L’8 novembre si terrà un interessante evento a Pescara, dedicato all’evoluzione della figura delle sirene nel corso della storia. Questo incontro, intitolato “Marinae Puellae – Metamorfosi delle antiche sirene nella tradizione artistica e culturale tra Medioevo e prima età moderna“, promette di esplorare il ricco patrimonio culturale che ha circondato queste affascinanti creature nel contesto di diverse civiltà. Organizzato dal professor Claudio Castelletti, docente di Iconologia e Iconografia dell’età moderna all’Università di Roma Tor Vergata, in collaborazione con la Fondazione Genti d’Abruzzo, il convegno si svolgerà nell’Auditorium Petruzzi, a partire dalle 10:00.
Un convegno ricco di interventi e di approfondimenti
Durante questa giornata di studi, vari esperti del settore prenderanno la parola per analizzare e discutere gli aspetti peculiari delle sirene, figure emblematiche che hanno affascinato l’arte e la letteratura nel corso dei secoli. Interverranno accademici provenienti da importanti università, inclusa Simona Moretti dell’Università IULM di Milano, Andrea Castiglioni della Nagoya City University e Maria Grazia Bernardini, storica dell’arte. Ogni relatore porterà la propria prospettiva sul tema, arricchendo il dibattito con analisi critiche e storiche.
La varietà di approcci degli esperti farà luce su come la figura delle sirene sia stata interpretata in epoche diverse e in contesti culturali differenti, mettendo in risalto le contraddizioni e le trasformazioni che ha subito nel tempo. Dalla rappresentazione medievale a quella rinascimentale, si esplorerà questa iconografia che coniuga elementi di seduzione, pericolo e al contempo protezione.
Le sirene nella cultura e nell’arte
Fin dall’antichità le sirene sono state una fonte d’ispirazione per artisti e scrittori, spesso raffigurate come creature fantastiche capaci di incantare i marinai con la loro bellezza e il loro canto. Come riportato nel “Liber monstrorum de diversis generibus“, queste figure mitologiche sono descritte come fanciulle marine, con un corpo umano fino all’ombelico e una coda di pesce. Questo riferimento storico pone una base per comprendere come la rappresentazione di questi esseri mitologici sia evoluta, assemblando elementi di attrazione e repulsione.
Il simposio intende anche esplorare le influenze culturali che hanno trasformato la percezione delle sirene, paragonandole a figure mitologiche come arpie e lamie. Essa avrà come obiettivo quello di sottolineare le promesse e le contraddizioni insite in queste mitologie, che riflettono le paure e le aspirazioni delle società nel corso dei secoli.
Un legame con le tradizioni marinare
Questo convegno si inserisce in una cornice più ampia dedicata alle culture marittime e alle tradizioni legate al mare, filo conduttore di molte storie e leggende. La direttrice della Fondazione Genti d’Abruzzo, Letizia Lizza, ha evidenziato la sinergia tra il convegno e le attività promosse dal Museo delle Genti d’Abruzzo che ospita una sezione dedicata alle Genti di mare. Lizza ha pertanto dichiarato come questo evento rappresenti non solo un’importante occasione di riflessione culturale, ma anche un modo per legare la storia locale alle tradizioni più ampie del panorama marittimo.
Le sirene, per le genti di mare, continuano a rappresentare una figura polivalente, capace di evocare timore ma anche un’attrazione continua. Questo aspetto complesso fa di Pescara un contesto ideale per ospitare un simposio che si propone di analizzare queste dimensioni contrastanti, rendendo omaggio a questo mito ancestrale che continua a vivere nell’immaginario collettivo.
Ultimo aggiornamento il 31 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano