La lotta alla mafia in Basilicata assume una dimensione culturale e sociale, evidenziata durante un convegno tenutosi a Potenza nel 2025. L’incontro ha messo in luce l’importanza di coinvolgere soprattutto i giovani in iniziative che promuovono legalità e coscienza civica, attraverso l’arte e la cultura. Le parole di politici, rappresentanti religiosi e giornalisti hanno ribadito come solo un impegno collettivo e consapevole possa contrastare efficacemente il fenomeno mafioso. L’evento fa parte della 29esima edizione della “Giornata dell’arte e della creatività studentesca”, occasione per riflettere sulle sfide più urgenti della Basilicata.
L’intervento di angelo chiorazzo: investire nella cultura per affrontare i problemi della basilicata
Angelo Chiorazzo, vicepresidente del Consiglio regionale e rappresentante di Basilicata Casa Comune, ha espresso la sua soddisfazione per il coinvolgimento diretto dei giovani nell’organizzazione dell’iniziativa dedicata al contrasto della mafia e alla devianza giovanile. Nel suo discorso ha sottolineato come la politica e le istituzioni spesso vengano percepite come distanti da questi temi, ma ha riconosciuto che la spinta partita proprio dai ragazzi rappresenta una strada importante da seguire.
Ha rimarcato la necessità di investire in cultura per rendere la società più forte e capace di affrontare le difficoltà presenti in Basilicata. La sua visione si basa su un concetto semplice: più cultura significa più consapevolezza, quindi più strumenti per combattere illegalità e malaffare. Chiorazzo ha richiamato l’attenzione anche sull’impegno che va mantenuto per sostenere le attività educative rivolte ai giovani, per accrescere la loro partecipazione e responsabilità civica.
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Il dialogo tra istituzioni e studenti come elemento chiave
Il dialogo tra istituzioni e studenti si è dimostrato un elemento chiave; grazie a questo, la politica perde il suo ruolo distante e si avvicina ai bisogni reali. Il confronto instaurato in questo contesto aiuta a orientare meglio le scelte pubbliche verso progetti che coinvolgano attivamente i giovani. L’intervento di Chiorazzo invita a considerare la cultura come mezzo concreto per intraprendere una sfida sociale e al tempo stesso culturale, che interessi l’intera comunità.
La relazione tra arte, cultura e contrasto alla mafia secondo i partecipanti al convegno
L’iniziativa ha avuto come scopo quello di sensibilizzare non solo gli studenti ma anche tutta la cittadinanza ai temi della lotta alla mafia e al disagio giovanile. Si è puntato a fare emergere una cultura della legalità basata sull’impegno, sul senso di responsabilità e sulla partecipazione consapevole di ciascuno alla vita sociale. L’evento si inserisce nel calendario della “Giornata dell’arte e della creatività studentesca”, manifestazione promossa da associazioni e istituzioni locali che credono nel potere trasformativo dell’arte.
Monsignor Davide Carbonaro, arcivescovo metropolita di Potenza, ha offerto una prospettiva spirituale e morale. Ha evidenziato come sconfiggere la mafia significhi prima di tutto costruire dentro di sé una cultura di pace. Questa cultura parte da scelte profonde e personali, che aiutano a respingere la violenza e la sopraffazione. Per lui, l’arte non è solo espressione estetica ma uno strumento capace di generare riflessione e di ispirare atteggiamenti positivi nella società.
Il valore dell’informazione libera e indipendente
Paolo Borrometi, giornalista e scrittore noto per il suo impegno contro le criminalità organizzate, ha messo in luce la paura che le mafie nutrono verso l’informazione libera e indipendente. Secondo lui, non è solo il lavoro di cronisti e attivisti a essere temuto, ma anche la cultura che i giovani riescono a costruire e condividere. La conoscenza e la consapevolezza rappresentano armi invisibili ma potenti per rompere il silenzio che spesso accompagna i fenomeni mafiosi.
In questo clima si capisce che arte, cultura e informazione si intrecciano come fattori indispensabili per creare una rete sociale capace di contrastare e prevenire la presenza mafiosa. Il dialogo sviluppato durante il convegno testimonia il bisogno di un’azione comune, che parta dal basso e coinvolga ogni cittadino, a partire dai più giovani.
La partecipazione degli studenti come momento di responsabilità e impegno civico
La “Giornata dell’arte e della creatività studentesca” in Basilicata, giunta al suo ventinovesimo anno, rappresenta un’occasione imprescindibile per gli istituti scolastici locali. Gli studenti, promotori di progetti e interventi sul tema del contrasto alla mafia, hanno mostrato una capacità di coinvolgimento attiva che supera i tradizionali schemi educativi. Hanno scelto di confrontarsi con temi complessi, legati alla realtà in cui vivono, cercando soluzioni attraverso il sapere e la partecipazione.
L’organizzazione del convegno dalla Consulta provinciale degli studenti di Potenza, insieme all’associazione Esn Sui-Generis Basilicata e al Consorzio universitario della Basilicata, ha permesso di far dialogare il mondo giovanile con rappresentanti istituzionali, religiosi e operatori dell’informazione. L’incontro ha fornito così un modello concreto di democrazia partecipata, dove la voce dei ragazzi diventa parte attiva nel promuovere valori.
L’attenzione verso il disagio giovanile, unito alla lotta alla criminalità, indica quanto la questione mafiosa sia anche sociale e non solo penale. Coinvolgere i giovani in modo diretto, dar loro strumenti culturali e occasioni di espressione, significa provare a generare un cambiamento reale. La loro energia e creatività contribuiscono a costruire una società meno inerme davanti alle illegalità, capace di rispondere con cultura e attenzione.
Prospettive e energie nuove dal dialogo con i giovani
Il dialogo che si è instaurato durante queste giornate regala nuove prospettive ed energie. L’aspetto educativo emerge come punto di partenza per consolidare nelle nuove generazioni la consapevolezza dei rischi associati alle mafie e, allo stesso tempo, la fiducia nella possibilità di superarli attraverso il confronto e il sapere collettivo.