Luigi Ferrucci, presidente nazionale della Fai , ha lanciato una campagna di sensibilizzazione che prende il via l’1 luglio a Napoli. L’obiettivo è far conoscere agli operatori economici la possibilità di rivolgersi allo sportello Fai per denunciare estorsioni e usura. Il progetto coinvolge manifesti, social network e spot video, puntando a raggiungere un pubblico ampio e incoraggiare chi subisce pressioni criminali a chiedere aiuto senza paura.
La sicurezza di chi denuncia: la rete fai come scudo contro la criminalità
Ferrucci ha evidenziato, durante un incontro con l’assessore alla sicurezza Mario Morcone nella sede della Regione Campania, come denunciare racket sia possibile in condizioni di ragionevole sicurezza. La Fai nasce nel 1990 a Capo D’Orlando e da trentacinque anni accompagna chi decide di rompere il muro del silenzio.
Nessuno degli aderenti alla rete anti-racket della Fai è stato danneggiato dopo aver denunciato, confermando che questo modello di sostegno funziona. Non si tratta di eroi solitari ma di un gruppo organizzato, che assiste chi denuncia senza protagonismi inutili. L’approccio chiamato “insieme e con metodo” punta a proteggere sia la persona sia la continuità dell’attività.
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La campagna a napoli: manifesto e volti per dare coraggio a chi denuncia
La prima tappa della campagna si svolge nel capoluogo campano a partire dal primo luglio. Saranno affissi 16 manifesti da 6×3 metri con nomi propri di imprenditori e commercianti che hanno denunciato i loro estorsori. Accanto ai nomi, compariranno volti di attori, per attirare l’attenzione del passante, con la scritta: “Insieme contro racket e usura con la Fai al fianco. Luigi ce l’ha fatta”. Questo messaggio vuole stimolare il senso di comunità e mostrare esempi concreti di chi ha avuto coraggio, ribaltando così l’idea della solitudine che accompagna spesso queste denunce.
L’iniziativa punta a creare un clima di fiducia e sostegno, rendendo visibile chi ha affrontato il problema impedendo che restino nell’ombra storie di paura e rassegnazione. Lo slogan mette in luce la presenza visibile e concreta della Fai, mai come semplice ente burocratico ma come rete umana a supporto di chi vuole uscire dall’incubo racket.
Lo sportello fai: assistenza concreta e accompagnamento fisico nelle denunce
Il servizio dello sportello nasce dall’esperienza diretta di chi ci lavora. Ferrucci racconta che la maggior parte degli operatori sono stati vittime di estorsioni e che molti sono testimoni di giustizia. Questo conferisce un valore concreto al supporto offerto, fatto di ascolto ma anche di accompagnamento pratico.
Chi denuncia non resta mai solo. È possibile farsi accompagnare in questura o in caserma dei carabinieri da colleghi che conoscono bene i rischi e le procedure. La Fai assicura anche assistenza legale gratuita e segue la persona anche in tribunale. Questo ha un impatto importante perché smonta l’idea di un singolo che sfida una potente organizzazione criminale, facendo vedere invece una rete strutturata.
L’espansione della campagna in campania e il ruolo dei social media
Dopo Napoli, la campagna si estenderà in altri capoluoghi di provincia campani e centri come Giugliano. Verranno utilizzati i social network per incoraggiare a contattare la Fai tramite il numero telefonico 0815519555. La presenza sui social serve a raggiungere persone meno consapevoli della possibilità di denuncia e a offrire un primo canale diretto per parlare con operatori preparati.
Si prevede anche uno spot che verrà trasmesso sul videometro, uno spazio pubblico che garantisce alta visibilità a cittadini e commercianti. In un’epoca dominata dalla comunicazione digitale, questo tipo di messaggi mira a informare in modo immediato, abbattendo una lunga catena di silenzi legata al timore di ritorsioni.
Un impegno per permettere alle imprese di continuare a lavorare senza minacce
Il lavoro della Fai punta a garantire la libertà di impresa, tutelando chi denuncia da ogni possibile ritorsione. Gli esponenti dell’associazione chiedono solo di poter esercitare la propria attività senza subire ricatti o violenze da parte della criminalità organizzata.
Sostenere chi denuncia significa anche consentire a queste imprese di proseguire le attività senza perdere clienti o mercato. Il messaggio è chiaro: denunciare non comporta l’isolamento ma la possibilità di continuare a lavorare, spesso in modo più sereno. La presenza della Fai rappresenta un aiuto tangibile per tornare a una quotidianità produttiva senza padroni o minacce.