Petizione chiede il ritorno della linea V1 la verde della tua sospesa tra Pescara e Montesilvano

Petizione chiede il ritorno della linea V1 la verde della tua sospesa tra Pescara e Montesilvano

La sospensione della linea V1 di Tua tra Pescara e Montesilvano, decisa da Tar e Consiglio di Stato, ha causato disagi, aumento del traffico e una petizione online con oltre 1.400 firme per il ripristino.
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La sospensione della linea V1, collegamento elettrico tra Pescara e Montesilvano, ha suscitato proteste e una petizione online con oltre 1.400 firme, dopo il blocco deciso da Tar e Consiglio di Stato per le lamentele di alcuni residenti. - Gaeta.it

La sospensione del servizio della linea V1 – la Verde della Tua ha scatenato una mobilitazione online. Questa corsa, effettuata da autobus elettrici lungo la Strada Parco, collegava Pescara e Montesilvano, offrendo un collegamento quotidiano a migliaia di persone. Dopo la decisione del Tar, confermata dal Consiglio di Stato, il servizio è stato bloccato, provocando una reazione immediata soprattutto da chi la utilizzava regolarmente. La petizione su Change.org si sta diffondendo rapidamente, chiedendo al gestore dei trasporti di ripristinare la linea.

Il servizio della linea V1 sospeso dopo le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato

La linea V1, gestita dalla società di trasporto Tua, era un collegamento elettrico che seguiva la Strada Parco tra Pescara e Montesilvano. Il servizio è stato interrotto dopo la decisione del Tar, che ha accolto un ricorso portato da alcuni residenti abitanti lungo il percorso. Il Consiglio di Stato ha confermato la sospensione, respingendo la richiesta urgente della società Tua per riavviare immediatamente le corse.

Effetti immediati sulle abitudini di spostamento

Questa sospensione ha interrotto un servizio definito “rapido e a basso impatto” dai suoi utenti. Tua aveva messo in campo una flotta di autobus elettrici in un tratto urbano particolarmente trafficato, con corse frequenti ogni 10 minuti circa. La decisione del tribunale ha impedito la prosecuzione di questa attività, con effetti immediati sulle abitudini di spostamento di molte persone tra le due città adriatiche.

La petizione online in difesa della linea V1 raccoglie già oltre 1.400 firme

I promotori della petizione su Change.org hanno scelto di coinvolgere i cittadini e i pendolari che utilizzavano la linea V1, diffondendo la richiesta di ripristino nella rete. In poco tempo la mobilitazione ha raccolto circa 1.400 firme, provenienti da utenti abituali, studenti, lavoratori e famiglie. Il messaggio centrale è chiaro: chiedono che il servizio torni a funzionare senza ulteriori ritardi.

Caratteristiche apprezzate della linea V1

Secondo il testo della petizione, la linea V1 rappresentava un collegamento essenziale soprattutto per chi si muoveva quotidianamente tra Pescara e Montesilvano. La frequenza delle corse, la comodità e il minore impatto sull’ambiente erano elementi apprezzati dalla maggioranza degli utenti. Il servizio facilitava spostamenti regolari senza gravare sul traffico urbano e sull’inquinamento, due problemi acuti per entrambe le città.

Disagi e aumenti di traffico dopo la sospensione della linea V1

La sospensione del servizio ha provocato effetti evidenti sulla mobilità locale. Chi si affidava alla linea V1 per arrivare a scuola, al lavoro o semplicemente per motivi familiari ha dovuto cercare alternative meno pratiche e più costose. Alcuni pendolari hanno denunciato un aggravio dei tempi di viaggio, con mezzi sostitutivi più affollati o con più coincidenze.

Conseguenze sul traffico e ambiente

Questa situazione ha portato anche a una crescita del traffico automobilistico nelle vie limitrofe alla Strada Parco. Senza l’opzione offerta dagli autobus elettrici, più persone si sono affidate all’auto privata, incrementando emissioni e rumore. Gli abitanti delle zone limitrofe hanno segnalato un aumento del caos urbano, con più veicoli e meno spazi per la mobilità dolce come bici o passeggiate.

La questione tra diritto dei residenti e interesse pubblico

Il blocco del servizio è scaturito dal ricorso presentato da una minoranza di residenti vicini al percorso della linea. Questi abitanti lamentavano problemi legati al transito dei bus elettrici, probabilmente legati a rumore o altri disagi. Il tribunale ha dato ragione a queste istanze, sostanzialmente fermando il progetto.

Conflitto tra diritti privati e interesse collettivo

Il dibattito viene visto da molti come un conflitto tra diritti privati e interesse collettivo. Mentre una parte della popolazione sostiene il diritto a una vita tranquilla e libera da disturbi, la maggioranza sottolinea l’utilità pubblica di un trasporto su gomma elettrico che aiuta a limitare traffico e inquinamento. La vicenda solleva interrogativi su come bilanciare esigenze di minoranze con necessità diffuse in un contesto urbano densamente popolato.

L’attenzione rimane alta. La petizione e le proteste sociali continuano a chiedere soluzioni pratiche che permettano di riattivare la linea. I prossimi passi saranno decisivi per capire se Tua potrà riprendere il servizio o se si dovranno trovare alternative per la mobilità tra le due città.

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