Pescina: La lotta degli allevatori tra burocrazia e crisi economica

Pescina: La lotta degli allevatori tra burocrazia e crisi economica

L’allevamento in Abruzzo affronta gravi difficoltà, tra cui burocrazia e calo dell’integrazione al reddito, mentre gli allevatori chiedono maggiore supporto politico per garantire la sostenibilità del settore.
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Pescina: La lotta degli allevatori tra burocrazia e crisi economica - Gaeta.it

L’allevamento in Abruzzo sta affrontando sfide significative, come dimostra la storia di Tiziano Iulianella, un allevatore di Pescina che ha vissuto in prima persona le difficoltà legate al proprio mestiere. Ricordiamo che già quattro anni fa, durante un’intervista, Iulianella parlava della complessa realtà di un settore che deve fare i conti con la burocrazia, brutte condizioni atmosferiche e costi che sono sempre più alti. La sua testimonianza ricorda che, nonostante il tempo sia passato, le problematiche siano rimaste fondamentalmente le stesse.

Un contesto difficile per gli allevatori

Nel corso degli ultimi anni, gli allevatori della Regione Abruzzo hanno dovuto affrontare una situazione sempre più precaria, accentuata dalla pandemia. Tiziano Iulianella, già durante l’intervista del 2019, sottolineava come la sua passione per l’allevamento fosse messa a dura prova da fattori esterni. La questione non è cambiata, secondo quanto afferma lui stesso: “La situazione è anche peggiorata”. Iulianella ha rimarcato il fatto che la Politica Agricola Comune creata dall’Europa e dall’Italia non stia sostenendo adeguatamente il settore zootecnico, in particolare quello estensivo, strategico per la sostenibilità del territorio. Le parole di Iulianella risuonano come un campanello d’allarme per gli allevatori locali, sottolineando il legame tra l’agricoltura e la salvaguardia dell’ambiente.

Il calo dell’integrazione al reddito

Una delle questioni più preoccupanti evidenziate da Iulianella è il drastico abbattimento dell’integrazione al reddito per gli allevatori. A suo avviso, questa confligge con la necessità di mantenere in vita le aziende agricole, che già faticano a sostenere le spese correnti. “L’integrazione al reddito si è dimezzata di circa il 50% per ogni azienda”, ha affermato, segnalando la difficoltà di chi cerca di continuare una tradizione familiare in un contesto così difficile.

L’ente pagatore Agea, responsabile per le erogazioni, sembra essere in costante difficoltà, con problemi che si ripetono di anno in anno e una carenza di comunicazione adeguata con gli allevatori. Gli anticipi che dovrebbero essere pagati in autunno sono spesso ritardati, e le scuse fornite, come malfunzionamenti di software o cambiamenti nei sistemi informatici, contribuiscono a un clima di incertezza per chi lavora nel settore.

Riflessioni su un sistema in crisi

L’atteggiamento dei rappresentanti istituzionali non passa inosservato a Iulianella. La sua frustrazione nei confronti del Ministro dell’Agricoltura e del direttore generale di Agea, Fabio Vitale, viene messa in evidenza dalle sue parole: “Se tutti quelli che dovrebbero impegnarsi per sbrigliare queste vicende alla fine del mese non prendessero lo stipendio, correrei a vedere cosa farebbero”. Questo commento mette in luce una situazione in cui i bisogni di una categoria fondamentale per l’economia locale non sembrano trovare ascolto nelle sedi decisionali.

La lotta degli allevatori abruzzesi continua ad essere un tema cruciale per la salute economica e sociale della regione. La cautela nei confronti di promesse non mantenute e la richiesta di un approccio più concreto e sostenibile è ciò di cui il settore ha bisogno per rilanciarsi. La strada da percorrere rimane complessa, ma la determinazione di chi lavora in queste terre non può e non deve essere sottovalutata.

Ultimo aggiornamento il 29 Dicembre 2024 da Armando Proietti

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