La seduta di Piazza Affari ha mostrato segnali di vivacità tra i principali titoli, con il gruppo assicurativo Unipol che ha subito reagito ai cambiamenti interni mentre Eni ha accusato il peso della discesa del prezzo del petrolio. Il comparto bancario ha messo a segno variazioni positive, mentre Stellantis ha attirato l’attenzione con i risultati del primo trimestre e le novità legate alle politiche doganali americane.
Cosa è successo con il cda di unipol e il mercato milanese
Ieri Unipol ha annunciato la composizione del nuovo consiglio di amministrazione, confermando Carlo Cimbri alla presidenza e Matteo Laterza nel ruolo di amministratore delegato. Questa conferma ai vertici ha generato una risposta immediata da parte degli investitori, dando slancio al titolo in Borsa. Le azioni del gruppo assicurativo sono salite dell’1,51%, attestandosi a 15,84 euro ciascuna. Questo aumento ha proiettato Unipol in cima alla lista dei rialzi nel principale listino di Milano.
Stabilità e continuità nel management
Il rinnovo del cda è stato visto come un segnale di stabilità e continuità nel management, elementi che sembrano aver convinto il mercato. La conferma di Cimbri, figura con lunga esperienza nel settore, ha fornito un’indicazione chiara sulla direzione futura dell’azienda. Anche Matteo Laterza, attivo nell’amministrazione del gruppo, mantiene un ruolo centrale nelle strategie operative.
L’interesse per Unipol si inserisce in un contesto in cui gli investitori cercano segnali concreti di solidità nelle società quotate. Il successo del titolo ha trascinato con sé un clima generale di fiducia, contribuendo a un avvio di giornata sulla piazza milanese più vivace rispetto ai giorni precedenti.
Fase positiva per le banche in borsa: mps, popolare sondrio, intesa sanpaolo e bper in leggera crescita
Nel comparto bancario, la giornata ha registrato variazioni positive per diversi protagonisti. Monte dei Paschi di Siena ha evidenziato un progresso dello 0,90%. La banca, che affronta una fase di ristrutturazione e piano industriale, sta suscitando attenzione da parte degli investitori dopo alcuni segnali di miglioramento nei bilanci.
Popolare di Sondrio ha messo a segno una crescita dello 0,81%. L’istituto bancario locale continua a consolidare la sua posizione nel Nord Italia, ricevendo apprezzamenti per la gestione delle nuove iniziative commerciali e dei finanziamenti territoriali. Intesa Sanpaolo segna +0,79%, tenendo saldo il passo tra i big del settore. La banca guidata da Carlo Messina mantiene un andamento positivo, favorito da un quadro economico che sostiene una domanda moderata di credito.
Nel medesimo settore sale anche Bper Banca, con un incremento dello 0,63%. Il gruppo emiliano continua un percorso di espansione regionale che, in questa fase, sembra incontrare riscontri favorevoli sui mercati finanziari.
L’insieme di questi rimbalzi ha contribuito a creare un ambiente meno contrastato rispetto alle giornate caratterizzate da tensioni e incertezze sul mercato finanziario nazionale e internazionale.
Eni in calo a causa della flessione del prezzo del petrolio: riflessi e titoli vicini
Contrapposto ai movimenti positivi di Unipol e delle banche, Eni ha aperto la seduta con un calo dello 0,46%. La flessione è legata alla diminuzione del prezzo del petrolio che ha evidenziato una nuova pressione sui titoli energetici in Borsa. L’andamento del greggio rimane uno dei fattori chiave per il valore azionario delle società impegnate nell’estrazione e nella commercializzazione di combustibili fossili.
Accanto a Eni, hanno registrato segni di debolezza anche Nexi e Brunello Cucinelli. Nexi, in calo dello 0,23%, risente delle oscillazioni nel settore dei pagamenti elettronici e della concorrenza sempre più agguerrita. Brunello Cucinelli perde lo 0,20%, probabilmente influenzata dalle dinamiche del mercato del lusso e dalle fluttuazioni nei consumi internazionali.
Il quadro generale per Eni non appare positivo al momento: la volatilità del petrolio, legata sia alla domanda globale sia alle tensioni geopolitiche, rimane un fattore di rischio per l’andamento del titolo.
Stellantis e l’ordine esecutivo di trump sui dazi: i numeri e gli effetti
Stellantis ha reso pubblici ieri i dati relativi al primo trimestre del 2025. Il gruppo ha registrato ricavi netti pari a 35,8 miliardi di euro, in calo del 14% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il risultato ha subito l’influenza di fattori esterni, tra cui le politiche tariffarie doganali che hanno inciso sulla competitività e sui volumi di vendita del mercato automobilistico.
Sospensione della guidance finanziaria
A causa dell’incertezza causata da queste politiche commerciali, Stellantis ha deciso di sospendere la sua guidance finanziaria per il 2025. Lo stop alle previsioni riflette la difficoltà di stabilire l’impatto dei dazi sulle operazioni e sul contesto competitivo a medio termine.
Nella serata di ieri, in risposta a questa situazione, l’ex presidente Usa Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che mira a ridurre l’effetto economico dei dazi cosiddetti “sovrapposti” sulle case automobilistiche. La misura cerca di alleviare gli oneri finanziari che risentono delle tariffe multiple applicate a determinati prodotti.
Questa novità ha portato il titolo Stellantis ad aprire la seduta odierna con un rialzo dello 0,87%, dopo le turbolenze legate ai dati trimestrali e alle incertezze sul quadro normativo. Il movimento del titolo evidenzia la sensibilità del mercato rispetto agli interventi pubblici in grado di modificare le dinamiche di costo per i produttori auto.