Pescara dispone la demolizione dei palazzi clerico: via tiburtina e via tavo liberate da strutture abbandonate

Pescara dispone la demolizione dei palazzi clerico: via tiburtina e via tavo liberate da strutture abbandonate

Il comune di Pescara avvia la demolizione dei palazzi Clerico tra via Tiburtina e via Tavo, scheletri edilizi abbandonati da decenni, per migliorare sicurezza, decoro urbano e riqualificare l’area.
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Il comune di Pescara ha avviato la demolizione dei palazzi Clerico, edifici incompiuti e abbandonati da decenni tra via Tiburtina e via Tavo, per riqualificare l’area e migliorare sicurezza e decoro urbano. - Gaeta.it

Il comune di pescara ha avviato un intervento per abbattere i cosiddetti palazzi clerico, scheletri edilizi mai terminati e abbandonati da decenni. Queste costruzioni, situate tra via tiburtina e via tavo, da tempo sono diventate luoghi frequentati da persone senza fissa dimora e con problemi di dipendenza. Il provvedimento segna un passo decisivo dopo anni di attesa e tentativi di risoluzione.

La situazione degli edifici abbandonati tra via tiburtina e via tavo

Tra via tiburtina e via tavo si trovano strutture incompiute risalenti alla fine degli anni sessanta. Quegli edifici mai portati a termine hanno subito un lungo degrado che li ha trasformati in rifugi per chi non ha una casa e per persone con problematiche sociali. Il mancato completamento ha causato il decadimento delle licenze edilizie rilasciate più di quaranta anni fa. Nel tempo, l’area è diventata un punto critico per il decoro urbano del quartiere. Oltre al danno estetico, gli scheletri hanno creato problematiche di sicurezza e ordine pubblico. Il comune fino a oggi aveva cercato di gestire la questione con altre soluzioni meno drastiche ma senza risultati concreti.

L’ordinanza del comune e l’intervento del settore edilizia e sviluppo economico

Da qualche tempo, l’amministrazione comunale ha inserito la questione nel proprio piano di controllo per le opere abusive e per il recupero degli spazi pubblici. Il settore edilizia e sviluppo economico ha verificato la situazione dei palazzi clerico, confermando la scadenza delle concessioni edilizie. Il documento ufficiale ha messo nero su bianco lo stato di illegalità delle strutture. Di conseguenza è stato firmato l’ordine di demolizione, corredato da richieste precise di rimozione del materiale presente sul posto. Questa decisione è frutto di un lungo processo di verifica tecnica e legale durato diversi anni come sottolineato dall’amministrazione.

Il ruolo del sindaco carlo masci e le fasi dell’intervento

Carlo Masci, sindaco di pescara, ha ribadito durante una dichiarazione pubblica che il comune non ha mai abbandonato il controllo su questa area problematica. Il primo cittadino ha evidenziato come l’attenzione dell’amministrazione sia stata costante, pur senza riuscire fino a ora ad ottenere il risultato voluto. Dopo aver analizzato documenti storici e legali per un periodo di oltre quarant’anni, si è deciso di adottare l’atto estremo dell’abbattimento. Masci ha definito le strutture come «opere abusive», ribadendo che l’unica strada possibile era quella che porta alla demolizione ordinata. Il sindaco ha annunciato che il conto alla rovescia per l’abbattimento è ufficialmente partito e si aspetta che l’area venga liberata nel più breve tempo possibile. Ha anche citato un precedente intervento simile realizzato nella zona del ferro di cavallo, per segnalare il percorso già compiuto dall’amministrazione.

Impatti e prospettive sul territorio e sul decoro urbano

L’abbattimento dei palazzi clerico rappresenta un passo importante nelle politiche di riqualificazione urbana di pescara. Liberare l’area da queste costruzioni incomplete eliminerà un punto nero evidente che alimentava degrado e insicurezza. Inoltre, rimuovere gli scheletri edilizi potrà aprire nuove possibilità per recuperare spazi con destinazioni diverse, migliorando la qualità della vita del quartiere. La presenza di senzatetto e persone in difficoltà aveva contribuito a un forte senso di abbandono nel territorio. Con la rimozione delle strutture se ne attende un miglioramento dell’ordine pubblico e un impatto positivo sul decoro. Il comune dovrà ora decidere le future destinazioni per l’area liberata, tenendo conto delle esigenze della comunità locale e della pianificazione urbanistica vigente.

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