Piazza Affari ha chiuso la seduta del 5 giugno 2025 con un modesto aumento, riportando l’indice principale sopra quota 40mila punti, livello intorno al quale si è mosso negli ultimi giorni. La giornata ha visto un incremento degli scambi, pur non raggiungendo i livelli di fine maggio. Sul fronte obbligazionario, lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi è sceso, accompagnato da una flessione nei rendimenti dei titoli italiani.
Andamento generale della borsa di milano il 5 giugno
L’indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,23% a 40.074 punti, recuperando quota dopo diverse sedute di oscillazione intorno ai 40 mila punti. I volumi degli scambi sono tornati a crescere, attestandosi attorno a 3 miliardi di euro, ma risultano lontani dai 5,72 miliardi toccati il 30 maggio scorso. L’andamento suggerisce una fase di consolidamento per il mercato milanese, con gli investitori in attesa di nuovi segnali dalle trimestrali e dalle prossime indicazioni macroeconomiche.
Sul fronte dei titoli di stato, lo spread Btp-Bund si è ridotto a 97 punti, in calo rispetto ai giorni precedenti. Il rendimento dei Btp decennali italiani ha perso 0,4 punti percentuali, fermandosi al 3,49%. Il Bund tedesco è rimasto stabile al 2,52%. La dinamica del differenziale riflette il maggior interesse verso i titoli italiani, probabilmente legato a una percezione di rischio in leggero miglioramento sul nostro debito pubblico.
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I protagonisti della seduta: focus su stm e stellantis
La giornata ha premiato in particolare il titolo Stm, che ha segnato un progresso del 3,44%. Il gruppo ha beneficiato dell’andamento positivo dei concorrenti europei nel settore dei semiconduttori, oltre che di aspettative favorevoli legate alla domanda globale dei chip. Nella stessa ottica, Stellantis ha guadagnato il 2,58%, sulla scia delle attese per i dati sulle vendite auto in Italia relativi al mese di maggio, annunciati dopo la chiusura delle contrattazioni. Questi dati sono considerati un termometro importante per il settore automotive italiano e europeo.
Altri titoli in evidenza sono stati Amplifon , impegnata nel settore delle soluzioni acustiche, Prysmian e Leonardo , due nomi che spesso seguono da vicino le dinamiche industriali nazionali ed europee grazie ai loro comparti specifici. Questi movimenti indicano un interesse diffuso verso segmenti differenti dell’economia, con una maggiore attenzione all’export e al rinnovamento tecnologico.
Le performance negative e le dinamiche di alcune blue chip
Tra le quotate che hanno registrato perdite significative spicca Mediobanca, che ha perso il 3,04%. Il titolo è stato influenzato dall’emissione di un nuovo bond da 750 milioni di euro, operazione che ha pesato sulla fiducia degli investitori nel breve periodo. A fine giornata, il gruppo Caltagirone ha formalizzato la richiesta di rinvio per l’assemblea di Piazzetta Cuccia, inizialmente prevista per il 16 giugno, segnando ulteriori tensioni sul fronte delle generali.
Perdite rilevanti hanno riguardato anche Generali , Poste Italiane e Snam . A queste si aggiungono diminuzioni minori per A2a , Terna , Campari e Tim . Cucinelli ha mostrato invece una flessione lieve . Questi movimenti suggeriscono una certa cautela degli operatori su alcuni settori, in particolare quelli legati a servizi pubblici e finanziari.
Andamento a macchia di leopardo nelle banche italiane
Le principali banche italiane hanno registrato risultati misti nella giornata. Unicredit è salita dello 0,99%, seguita da Banco Bpm e Popolare di Sondrio , mentre Monte dei Paschi di Siena ha praticamente mantenuto la parità . Bper ha registrato una leggera flessione e Intesa Sanpaolo ha perso lo 0,19%. I dati mostrano un mercato bancario con segnali contrastanti, probabilmente influenzato dalle notizie sul contesto economico e dalle strategie interne delle singole banche.
L’attenzione resta focalizzata sulle eventuali novità in arrivo dalle banche centrali e dalla politica economica europea, che potrebbero condizionare i margini degli istituti di credito nei prossimi mesi. Le variazioni limitate riflettono una fase di attesa, durante la quale molte banche cercano di stabilizzare i propri portafogli in vista di possibili cambi di scenario.