Piacenza, aggressione a carabinieri durante intervento a rissa: sindacato chiede misure urgenti per sicurezza

Piacenza, aggressione a carabinieri durante intervento a rissa: sindacato chiede misure urgenti per sicurezza

Due carabinieri aggrediti a Carpaneto durante una rissa, il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia carenza di organico e chiede interventi urgenti per migliorare la sicurezza in Emilia-Romagna.
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A Carpaneto (Piacenza), due carabinieri sono stati aggrediti durante l’intervento per sedare una rissa, evidenziando la carenza di organico e le criticità operative in Emilia-Romagna; il Nuovo Sindacato Carabinieri chiede maggiori risorse e supporto per garantire la sicurezza degli operatori. - Gaeta.it

A Carpaneto, in provincia di Piacenza, due carabinieri sono stati aggrediti mentre intervenivano per sedare una rissa tra più persone straniere. L’episodio ha riacceso la discussione sulle condizioni operative del personale delle forze dell’ordine in Emilia-Romagna. Il Nuovo Sindacato Carabinieri ha espresso solidarietà ai colleghi feriti e ha chiesto interventi concreti per migliorare la sicurezza degli operatori. La questione ruota attorno alla carenza di organico e alle modalità di intervento durante situazioni ad alto rischio.

Dettagli sull’aggressione e la situazione a Carpaneto

L’aggressione è avvenuta nei giorni scorsi presso il comune di Carpaneto, piccolo centro in provincia di Piacenza. Due carabinieri erano intervenuti per disperdere una rissa violenta che coinvolgeva più persone di nazionalità straniera. Durante l’intervento, i militari sono stati attaccati, riportando ferite. Il sindacato Nsc ha sottolineato che questi episodi confermano la pericolosità crescente degli interventi, soprattutto quando il personale è limitato nelle risorse e nell’assistenza.

La rissa stessa rappresenta un tipo di situazione complessa, con molte persone coinvolte e tensioni elevate. Questi eventi richiedono un’azione tempestiva e coordinata per evitare che degenerino in violenza più grave. I carabinieri impegnati a Carpaneto hanno dovuto affrontare questa emergenza con mezzi e risorse limitate, una condizione che il sindacato giudica insostenibile per la sicurezza di chi opera in prima linea.

Modalità operative critiche negli interventi

Secondo Giovanni Morgese, segretario generale regionale Emilia-Romagna del Nsc, e Luca Poggi, dirigente regionale su Piacenza, l’aggressione mette in luce una prassi operativa sbagliata e pericolosa. Spesso, interventi che riguardano risse, violenze domestiche e liti familiari vengono gestiti da una sola pattuglia di carabinieri. Questa modalità espone gli operatori a rischi elevati e riduce l’efficacia dell’intervento.

Il sindacato insiste sul fatto che non si può più accettare che situazioni potenzialmente violente vengano affrontate senza un adeguato supporto. L’approccio attuale è rischioso per i militari e anche per i cittadini coinvolti. Gli incarichi di questo tipo richiedono un numero sufficiente di agenti per garantire una gestione sicura, senza lasciare i carabinieri isolati in momenti critici.

Carenza di organico e conseguenze sui turni di lavoro

La causa di questi problemi risiede, secondo il Nsc, nella cronica carenza di organico nelle stazioni territoriali. Manca personale a sufficienza nei comandi locali per assicurare una presenza costante e adeguata. Questo si traduce in turni di lavoro molto lunghi, che a volte si protraggono oltre i limiti previsti, mettendo a dura prova la resistenza fisica e mentale degli operatori.

La pressione sul personale aumenta durante le emergenze e negli interventi ad alto rischio, quando servirebbero rinforzi per gestire le situazioni in sicurezza. Senza un numero adeguato di militari a disposizione, diventa difficile garantire i necessari livelli di protezione. Il sindacato richiama da tempo l’attenzione su questo aspetto, che pesa sulla quotidianità dei carabinieri, e chiede un intervento strutturale per modificare questo scenario.

Le richieste del sindacato e possibili sviluppi futuri

Il Nuovo Sindacato Carabinieri ha chiesto un’azione concreta e immediata da parte delle istituzioni e dei vertici delle forze di polizia per affrontare la situazione. Serve una revisione delle procedure operative che tenga conto della necessità di inviare almeno due pattuglie in casi di risse e simili emergenze. Inoltre, è urgente potenziare l’organico nelle stazioni territoriali per supportare il lavoro sul campo.

Il sindacato sottolinea che la sicurezza degli operatori va messa al primo posto, con misure che prevengano situazioni di isolamento e pericolo durante gli interventi. La segreteria regionale Emilia-Romagna ribadisce l’importanza di affrontare questi temi senza ritardi, per evitare che episodi come quello di Carpaneto si ripetano e per tutelare chi quotidianamente si trova ad affrontare rischi sul territorio.

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