Passaggi festival 2025 a Fano dedicato alle parole che creano disagio e al linguaggio contemporaneo

Passaggi festival 2025 a Fano dedicato alle parole che creano disagio e al linguaggio contemporaneo

Passaggi Festival a Fano dal 25 al 29 giugno 2025 esplora il linguaggio tra paura, politicamente corretto e conflitti culturali con autori come Vanessa Roghi, Alessandro Chetta e Filippo Facci.
Passaggi Festival 2025 A Fano Passaggi Festival 2025 A Fano
Passaggi Festival 2025 a Fano (25-29 giugno) esplora il linguaggio e le paure sociali legate alle parole, con dibattiti su politicamente corretto, conflitti culturali e nuove espressioni, coinvolgendo autori e giovani scrittori. - Gaeta.it

Passaggi Festival torna a Fano dal 25 al 29 giugno 2025 con un programma incentrato sul tema “Nemiche. Le parole che temiamo”. La rassegna letteraria quest’anno esplora la trasformazione del linguaggio, mettendo a fuoco espressioni che generano tensione o paura nei contesti sociali attuali. Il corso della manifestazione punta anche a far riflettere sul significato del politicamente corretto e sul suo impatto nel dibattito pubblico.

Focus tematico sulla paura delle parole e l’evoluzione del linguaggio

Il cuore del festival riguarda il rapporto tra le parole e le emozioni che suscitano, in particolare quelle che provocano disagio o inquietudine. Il tema scelto invita a un’analisi profonda dell’uso del linguaggio nella società moderna, sottolineando come alcune espressioni siano diventate oggetto di paura o pregiudizio. La scelta del titolo “Nemiche” evidenzia questa tensione, mentre il festival cerca di indagare l’origine di certe parole considerate politicamente scorrette o tabù.

Linguaggio tra comunicazione e conflitto culturale

Il senso di questa attenzione si scopre dal programma dettagliato delle giornate: si parla di linguaggio come strumento di comunicazione ma anche di conflitto culturale. Si discute il bilanciamento tra libertà espressiva e rispetto nei confronti degli interlocutori. Il ruolo del politicamente corretto emerge come punto critico, non solo in ambito sociale ma pure nelle pratiche di scrittura e narrazione.

Gli ospiti principali e le loro proposte letterarie

Il calendario prevede interventi di autori noti per contributi sul linguaggio e le sue implicazioni sociali. Il 25 giugno apre Vanessa Roghi, che esplora l’evoluzione delle parole, rivolta anche a un pubblico giovane con “Le parole per parlare” edito da Einaudi Ragazzi. In contemporanea presenta “La parola femminista” dialogando con Valentina Pigmei, approfondendo come il femminismo incida sul lessico e sulla comunicazione quotidiana.

Il 26 giugno arriva Alessandro Chetta con “Woke. I nuovi bigotti”, testo critico verso l’abuso del politicamente corretto. Con lui anche Federica Savini e Carolina Iacucci, figure impegnate nel dibattito culturale. Igor Sibaldi discute poi il suo “Come non essere stupidi”, libro che sfida l’omologazione mentale, creando strumenti per una riflessione autonoma insieme a Sara Manfuso.

Approfondimenti sul linguaggio e società

Il 27 giugno porta a Fano Filippo Facci con “Dizionario politicamente scorretto”, dove tenta di svelare parole rifiutate dalla società moderna. Nella stessa giornata Rossano Sasso presenta “Il gender esiste”, con Brunella Bolloli, proponendo un approccio critico e nei fatti conservatore sulla famiglia e identità, gettando luce su un tema spesso controverso.

Il festival ospita queste posizioni contrastanti per aprire un confronto vivo, mettendo sul tavolo tensioni culturali e politiche legate al linguaggio. Vengono così indagate parole che scatenano pronunciati dissensi, offrendo ai partecipanti spunti per capire i meccanismi dietro le paure sociali e le reazioni emotive che il linguaggio può scatenare.

Chiusura con musica, tic linguistici e sperimentazioni di giovani scrittori

Il 28 giugno vede la presentazione di “Guerra alla trap” di Andrea Bertolucci, un’analisi del linguaggio del genere musicale trap. Con Francesca Federici dialoga sulle origini di questo repertorio linguistico e sulle sue influenze nelle nuove generazioni, sottolineando il rapporto fra cultura e parole.

Giovani scrittori e linguaggio contemporaneo

Infine il 29 giugno gli allievi della Scuola Holden, guidati da Andrea De Benedetti, propongono “Bene ma non benissimo”, una raccolta ironica e critica dei tic linguistici che affollano la comunicazione del presente. Accompagnati da Sara Giordano e Andrea Maggi, mostrano come certi modi di dire e costruzioni verbali si siano radicati anche nella scrittura contemporanea.

Passaggi Festival 2025 traccia così un percorso fra paura, linguaggio e società, restituendo attenzione a parole e significati spesso dati per scontati ma carichi di tensione culturale. La rassegna si conferma appuntamento significativo per chiunque voglia capire come si costruisce e si modifica la comunicazione nel nostro tempo.

Change privacy settings
×