Parte il tour non romperle! per promuovere la prevenzione e la cura dell’osteoporosi in Italia

Parte il tour non romperle! per promuovere la prevenzione e la cura dell’osteoporosi in Italia

Una campagna italiana promuove la prevenzione dell’osteoporosi con un tour in otto città, incontri gratuiti con specialisti e risorse online, sottolineando l’importanza di calcio, vitamina D e uno stile di vita sano.
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Una campagna italiana lancia un tour itinerante e risorse online per prevenire l’osteoporosi, promuovendo stili di vita sani, integrazione di calcio e vitamina D, e il ruolo chiave del medico di base nella diagnosi precoce. - Gaeta.it

La salute delle ossa è al centro di una nuova campagna italiana che punta a diffondere informazioni utili e prevenzione contro l’osteoporosi, una malattia che interessa milioni di persone e che porta con sé gravi conseguenze. Dal 2025, un motor-home attraverserà otto città italiane offrendo incontri gratuiti con specialisti, dedicati a cittadini di ogni età. Accanto alle tappe itineranti, sono disponibili contenuti online per aumentare la consapevolezza pubblica su rischi e comportamenti da adottare.

Il tour itinerante per informare sulla salute delle ossa

Il progetto “non romperle!” si sviluppa attraverso un tour di 16 giorni che interesserà otto città italiane: genova, torino, varese, pavia, ancona, bari, battipaglia e frosinone. A bordo di un motor-home appositamente allestito, medici esperti nel metabolismo osseo terranno incontri aperti gratuitamente al pubblico. L’obiettivo è spiegare i fattori che influiscono sulla fragilità ossea, riconoscere i segnali allarmanti e indicare misure pratiche per prevenire le malattie dello scheletro. Il tour si pone come strumento diretto di educazione sanitaria, con particolare attenzione a coinvolgere fasce d’età diverse.

Parallelamente agli appuntamenti in presenza, il sito internet nonromperle.it propone aggiornamenti sulle varie tappe e approfondimenti dedicati all’osteoporosi e alle abitudini che influenzano il benessere osseo. Chiunque può accedere a risorse semplici e basate su evidenze scientifiche, per acquisire conoscenze che stimolino scelte consapevoli. L’iniziativa è promossa da Italfarmaco con il patrocinio di Fedios, la federazione italiana che si occupa di osteoporosi e malattie dello scheletro.

Osteoporosi in italia: numeri e impatti sociali

L’osteoporosi affligge oltre quattro milioni di italiani e colpisce principalmente le donne, quasi l’80% dei casi. Il fenomeno si inserisce in una società in rapido invecchiamento, dove aumentano le patologie croniche che pesano sul sistema sanitario. Le fratture da fragilità, soprattutto a polso, omero, vertebre e femore, provocano costi diretti che si aggirano intorno ai dieci miliardi di euro l’anno fra cure, riabilitazioni e ospedalizzazioni.

Le conseguenze si estendono anche oltre il bilancio economico, comportando giornate di lavoro perse e gravi ripercussioni sulla qualità di vita delle persone colpite. Spesso si manifestano isolamento sociale, depressione e perdita di autonomia. Le previsioni indicano un aumento del 20% delle fratture entro il 2034, vale a dire circa 700mila casi ogni anno. Nonostante la portata del fenomeno, resta margine per modificare questa traiettoria attraverso azioni mirate di prevenzione e informazione.

Rischi legati all’alimentazione e importanza di uno stile di vita corretto

L’attenzione si dirige pure verso scelte alimentari che, talvolta, possono mettere a rischio la robustezza delle ossa. Tra le diete diffuse nei social ci sono regimi come la dieta chetogenica, diete ipocaloriche drastiche e il digiuno intermittente, la cui incidenza sul metabolismo osseo è oggetto di studio. Alcuni dati suggeriscono che la dieta chetogenica potrebbe compromettere la qualità ossea, mentre per il digiuno intermittente le ricerche non sono ancora definitive.

