Penne celebra i borghi più belli d’Italia: un incontro tra passato e futuro

Penne celebra i borghi più belli d’Italia: un incontro tra passato e futuro

Penne ospita un’assemblea dei 31 Comuni abruzzesi e molisani, segnando il rientro di Introdacqua e discutendo progetti per valorizzare il patrimonio turistico e promuovere lo sviluppo delle aree interne.
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Penne celebra i borghi più belli d’Italia: un incontro tra passato e futuro - Gaeta.it

Penne ha ospitato un’assemblea speciale dedicata ai 31 Comuni del territorio abruzzese e molisano, tutti membri della rete dell’associazione “I borghi più belli d’Italia”. Questo incontro ha visto il rientro di Introdacqua nel circuito e ha segnato la partecipazione di Penne alla trasmissione RAI “Il Borgo dei Borghi” per l’edizione 2024/25. Durante l’assemblea, si è discusso di progetti per valorizzare e digitalizzare il patrimonio turistico, con l’obiettivo di promuovere un modello di sviluppo per il rilancio delle aree interne.

Il ritorno di Introdacqua e l’importanza dell’assemblea

Il momento clou dell’assemblea è stato senza dubbio il rientro di Introdacqua, un evento che ha riacceso gli animi dei partecipanti. La presenza di Antonio Di Marco, presidente dell’associazione per Abruzzo e Molise, ha reso evidente quanto sia cruciale il ruolo dei borghi. Secondo Di Marco, è fondamentale non solo riconoscere il valore storico e architettonico dei borghi, ma anche il loro potenziale come attrazioni turistiche ed economiche. Per fare ciò, è necessaria una rete che unisca tutte le forze, al di là delle appartenenze politiche.

Molti sindaci e rappresentanti del territorio erano presenti, tra cui Gilberto Petrucci, sindaco di Penne, e Cristian Colasante di Introdacqua, entrambi essenziali nel lavoro di promozione della comunità locale. La loro partecipazione ha sottolineato il riconoscimento delle capacità delle amministrazioni di mantenere e migliorare i parametri che rendono i borghi meritevoli di tale distinzione.

Riconoscimenti e commemorazioni

Ogni assemblea richiede sempre un momento di riconoscimento, e questa non è stata da meno. Durante l’incontro, sono state conferite le spille del club a figure di spicco, come Mario Semproni, sindaco emerito di Penne, e il suo successore Gilberto Petrucci. Ma oltre ai premi, c’è stato un momento di commemorazione per coloro che hanno lasciato un segno significativo nella storia dei borghi. Un tributo è stato dedicato a Antonio Centi, sindaco emerito dell’Aquila e presidente dell’ANCI Abruzzo, scomparso recentemente, e a Giuseppe Lo Stracco, sindaco di Bugnara, venuto a mancare troppo presto.

Questi omaggi hanno rafforzato il senso di comunità, ricordando a tutti i partecipanti che i borghi non sono solo luoghi turistici, ma anche custodi di storie e tradizioni che meritano di essere celebrate e trasmesse.

Idee e progetti per il futuro

Antonio Di Marco ha concluso con una nota di ottimismo riguardo al futuro dei borghi, sottolineando come le idee presentate nel corso della giornata possano realmente fare la differenza. È stato menzionato un libro sui dolci tipici dei borghi, un’iniziativa che mira a valorizzare le tradizioni culinarie locali. Altre idee includevano un sito dedicato all’orso Juan Carrito e applicazioni che facilitano l’accesso e la fruizione delle risorse turistiche e culturali.

Questi progetti non sono solo un modo per preservare la cultura locale, ma rappresentano anche un’opportunità per attirare turisti e dare nuova vita alle * economie locali. *Di Marco ha invitato tutti a sostenere *Penne nel suo percorso verso il podio nel programma “Il Borgo dei Borghi” e a considerare il ruolo cruciale dei borghi come elementi che contribuiscono al vivace tessuto sociale ed economico delle aree interne.*

Futuri incontri e l’unità con il Molise

Infine, è stato anticipato un futuro incontro a Opi, dove si svolgerà un evento di due giorni per favorire relazioni più profonde tra i vari comuni e pianificare nuove iniziative. Durante l’assemblea sono emerse anche riflessioni sulla richiesta del Molise di tornare a unirsi all’Abruzzo. Questa proposta, sebbene complessa, porta con sé l’eco di una storia condivisa che risale a tempi antichi e merita di essere discussa.

Le discussioni continuano, e con esse la speranza di unire forze e risorse per il bene comune, rendendo così i borghi non solo luoghi di tradizione, ma anche centri di innovazione e crescita.

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