Un uomo di 86 anni è deceduto nella tarda mattinata di ieri ad Arcola, in provincia della Spezia, dopo essere stato trovato privo di sensi ai bordi di un pozzo d’acqua. Mentre svolgeva alcune attività non retribuite attorno alla cisterna, un passante lo ha notato a terra e ha avvisato subito i soccorsi. Le operazioni di rianimazione, durate quasi un’ora, non hanno avuto successo. I carabinieri hanno aperto un’indagine, ipotizzando un malore che avrebbe causato la caduta.
Dettagli dell’incidente e intervento dei soccorsi
L’episodio si è verificato ad Arcola nella mattinata di martedì, quando il pensionato stava lavorando vicino a un pozzo d’acqua all’interno di una proprietà privata. Secondo quanto ricostruito, l’86enne si stava dedicando a piccoli lavori, senza alcuna retribuzione, forse per mantenere in ordine l’area o su richiesta di conoscenti. A un certo punto, un passante ha scorto il corpo dell’uomo immerso nell’imbocco della cisterna e ha immediatamente chiamato il 118.
L’arrivo dei soccorritori è stato rapido, ma le condizioni del pensionato si sono rivelate gravissime. Il personale medico ha effettuato manovre di rianimazione cardio-polmonare per quasi sessanta minuti. La squadra di emergenza ha utilizzato anche il defibrillatore, ma non è riuscita a far ripartire il battito cardiaco. I tentativi si sono fermati sul posto, constatando il decesso. La scena è stata messa in sicurezza e sono state avvisate le autorità competenti.
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Ipotesi sul malore e primi accertamenti dei carabinieri
I carabinieri della stazione locale si sono messi subito al lavoro per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Al momento le informazioni raccolte indicano che il pensionato potrebbe essere stato colto da un improvviso malore. Questa ipotesi spiega la caduta improvvisa nel pozzo, dove è stato trovato riverso. Gli inquirenti stanno ascoltando testimoni e raccolgono elementi utili per escludere altre cause, come un incidente legato alla manutenzione.
Gli accertamenti prevedono anche verifiche sull’ambiente di lavoro e sulle condizioni della cisterna, per capire se fosse tutto in ordine o se qualche fattore esterno abbia contribuito. La mancanza di testimoni diretti pone qualche difficoltà iniziale, ma i primi rilievi sembrano trascurare la pista vigilanza insufficiente o altri incidenti. L’intervento tempestivo del passante resta fondamentale per aver dato l’allarme.
Il contesto di arcola e le abitudini di lavoro del pensionato
Arcola, piccolo comune ligure vicino a La Spezia, conta una popolazione tranquilla, dove ancora molte persone anziane si dedicano a lavori manuali autonomamente o per aiutare amici e parenti. L’uomo deceduto era conosciuto in zona per la sua abitudine a occuparsi di piccole riparazioni nella propria abitazione o in cortili vicini. Non a caso stava lavorando gratuitamente in quel pozzo, probabilmente per sistemare o mantenere l’impianto.
Questa pratica, diffusa tra le persone della sua età, serve spesso per mantenersi occupati o portare avanti abitudini che si sono consolidate nel tempo. Il fatto che il pensionato fosse impegnato in attività fisiche a questa età sottolinea anche i rischi legati a malori improvvisi, specie durante sforzi o lavori in ambienti non sempre sicuri. La comunità locale ha intanto espresso cordoglio, mentre le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio.
Il ruolo fondamentale della prevenzione nei lavori domestici e non retribuiti
Questo tragico episodio riporta l’attenzione sui rischi che si corrono anche durante lavori domestici o non ufficiali, che spesso sfuggono ai controlli e alle misure di sicurezza standard. Attorno ai pozzi o in spazi poco illuminati è facile scivolare o perdere l’equilibrio, e un malore può tradursi in conseguenze gravi. La fascia d’età avanzata richiede particolare cautela, soprattutto durante sforzi fisici.
Le associazioni sanitarie consigliano controlli medici regolari e valutazioni preventive prima di impegnarsi in attività faticose. Nel caso dei lavori gratuiti o improvvisati è importante prestare attenzione alle condizioni ambientali, garantire la presenza di altre persone e usare eventuali dispositivi di sicurezza. La cronaca di Arcola conferma l’urgenza di diffondere queste pratiche, perché un aiuto tempestivo può fare la differenza tra la vita e la morte.