La professoressa Giulia Letizia Mauro, che coordina un reparto di riabilitazione dedicato alla fragilità, sottolinea la necessità di approcci equilibrati. Allenamenti non adatti e diete improvvisate diffusi online possono aumentare i rischi invece di proteggerli. Prima di adottare regimi alimentari particolari, si consiglia di consultare medici e specialisti. Lo stile di vita gioca un ruolo centrale: un’alimentazione bilanciata, un’attività fisica costante e mirata rappresentano il fondamento per mantenere le ossa sane.

Il ruolo della vitamina d e le sfide legate alla sua carenza

Con i cambiamenti nello stile di vita, la carenza di vitamina D è una condizione frequente in Italia. Pur essendo nota la sua importanza per l’assorbimento del calcio, l’esposizione solare, una delle fonti principali di vitamina D per l’organismo, è limitata da abitudini di protezione della pelle. In estate l’uso di creme solari diventa fondamentale per evitare rischi di tumori, anche se riduce la sintesi cutanea della vitamina.

L’American Academy of Dermatology consiglia di integrare la vitamina D attraverso l’alimentazione o supplementi piuttosto che contare sull’esposizione ai raggi UV. Inoltre, dopo una certa età, la capacità della pelle di produrre vitamina D diminuisce. Per questo la dieta e l’assunzione integrativa assumono un ruolo sempre più importante per evitare deficit che compromettano la struttura ossea.

Calcio e vitamina d come pilastri della prevenzione

Un documento recente pubblicato su “Archives of Osteoporosis” riprende le indicazioni di esperti italiani di endocrinologia, reumatologia e altre discipline. Riporta che il calcio e la vitamina D sono elementi essenziali per la protezione contro le fratture da fragilità. Il calcio costituisce il componente base delle ossa, mentre la vitamina D permette un corretto assorbimento intestinale e facilita il rinnovamento del tessuto osseo.

Le linee guida indicano che, in presenza di osteoporosi o livelli insufficienti di calcio e vitamina D, può essere necessaria una supplementazione quotidiana. Viene consigliata una dose di circa 600 mg di calcio e 2000 UI di vitamina D per raggiungere livelli adeguati. Prima di iniziare cure farmacologiche contro l’osteoporosi, è quindi fondamentale garantire un buon apporto di questi due nutrienti perché altrimenti l’efficacia della terapia rischia di ridursi sensibilmente.

Superare i falsi miti sul calcio: chiarimenti scientifici

Alcuni timori sulle possibili ricadute negative dell’assunzione di calcio e vitamina D persistono tra la popolazione. Andrea Giusti, esperto della medicina interna, spiega che studi recenti non hanno rilevato un aumento del rischio cardiovascolare o renale associato all’integrazione nelle dosi raccomandate, a meno di condizioni particolari. Ignorare la supplementazione per paura ingiustificata può danneggiare chi ha un apporto alimentare scarso o una necessità di sostegno.

Il messaggio chiave è che, se la dieta e il movimento non bastano a coprire il fabbisogno, bisogna rivolgersi a metodi sicuri e collaudati. Prendersi cura delle ossa significa prevenire fratture future e mantenere una vita indipendente e attiva, soprattutto in età avanzata.

Il medico di base: figura centrale nella diagnosi precoce e nelle cure

La malattia non riguarda solo la struttura ossea ma si riflette sulla qualità complessiva della vita, provocando dolori cronici, disabilità e isolamento sociale. Per favorire un invecchiamento sereno, la prevenzione deve avvenire in tempi utili. In questo senso il medico di medicina generale ha un ruolo fondamentale.

È spesso la prima figura a individuare segni di rischio e a far partire un percorso di controllo e prevenzione. Le sue indicazioni permettono di integrare la supplementazione, impostare controlli mirati e incoraggiare abitudini sane che durino nel tempo. Senza un rapporto stretto tra medico e paziente, molte occasioni per evitare fratture e complicazioni risulterebbero perse.

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