Patagarri tra x factor, concertone primo maggio e il primo album con sonorità gipsy jazz

Patagarri tra x factor, concertone primo maggio e il primo album con sonorità gipsy jazz

I Patagarri, band di gipsy jazz emersa da X Factor 2025, lanciano il primo album “L’ultima ruota del caravan” e affrontano polemiche sociali durante concerti importanti come il Concertone del Primo Maggio a Roma.
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I Patagarri, band di gipsy jazz nota per la partecipazione a X Factor 2025, si preparano a lanciare il loro primo album "L’ultima ruota del caravan" e continuano a distinguersi con concerti impegnati e un percorso che unisce musica di strada e mainstream. - Gaeta.it

La band patagarri, salita alla ribalta con la partecipazione a x factor 2025, si prepara a lanciare il primo album mentre continua il suo percorso tra concerti e polemiche. Il gruppo ha conquistato il pubblico con il suo gipsy jazz fuori dagli schemi dei talent tradizionali, portando un nuovo respiro nel panorama musicale italiano. Le tappe recenti della loro carriera raccontano un’evoluzione dal busking alle grandi platee, con un impegno anche su temi sociali connessi alle loro performance.

L’esordio a x factor: un rischio riuscito per i patagarri

I patagarri hanno stupito tutti arrivando tra i finalisti di x factor 2025 con uno stile che si distacca nettamente dalle proposte più consuete del talent. Formata da sei musicisti – francesco parazzoli, nicholas guandalin, jacopo protti, daniele corradi, arturo monico e giovanni monaco – la band ha portato sul palco un gipsy jazz che ricorda la musica di strada, quella fatta per la gente che passa, senza filtri. All’inizio erano scettici sul partecipare, sentendo il programma poco adatto alla loro musica. Hanno deciso però di provarci, e il risultato ha superato ogni aspettativa.

Questa esperienza ha dato loro visibilità e un nuovo pubblico, ma ha portato anche a una riflessione sul senso della loro musica. Lo spirito libero del busking ha dovuto confrontarsi con le regole strette dei talent show, ma i patagarri hanno dimostrato che si può portare un genere meno commerciale in contesti più ampi. La presenza a x factor ha rappresentato per loro un’occasione di crescita e di ascolto da parte di un pubblico più vasto.

L’attenzione verso il loro modo insolito di fare musica ha anche suscitato curiosità negli addetti ai lavori e in chi segue il panorama musicale italiano, segnando una tappa decisiva per la carriera della band.

Il concertone del primo maggio e la polemica sulla palestina

Dopo x factor, i patagarri hanno partecipato come ospiti al concertone del primo maggio, tradizionale appuntamento che a roma chiama migliaia di spettatori e offre spazio a voci emergenti o consolidate della musica italiana. Il gruppo ha portato sul palco un momento intenso, a tratti controverso, legato a una protesta in favore della libertà della palestina. Durante l’esecuzione di un canto tradizionale ebraico, hanno invitato a sostenere una causa che considerano urgente.

Questa apparizione non è passata inosservata e ha generato diverse discussioni, viste le tensioni politiche e le posizioni contrastanti che circondano il tema palestinese. I patagarri hanno ribadito che la loro intenzione non era offendere nessuno ma richiamare l’attenzione su una situazione drammatica e complessa, al di fuori delle opposte tifoserie. Hanno definito la musica e l’arte come il luogo più libero per esprimersi, un mezzo che appartiene a tutti senza divisioni politiche.

Il messaggio ha evidenziato la loro volontà di utilizzare la musica per affrontare argomenti importanti, senza volersi schierare in modo diretto né cercare provocazioni gratuite. Restano così un gruppo attento anche ai contenuti delle proprie apparizioni pubbliche, pur mantenendo una forte carica espressiva nelle loro performance dal vivo.

L’album “l’ultima ruota del caravan” tra tematiche sociali e sonorità caratteristiche

Il primo album dei patagarri, intitolato “l’ultima ruota del caravan”, segna un passo importante nella loro carriera. Il titolo evoca l’immagine degli ultimi, di chi vive ai margini ma con uno sguardo che spazia sulle contraddizioni della società contemporanea. La band ha spiegato che l’album racconta proprio queste storie, partendo da un punto di vista insolito.

Le canzoni si muovono tra swing e atmosfere balcaniche, mantenendo il marchio tipico del gruppo. Solo in due brani, “Caravan” e “Sole zingaro”, il suono si apre a qualche incursione elettronica, ma resta prevalente una cifra acustica e leggera, fedele al gipsy jazz. Le liriche riflettono spesso sulle difficoltà della vita, con immagini mai banali. Anche la luna, simbolo classico di ispirazione poetica, nella loro visione diventa fonte di malinconia.

Il disco sembra voler raccontare una società fatta di disagi, di risposte fuori dal comune, di un mondo che spesso non funziona come dovrebbe. La band costruisce questo racconto con musica e parole che escono dagli schemi, mantenendo la spontaneità passata ma con un lavoro in studio più curato.

Questo lavoro rappresenta un bilancio della loro esperienza fino ad ora e una base per proseguire con un’identità sempre più definita.

Nuovi impegni e prospettive dopo il passaggio al mainstream

L’ultimo anno e mezzo ha portato ai patagarri un cambiamento profondo. L’affaire x factor e i concerti importanti hanno richiesto una struttura più organizzata, con più persone coinvolte nel progetto. Il gruppo ha dovuto mettere da parte il busking, la musica di strada che era alla base della loro identità, per affrontare un nuovo modello di tour e spettacoli.

Da maggio a settembre 2025 sono impegnati in un tour che li porterà in diverse città italiane, dove proporranno il nuovo album. L’abbandono della dimensione più informale e itinerante ha imposto qualche rinuncia ma ha aperto la strada a nuove occasioni sul palco e a una più ampia esposizione mediatica.

Il futuro, dicono, potrebbe riservare anche altre opportunità, tra cui partecipare al festival di sanremo. Vedono questo come un’occasione per farsi conoscere da un pubblico ancora più ampio. Stanno valutando come presentarsi, mantenendo la loro autenticità.

Il loro percorso mostra come un gruppo partito dalla musica di strada possa trasformarsi senza perdere l’identità originaria, affrontando nuove sfide e ampliando i propri orizzonti in un contesto diverso.

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