Un gruppo di 17 bambini e ragazzi ucraini, accompagnati da tre adulti, ha raggiunto sabato all’alba san benedetto del tronto come parte di un’iniziativa che mira a offrirgli un periodo lontano dalla guerra. Grazie a un programma organizzato da caritas italiana, con il supporto della Cei e di diverse diocesi, questi giovani trovano accoglienza e momenti di tranquillità nelle Marche. Nei prossimi giorni saranno ospitati fino al 6 luglio in una rete di collaborazione tra associazioni e comunità locali, con attività pensate per creare legami e offrire esperienze nuove.
Accoglienza e organizzazione del progetto “è più bello insieme”
Il progetto chiamato “è più bello insieme” è promosso da caritas italiana con la collaborazione di acli e dieci diocesi italiane, tra cui quelle di san benedetto del tronto e ascoli piceno. L’iniziativa prevede di accogliere oltre 500 giovani provenienti dall’ucraina, offrendo loro un periodo di tregua dal conflitto attraverso ospitalità diffusa e attività educative. I 17 ragazzi e bambini arrivati a san benedetto del tronto si sono integrati subito con la rete di volontari e comunità locali.
La caritas locale coordina le giornate di questi ospiti speciali, garantendo alloggio, pasti e un calendario ricco di visite, uscite e momenti di socialità. Tra gli obiettivi c’è la creazione di un ambiente familiare, lontano dal gelo della guerra, dove i ragazzi possano sentirsi protetti e soprattutto sereni. Gli accompagnatori, scelti tra persone di fiducia e esperti del contesto ucraino, seguono da vicino le esigenze di ogni minore accolto. A supporto operano numerosi volontari che si occupano di logistica, intrattenimento e accompagnamento sul territorio.
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Attività culturali e visite nei comuni delle marche
Durante il soggiorno, i giovani partecipanti visiteranno diverse località della provincia, scoprendo angoli ricchi di storia e arte. Tra le mete più attese ci sono offida, ascoli piceno, loreto e fermo. Questi luoghi offrono non solo uno scenario storico ma anche momenti di incontro con le comunità che li abitano. Le visite prevedono passeggiate per il centro storico, laboratori didattici e incontri con rappresentanti delle istituzioni locali.
Non manca inoltre una visita allo stabilimento Barilla di Campolungo, dove i ragazzi potranno vedere da vicino una realtà produttiva italiana, spesso simbolo di quotidianità e normalità. L’esperienza dà la possibilità di confrontarsi con ambienti diversi dal loro quotidiano e di immaginare una vita lontana dalle tensioni della guerra. Nel programma sono stati inseriti anche incontri con il vescovo palmieri e i sindaci dei comuni coinvolti, con questi momenti che diventano una finestra di dialogo tra culture differenti.
Momenti di socialità tra spiagge, escursioni e cene in amicizia
Le giornate dei ragazzi sono punteggiate da occasioni di svago e socializzazione, elementi fondamentali per un’esperienza di accoglienza completa. Spiagge, escursioni nella natura e cene insieme ai volontari e alle famiglie ospitanti consentono di creare spazi di confronto e divertimento. Sono momenti in cui la guerra sembra lontana, sostituita dalle risate e dai giochi.
Questa dimensione rilancia l’idea di normalità per chi è abituato a vivere in contesti di conflitto, permettendo ai bambini di riscoprire la spensieratezza tipica della loro età. I diari che i ragazzi stanno compilando raccolgono impressioni, immagini e sensazioni nate proprio durante queste attività. “Qui non si sentono esplosioni, ma solo le risate dei bambini” scrivono, mettendo a fuoco una realtà diversa da quella che lasciano alle spalle.
Un’esperienza di accoglienza che cerca legami e speranze durature
Questo progetto si propone di andare oltre l’accoglienza temporanea. Ogni incontro, ogni passeggiata e ogni dialogo sono fili che si intrecciano per costruire legami profondi e duraturi tra giovani di culture diverse. L’approccio punta su un futuro di speranza, partendo dall’esperienza diretta di ospitalità e condivisione.
La rete caritas, insieme alle istituzioni ecclesiastiche e civili delle marche, disegna un modello che può offrire esempi per altre realtà. I giovani ucraini trovano non solo un luogo dove riposare ma anche la possibilità di immaginare un domani meno incerto, supportati da gesti concreti e umani. Iniziative simili si confermano fondamentali in un contesto internazionale segnato da conflitti e migrazioni.