Il tema della gestione dei servizi sociali a Terracina torna a far discutere. I gruppi consiliari di Partito democratico, Europa verde, Sinistra italiana e Progetto Terracina hanno sollevato dure critiche contro l’amministrazione comunale, denunciando mancanza di trasparenza e incertezze accentuate per gli utenti e i lavoratori coinvolti. La questione si è aggravata dopo il consiglio comunale straordinario del 9 maggio 2025, convocato da un numero consistente di consiglieri di minoranza per discutere i cambiamenti nella governance dei servizi sociali e gli indirizzi da impartire all’Azienda Speciale Terracina.
Il consiglio comunale straordinario e le richieste della minoranza
Il 9 maggio scorso il consiglio comunale di Terracina ha affrontato una seduta straordinaria richiesta da un quinto dei consiglieri di minoranza, concentrandosi su due questioni fondamentali. In primo luogo, la verifica degli impatti della nuova gestione dei servizi sociali sulle fasce di popolazione beneficiare e sugli operatori coinvolti. In secondo luogo, la definizione degli orientamenti politici da assegnare all’Azienda Speciale Terracina nell’ambito previsto dal suo statuto, all’interno di un processo che richiede ascolto e confronto.
Urgenza di chiarezza e confronto
I gruppi di minoranza hanno rimarcato l’urgenza di chiarezza e confronto, sottolineando che queste tematiche non sono solo amministrative ma riguardano direttamente la qualità dei servizi e la stabilità occupazionale. Questo passaggio avrebbe dovuto essere un’occasione per rendere pubbliche informazioni e decisioni fondamentali, coadiuvando così le parti coinvolte e la cittadinanza in un dibattito costruttivo.
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La risposta dell’amministrazione: accuse di mancata trasparenza
Secondo il comunicato emesso dalle forze di opposizione, l’amministrazione ha mostrato un atteggiamento di chiusura e ambiguità, evitando di rispondere con precisione ai quesiti posti durante il consiglio. Nel dettaglio, nessun chiarimento è arrivato riguardo al futuro dei dipendenti dell’Azienda Speciale Terracina, alle modifiche strutturali ipotizzate o agli effetti dell’iscrizione al consorzio per la gestione associata dei servizi sociali del Distretto.
Negazione di trasparenza e crescenti dubbi
I rappresentanti della minoranza lamentano una vera e propria negazione di trasparenza. Questa mancanza, a loro avviso, alimenta dubbi e inquietudini sia tra gli utenti dei servizi sociali sia tra gli operatori che temono per la loro situazione occupazionale. Malgrado le rassicurazioni fornite dall’assessore Norcia, che ha assicurato l’assenza di cambiamenti significativi, i consiglieri di opposizione hanno sottolineato come i segnali concreti denuncino una trasformazione profonda della governance.
Tensioni politiche e incertezze per i lavoratori e gli utenti
Le forze di minoranza si dividono tra due ipotesi: o l’amministrazione non ha realmente compreso l’entità delle modifiche in atto oppure sceglie volontariamente di escludere consiglieri, lavoratori, utenti e comunità dal confronto. In entrambi i casi, questo atteggiamento genera tensioni e sfiducia nelle modalità di governo del Comune.
Proposte ignorate e silenzio dell’esecutivo
Il problema viene evidenziato dal fatto che nei due anni scorsi sono state presentate diverse proposte e osservazioni da parte della minoranza, tutte ignorate dall’esecutivo. Questo silenzio e indifferenza hanno provocato un aumento dell’isolamento e una sensazione di abbandono nei confronti di chi opera e usufruisce dei servizi sociali.
I consiglieri di minoranza accusano l’amministrazione Giannetti di inadeguatezza nella gestione di processi delicati come questo, specialmente in un momento in cui è fondamentale garantire stabilità e continuità nelle politiche sociali. Alzano la voce arrivando a ipotizzare che la vera soluzione sarebbe la rinuncia collettiva dalla giunta.
Richieste di trasparenza e partecipazione al dibattito pubblico
Le opposizioni chiedono un ritorno a una gestione più aperta e pubblica delle decisioni riguardanti i servizi sociali. Sollecitano che si riprenda a discutere con le commissioni competenti, assicurando atti ufficiali e accessibili a tutti. Vuole che si apra un confronto che coinvolga i lavoratori, le rappresentanze sociali e la cittadinanza prima di apportare modifiche allo statuto dell’Azienda Speciale o alle condizioni contrattuali.
Necessità di ricognizione precisa
Emerge la necessità di una ricognizione precisa sui servizi attivi, per valutare il grado di compatibilità tra l’Azienda e il nuovo consorzio. Se si dovessero attuare cambiamenti organizzativi, il Comune dovrebbe misurare gli effetti in termini di risorse e costi. Tutti coloro che dipendono da questo sistema rivendicano trasparenza e rispetto delle regole. Non resta che attendere le mosse della maggioranza per stabilire i prossimi passi.