Patologie frequenti e sovraffollamento nelle carceri dell'emilia-romagna: dati e sfide attuali

Patologie frequenti e sovraffollamento nelle carceri dell’emilia-romagna: dati e sfide attuali

Nelle carceri dell’Emilia-Romagna, sovraffollate e con oltre il 40% di detenuti affetti da malattie croniche e disturbi mentali, si evidenziano criticità sanitarie nonostante investimenti regionali per migliorare l’assistenza.
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Nelle carceri dell'Emilia-Romagna, il sovraffollamento e le patologie croniche e mentali diffuse complicano la gestione sanitaria, richiedendo maggiori risorse e interventi mirati per garantire cure adeguate ai detenuti. - Gaeta.it

Nelle carceri dell’Emilia-Romagna emergono problemi di salute complessi e crescenti, legati a patologie croniche, disturbi mentali e sovrappeso. A Bologna, durante il convegno “Cure senza confini. Sfide e innovazioni in Sanità Penitenziaria”, sono stati presentati dati significativi che descrivono il quadro sanitario delle persone detenute. Il tema riguarda un sistema penitenziario ormai sotto pressione anche a causa del sovraffollamento, che complica l’accesso alle cure e impone nuove sfide per la gestione sanitaria delle strutture.

Le patologie più diffuse nei detenuti dell’emilia-romagna

I dati raccolti nelle carceri regionali segnano una presenza consistente di malattie croniche e disturbi psichici. Quasi il 40% dei detenuti convive con almeno una tra malattie cardiovascolari, diabete, tumori o patologie respiratorie croniche, alcune delle condizioni più gravi secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. I disturbi mentali e comportamentali riguardano il 28,6% del campione valutato, una percentuale molto alta che sottolinea la difficile situazione psicologica e sociale nelle carceri della regione.

Sovrappeso e obesità tra i detenuti

Un altro dato importante riguarda il sovrappeso e l’obesità: oltre la metà dei detenuti supera il peso ideale. Il 32,5% è in sovrappeso, mentre il 15,8% è obeso, valori superiori alla media nazionale italiana che si attesta al 43%. Questa condizione può aggravare ulteriormente altre malattie croniche e complicare le terapie. Il quadro clinico dei detenuti mostra dunque una varietà di problemi che richiedono attenzione specifica e interventi adeguati.

Le malattie diagnosticate riflettono anche abitudini di vita, esposizioni e condizioni di detenzione particolari. La presenza alta di patologie complesse indica la necessità di un sistema sanitario penitenziario che possa garantire continuità nelle cure e risposte professionali qualificate, nonostante gli ostacoli del contesto.

Il sovraffollamento nelle carceri e l’impatto sulla salute

Le carceri dell’Emilia-Romagna affrontano una grave situazione di sovraffollamento. In media si registrano 128 detenuti ogni 100 posti a disposizione, con punte molto alte in città come Bologna , Ferrara , Ravenna e Modena . Questa condizione influisce sul benessere fisico e psicologico delle persone ristrette, limitando spazi, risorse e accesso ai servizi sanitari.

Complicazioni per la gestione delle patologie

Lo sovraffollamento rende più complessa la gestione delle patologie, specialmente quelle croniche o psichiche, dove controlli frequenti e spazi adeguati sono indispensabili. La carenza di risorse per il personale medico si somma alla pressione numerica sulle strutture, creando situazioni critiche per l’assistenza.

Entrare in carcere con condizioni di salute precarie o sviluppare nuovi problemi diventa più facile in un ambiente dove spazio e privacy mancano. In questo contesto, migliorare le condizioni sanitarie passa anche per affrontare il problema del numero eccessivo di detenuti rispetto alla capienza prevista, una questione che sostiene gli interventi e le strategie della regione.

Investimenti e risorse per la sanità penitenziaria in emilia-romagna

L’Emilia-Romagna ha destinato più di 18 milioni di euro, nel 2025, per l’assistenza sanitaria in carcere. Di questa cifra, 10,8 milioni arrivano dal fondo sanitario nazionale e 7,2 milioni da risorse regionali. Si tratta di un impegno economico importante, ma che si scontra con limiti strutturali.

Disparità tra bisogni e finanziamenti

Le risorse nazionali a disposizione della sanità penitenziaria sono ferme dal 2008, anno in cui le competenze sono passate alle regioni. Nel frattempo, la popolazione carceraria è aumentata significativamente, senza un adeguamento degli stanziamenti di fondo. Questo crea una disparità tra bisogni reali e finanziamenti effettivi.

Gli assessori alla sanità e al welfare dell’Emilia-Romagna hanno posto l’accento su questo divario, chiedendo una revisione che metta a disposizione fondi proporzionati al numero di detenuti e alle richieste sanitarie. Lo scenario del sistema sanitario in carcere è oltremodo impegnativo, vista la complessità clinica e il sovraffollamento.

Obiettivi del convegno

L’allocazione delle risorse richiede scelte precise per garantire cure adeguate, soprattutto considerando l’alto numero di patologie psichiche e croniche. L’obiettivo esposto nel convegno punta anche a migliorare la qualità della vita di chi è ristretto, superando limiti organizzativi e finanziari. In gioco c’è non solo la salute dei detenuti, ma anche la salute pubblica fuori dalle carceri.

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