Un bambino di sette anni è caduto da un terrazzino nella scuola dove era presente a Genova Voltri. Dopo la caduta, il piccolo è stato portato d’urgenza all’ospedale Gaslini e ricoverato nel reparto di Rianimazione. La Procura ha aperto un fascicolo per abbandono di minore aggravato dal fatto che il bambino ha riportato gravi lesioni. Al momento le indagini sono in corso e non è stato ancora identificato chi avesse la custodia del bambino al momento dell’incidente.
La dinamica del fatto e le condizioni del bambino
L’incidente è avvenuto giovedì scorso all’interno della scuola di Genova Voltri. Il bambino, che frequentava il polo Res, un’area scolastica dedicata a studenti con necessità di supporto educativo speciale, è precipitato da un terrazzino. Nonostante l’intervento rapido, le lesioni riportate sono severe e il piccolo è stato trasferito d’urgenza al Gaslini. Qui è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione per il monitoraggio delle sue condizioni critiche.
Le cause precise della caduta non sono ancora state chiarite. Al momento non risultano imputati specifici, perché non è chiaro chi avesse materialmente la responsabilità della sorveglianza del bambino durante l’ora in cui è caduto. Per questo motivo la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti, concentrandosi su un eventuale profilo di abbandono del minore. Il coinvolgimento della struttura scolastica e degli operatori è sotto valutazione.
L’indagine della procura e l’acquisizione di documenti
La pm Patrizia Petruzziello ha disposto l’apertura di un fascicolo per abbandono di minore aggravato dalle lesioni gravissime riportate dal bambino. L’inchiesta mira ad appurare eventuali responsabilità legate alla custodia del minorenne all’interno della scuola. Al momento, le indagini non hanno portato all’individuazione di un soggetto responsabile certo.
Sono state acquisite dalla Procura le cartelle cliniche del piccolo, al fine di ricostruire con precisione la gravità e l’evoluzione delle lesioni. Contemporaneamente, l’attenzione è rivolta all’organizzazione del polo Res, verificando se fossero rispettati protocolli, norme di sicurezza e procedure di sorveglianza per alunni con bisogni educativi speciali.
Questo accertamento comprende l’esame della documentazione relativa ai turni degli operatori, alle modalità di intervento e alla gestione degli spazi scolastici. L’obiettivo è capire se vi siano state manchevolezze nella vigilanza o nei controlli e valutare la responsabilità specifica all’interno della struttura. Le autorità continuano a raccogliere testimonianze e dati per completare il quadro.
La questione della custodia e le responsabilità scolastiche
Al centro dell’inchiesta resta la difficoltà a stabilire con esattezza chi fosse incaricato di vegliare sul bambino. Il polo Res ospita alunni con esigenze particolari, quindi è previsto un accompagnamento e una sorveglianza attenta. Nel caso specifico, la caduta del minore lascia aperti dubbi sulle modalità di custodia e sul numero di operatori presenti.
Non è chiaro da quanto tempo il bambino sia rimasto senza sorveglianza prima della caduta, ma si stima che la mancanza di controllo sia stata di almeno venti minuti. Questa circostanza ha spinto la Procura a considerare la possibilità di abbandono di minore, un reato quello della custodia negligente aggravato dalla gravità delle ferite provocate dalla caduta.
Gli accertamenti effettuati riguardano anche la formazione e le competenze del personale addetto agli studenti del polo Res. Verrà verificato se l’organizzazione interna della scuola permetteva di garantire un controllo adeguato e una pronta risposta in caso di emergenza. La sicurezza degli spazi e la presenza di dispositivi protettivi sono in fase di approfondimento dagli inquirenti.
Prossimo sviluppo delle indagini e stato del bambino
Le autorità proseguono con la raccolta di testimonianze tra il personale scolastico, eventuali testimoni e familiari per ricostruire con maggiore precisione il contesto in cui è avvenuto l’incidente. Nel frattempo, il piccolo resta ricoverato in condizioni serie nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Gaslini.
Le indagini riguardano sia i fatti immediati sia l’ambiente di lavoro e di studio che avrebbe dovuto tutelare la sicurezza degli alunni con bisogni speciali. L’esito dei controlli sulle carte e sulle dichiarazioni potrà chiarire il quadro delle responsabilità e quanto tempo sia trascorso prima che si intervenisse.
Resta alta l’attenzione sulla salute del bambino e sulla possibilità di ulteriori sviluppi giudiziari a carico di persone che avessero la custodia del minore nel momento dell’incidente. La complessità del caso non esclude altre ipotesi investigative da esaminare nelle prossime settimane.