Il complesso cantiere del Collettore Alto Farnesina, un’opera fondamentale per la rete fognaria di Roma Nord, ha ufficialmente preso il via con l’attivazione di una talpa meccanica. L’iniziativa, del valore di 11 milioni di euro, è stata avviata a fine 2022 e si prevede che si completi entro gennaio 2026. Questo intervento rappresenta un passo cruciale per risolvere i problemi di allagamento che affliggono diverse aree, tra cui Ponte Milvio, Corso Francia e Tor di Quinto.
Dettagli dell’intervento e obiettivi del cantiere
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha inaugurato il cantiere insieme all’assessora ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini, e al presidente del Municipio XV, Daniele Torquati. Gualtieri ha descritto il progetto come simile a quello realizzato in Piazza Pia, ma con una portata molto più ampia, dato l’impiego della talpa meccanica. Durante i lavori preliminari è emersa anche una villa romana che è stata disassemblata e catalogata, evidenziando non solo l’importanza del cantiere dal punto di vista infrastrutturale, ma anche dal punto di vista archeologico.
Il Collettore Alto Farnesina fu costruito intorno agli anni ’40, ma subì pesanti danneggiamenti durante i lavori di ammodernamento dello Stadio Olimpico nel 1990, compromettendo così la sua funzionalità. L’intervento attuale prevede la creazione di un bypass in due fasi, che dovrà riunire la parte iniziale e finale del collettore, evitando la sezione rovinata. Allo stesso tempo, sarà possibile integrare i vari collettori fognari della zona, riparando al contempo quello di Gronda, realizzato nel 2010 ma mai attivo a causa dei guasti al collettore principale.
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Il ruolo della talpa e l’impatto sui lavori
A partire da oggi, gli operai inizieranno lo scavo del primo tratto, lungo 260 metri e che si estende fino allo Stadio del Tennis. Qui verrà installata la prima delle due camere di estrazione, necessaria per il riuso della talpa nei lavori successivi, che dovrebbero coprire una distanza di ulteriori 500 metri. L’operazione di scavo avverrà con una talpa alta tre metri, progettata per affrontare le sfide del terreno romano.
Gualtieri ha sottolineato l’importanza di questo intervento nel combattere il problema cronico degli allagamenti in aree fragili come Corso Francia e Ponte Milvio. Ha affermato che, nonostante le operazioni di pulizia delle caditoie, un semplice intervento non basta: senza un allargamento delle condutture, questi sforzi non risolverebbero il problema. Questo progetto ambizioso mira a migliorare la capacità di drenaggio della rete, un aspetto reso critico dal cambiamento climatico.
Visione futura e importanza dell’opera
Le autorità locali esprimono un forte ottimismo riguardo al rispetto della tabella di marcia per il progetto. Gualtieri ha dichiarato che l’opera rappresenta una risposta strutturale a problematiche di lunga data, mirando a garantire una migliore vivibilità per i cittadini e un adeguato livello di sicurezza in caso di forti piogge.
Il ripristino del Collettore Alto Farnesina, quindi, va oltre il semplice miglioramento di un’infrastruttura; costituisce un passo significativo verso la modernizzazione del sistema fognario di Roma, un elemento che non solo migliorerà la qualità della vita, ma aiuterà a prevenire le emergenze legate agli allagamenti. Con progressi tangibili e una pianificazione attenta, il cantiere si preannuncia come un esempio di come affrontare le sfide legate alle infrastrutture urbane, integrando al contempo la conservazione del patrimonio storico.