una grandissima mancanza di rispetto” da parte di chi ambisce a guidare la sesta città d’Italia sotto diverso profilo. Secondo lui, esprimersi in tali termini discredita la qualità del dibattito politico e mina le basi del confronto civile necessario soprattutto in una fase così delicata. Lo sfondo di queste parole si colloca in una competizione accesa, con l’obiettivo di evidenziare le presunte debolezze degli avversari.
Rispetto istituzionale come chiave del dialogo
Piciocchi, richiamandosi a un clima di rispetto istituzionale, ha sottolineato che la città ha bisogno di rapporti sani tra le varie componenti politiche, non di attacchi personali o accuse infondate. La sua posizione mira a definire un confine netto tra politica costruttiva e polemica strumentale, fotografando una divisione netta con la candidata avversaria e con il centrosinistra.
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Il valore dell’unità tra enti territoriali per affrontare le sfide cittadine
Oltre alla critica al centrosinistra, Piciocchi ha posto grande enfasi sull’importanza di mantenere un filo diretto e una collaborazione stretta tra il Comune, la Regione, l’Autorità Portuale e il governo nazionale. Ha descritto questa coesione come un presupposto indispensabile per affrontare problemi complessi e urgenti che mette davanti Genova. L’idea centrale è evitare di avviare una stagione fatta di conflitti e tensioni tra gli enti, da cui deriverebbero rallentamenti e difficoltà pesanti per lo sviluppo del territorio.
Una strategia concreta, non un generico invito
Questa linea programmatica, ha spiegato Piciocchi, non nasce da un generico invito a fare squadra ma ha radici in situazioni concrete della città, come i dossier legati alla portualità, ai trasporti, alle infrastrutture e alla gestione delle emergenze. In questa logica, puntare su compattezza e dialogo costituisce un’arma strategica per garantire soluzioni efficaci. Lo stesso candidato ha ricordato che il centrodestra rappresenta una coalizione unita, contrapposta alle divisioni dichiarate invece tra gli avversari.
La coalizione di centrodestra e la critica all’instabilità del centrosinistra
Piciocchi ha rimarcato più volte la compattezza della sua coalizione come elemento distintivo. Ha affermato che il centrodestra è pronto a offrire una guida stabile, corredando questa promessa con la necessità di un fronte comune tra tutti i livelli istituzionali. L’obiettivo è creare le condizioni per far decollare progetti strategici per Genova, senza perdere tempo nella gestione di conflitti interni o contrasti politici inutili.
Ha anche evidenziato come dall’altra parte vi siano divisioni profonde, suggestioni contrapposte e mancanza di sintesi politica. Per lui, questa situazione mina la capacità di offire risposte solide e impedisce un percorso lineare per il futuro della città. In sostanza, ponendo l’accento sulle disarmonie interne dell’avversario, Piciocchi ha voluto rafforzare l’idea che la sua coalizione rappresenti un’alternativa più concreta e affidabile.
Una sfida che definisce il futuro di genova
Nel corso della serata del 12 febbraio 2025, a margine della presentazione del Nuovo PSI – Democrazia Cristiana, queste parole hanno definito il perimetro della sfida elettorale che si giocherà a Genova. La posta in gioco riguarda non solo la guida amministrativa ma anche la capacità di gestire rapporti tra istituzioni, risolvere problemi quotidiani e programmare il futuro di una città che sta attraversando momenti delicati sotto molteplici aspetti.