Fincantieri sta rivedendo il piano strategico per adeguare la produzione alla crescente domanda nel settore della difesa, un ambito che sta vivendo una rapida evoluzione in Europa. Il gruppo italiano mira a rafforzare la sua presenza militare, redistribuendo risorse tra cantieri civili e militari, sia in Italia che all’estero. L’amministratore delegato Pierroberto Folgiero ha illustrato i dettagli di questa revisione in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
La revisione del piano e l’adattamento del sistema produttivo
Pierroberto Folgiero spiega che l’attuale piano, pur già impegnativo, subirà modifiche entro la fine dell’anno per rispondere al mutato contesto europeo nel campo della difesa. In particolare, la domanda di capacità produttiva militare sta crescendo in modo significativo, spingendo Fincantieri a considerare interventi per potenziare i suoi impianti. Questo cambiamento deriva dalla necessità imposta dal mercato e dallo scenario internazionale, che richiede una risposta concreta e rapida.
Riorganizzazione interna e nuovi equilibri produttivi
La fase iniziale di questo percorso prevede una riorganizzazione interna, con particolare attenzione all’equilibrio tra le attività civili e quelle militari. Folgiero sottolinea come il sistema produttivo debba essere riadattato per seguire le nuove richieste, senza però perdere efficienza nelle altre aree di business.
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Focus su cantieri ibridi di palermo e castellammare e l’espansione all’estero
Due cantieri italiani hanno un ruolo strategico in questa trasformazione: quelli di Palermo e Castellammare di Stabia. Entrambi, definiti “ibridi” perché attivi sia nel settore civile sia in quello militare, saranno orientati maggiormente alla produzione navale militare. La scelta di concentrare l’operatività sulla difesa in questi stabilimenti porterà a una nuova distribuzione del carico di lavoro nel sistema produttivo globale di Fincantieri.
Cantieri esteri e redistribuzione della produzione
Questa redistribuzione coinvolge anche le sedi estere. In Romania, ad esempio, sono disponibili due grandi cantieri con circa seimila operai, dove è possibile trasferire parte della produzione di navi da crociera. In Vietnam, invece, si punta sulla disponibilità di spazi e manodopera per aumentare la capacità produttiva. Questi spostamenti permettono di limitare l’impatto sulle commesse civili italiane, liberando risorse per le navi militari.
Gli investimenti nel cantiere di muggiano e progetti futuri
Un altro aspetto della strategia riguarda il potenziamento del cantiere di Muggiano, situato a La Spezia, specializzato nella costruzione di unità militari. Il gruppo investirà risorse per aumentare la capacità produttiva e rispondere meglio alle nuove commesse del settore difesa.
Prospettive e nuove idee progettuali
Oltre a questi interventi, Folgiero accenna a ulteriori idee progettuali, ancora riservate, che potrebbero rafforzare ulteriormente il business militare di Fincantieri. Il quadro generale indica una volontà di consolidare il ruolo dell’azienda in un segmento chiave delle costruzioni navali, rispondendo alle esigenze emergenti a livello europeo e globale.