Un parapendista di origine polacca è stato tratto in salvo nei pressi della cima dell’Osservatorio, tra Ascoli, Macerata e l’Umbria. Dopo una caduta di circa 15 metri in condizioni climatiche avverse, l’uomo ha lanciato l’allarme poco dopo le 20 di ieri sera. Le operazioni di recupero, svolte sotto forte pioggia e ghiaccio, sono durate tutta la notte e si sono concluse questa mattina all’alba. Al momento del recupero il parapendista non versava in condizioni gravi e non è stato necessario alcun ricovero.
Il momento dell’incidente e l’allarme lanciato dal parapendista
Verso le 20 di ieri, mentre tentava di volare sopra la valle tra Cima dell’Osservatorio e Quarto San Lorenzo, il parapendista polacco ha perso il controllo e precipitato da un’altezza stimata intorno ai 15 metri. Il volo si è verificato in condizioni meteorologiche proibitive, con pioggia intensificata da forte vento e temperature sotto zero, situazione che ha messo subito in difficoltà ogni tentativo di intervento. L’uomo ha subito allertato il soccorso alpino tramite telefono, comunicando la sua posizione precisa sotto la cresta, nei pressi della valle del lago di Pilato.
Coordinate fondamentali per il soccorso
Le coordinate fornite sono risultate fondamentali per avviare le operazioni di soccorso. Le zone montuose tra Ascoli, Macerata e Umbria possono risultare impervie e difficili da raggiungere anche nelle condizioni più favorevoli. Il fatto che il parapendista sia riuscito a dare indicazioni tempestive ha evitato complicazioni ulteriori legate all’incertezza della sua posizione.
Leggi anche:
Le difficoltà delle operazioni di recupero in condizioni meteo estreme
Il soccorso alpino e speleologico ha inviato 18 operatori immediatamente dopo la chiamata. I tecnici sono stati costretti a lavorare per otto ore ininterrotte durante la notte più fredda e bagnata della settimana, affrontando un “muro” di pioggia mista a ghiaccio, che rendeva pericolosi ogni spostamento e ogni tentativo di recupero. L’elicottero dell’Aeronautica militare, richiesto in prima battuta per velocizzare l’intervento, ha dovuto rinunciare a causa delle condizioni avverse, costringendo i soccorritori a una lunga operazione di avvicinamento a piedi.
Attrezzature speciali per affrontare il terreno
Data la presenza abbondante di neve, le squadre hanno dovuto attrezzarsi con ramponi e piccozza per muoversi in sicurezza. Il terreno era scivoloso e le temperature gelide limitavano la durata delle tratte a piedi, costringendo i soccorritori a pause controllate. Queste complessità non hanno fermato i soccorritori che, coordinati dal Cnsas, hanno gestito la situazione con precisione per evitare rischi su entrambi i lati.
La fase finale del recupero e lo stato di salute del parapendista
Dopo aver localizzato l’infortunato e valutato le sue condizioni, i soccorritori hanno iniziato la lunga discesa verso Forca Viola. Il percorso è stato programmato per minimizzare rischi in discesa, utilizzando corde fisse e manovre di progressione invernale. L’intervento si è protratto fino alle 7 di questa mattina, quando il gruppo è tornato in base con il parapendista salvo.
L’uomo non ha riportato ferite gravi e non è stato necessario il ricovero ospedaliero. La tempestività dell’intervento e la sua capacità di comunicare la posizione hanno contribuito a questo esito positivo. Restano da verificare eventuali controlli medici per escludere traumi o complicazioni legati alla caduta e alle basse temperature. Il caso evidenzia ancora una volta le difficoltà e i pericoli associati al parapendio in condizioni meteorologiche complesse nelle zone montane.