La gestione dell’acqua in 59 comuni tra Fermano e Ascolano cambia volto con il rinnovamento del consiglio di amministrazione della Ciip, la società che sovrintende i cicli integrati degli impianti primari. Per la prima volta la maggioranza dei membri del Cda proviene dal territorio del Fermano, un risultato che i sindaci locali accolgono come segno di una nuova stagione in cui il territorio potrà contare su una rappresentanza più forte e diretta. La nomina del nuovo presidente Marco Perosa avviene in un momento delicato, segnato dal ricordo dell’ex presidente Giacinto Alati, figura di riferimento per l’area.
La nuova composizione del cda ciip con la maggioranza del fermano
Per la prima volta nella storia di Ciip, il Consiglio di amministrazione include più membri provenienti dal Fermano rispetto alle altre aree servite dalla società. La composizione è stata formalizzata con la presentazione di una lista unica per il rinnovo delle cariche apicali, che ha portato alla candidatura e successiva nomina di Marco Perosa come presidente. Nella lista ordinaria figurano Sara Ciriaci e Gabriele Romanelli, entrambi rappresentanti del Fermano, mentre la presenza di Riccardo Tassi, nominato a tutela della comunità montana fermano-ascolana, rafforza ulteriormente la voce del territorio all’interno del Cda.
Questa nuova configurazione segna un cambiamento rispetto agli organi precedenti, tradizionalmente equilibrati tra Fermano e Ascolano. Non a caso, i sindaci del Fermano, riuniti in una nota congiunta, sottolineano come si tratti di un risultato “eccezionale” raggiunto con uno sforzo unitario che ha superato le differenze politiche e personali. Il nuovo Cda intende proseguire sulla falsariga del lavoro avviato dal compianto Giacinto Alati, divenuto un punto di riferimento per entrambi i territori.
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Il ruolo dei sindaci del fermano nella valorizzazione del territorio tramite ciip
I sindaci del Fermano, Paolo Calcinaro di Fermo, Valerio Vesprini di Porto San Giorgio , Alberto Antognozzi di Grottazzolina, Diego Mandolesi di Ponzano di Fermo e Luca Pezzani di Petritoli, hanno voluto esprimere con forza la loro soddisfazione per la nuova composizione del Cda Ciip. Secondo loro, la presenza maggioritaria di amministratori provenienti dal Fermano significa poter difendere meglio gli interessi di questo territorio e onorare il lavoro svolto negli anni passati da Alati, che rappresentava una guida solida per tutti i comuni coinvolti nella gestione delle risorse idriche.
Lo spirito di collaborazione tra amministratori, indipendente dalle loro origini politiche, ha giocato un ruolo fondamentale. Questo dialogo ha reso possibile un accordo che sembra rievocare l’unione e l’engagement dei tempi della presidenza Alati. I sindaci guardano avanti, consapevoli delle sfide che attendono Ciip, tra cui la gestione degli investimenti necessari e l’affrontare la crisi idrica. Dicono di sentirsi pronti a sostenere la crescita del territorio Fermano, sia in termini numerici che qualitativi.
Le sfide per la gestione dell’acqua e gli impegni futuri di ciip nel fermano
Il Fermano si trova a vivere un periodo difficile sotto il profilo idrico, in un contesto che richiede decisioni mirate per garantire approvvigionamento e sostenibilità. La nuova configurazione della Ciip dovrà mettere in campo azioni concrete per rispondere alle esigenze delle comunità servite. Gli investimenti si concentreranno su interventi infrastrutturali e tecnici per arginare i rischi legati a lungo agli approvvigionamenti e all’uso responsabile dell’acqua.
Un territorio da rappresentare e valorizzare
Il ruolo del Cda, ora più rappresentativo del Fermano, sarà quello di assicurare che le priorità di questo territorio ricevano attenzione adeguata in sede di programmazione e di spesa. La consapevolezza che il sistema idrico interessa 59 comuni è fonte di responsabilità, ma anche di occasioni, vista la necessità di distribuire nel modo più equo le risorse e di mantenere un coordinamento tra aree interne e costiere. I sindaci si attendono un protagonismo maggiore del Fermano nelle scelte future, in modo da valorizzare le potenzialità locali.
In questo quadro, la memoria di Giacinto Alati resta un riferimento per misurare il lavoro che attende il Cda. Il lavoro di un presidente, che oltre a guidare la società, aveva creato un legame saldo tra territori diversi, viene oggi ricordato come esempio da replicare nel tempo della nuova governance. La sfida, insomma, è proseguire lungo una strada che tenga insieme unità, rappresentanza territoriale e obiettivi concreti per il bene collettivo.