Isabel Allende torna al cilene con il romanzo il mio nome è emilia del valle

Isabel Allende torna al cilene con il romanzo il mio nome è emilia del valle

Il nuovo romanzo di Isabel Allende racconta la vita di Emilia del Valle tra fine Ottocento e guerra civile in Cile, esplorando lotte femminili, radici familiari e tensioni politiche dell’epoca.
Isabel Allende Torna Al Cilene Isabel Allende Torna Al Cilene
Il nuovo romanzo di Isabel Allende racconta la vita di Emilia del Valle, una donna coraggiosa che sfida le restrizioni sociali nel Cile di fine Ottocento, intrecciando lotte femminili, guerre civili e legami familiari in un viaggio tra memoria e attualità. - Gaeta.it

Il nuovo romanzo di Isabel Allende propone un viaggio intenso nella fine dell’Ottocento, tra sfide sociali e guerre civili in Cile. La storia si concentra su Emilia del Valle, una donna che cerca la propria strada in un contesto difficile e segnato da grandi tensioni politiche e personali.

Il racconto di una donna controcorrente nel finire dell’Ottocento

Allende ambienta il romanzo alla fine del XIX secolo, un periodo in cui le donne affrontavano rigide restrizioni sociali e pochissime opportunità di scelta. Emilia, la protagonista, incarna la determinazione a superare quei confini imposti. In un’epoca in cui la maggior parte delle donne non poteva nemmeno aspirare al diritto di voto o a una certa autonomia, Emilia rompe le regole. Figlia di una madre irlandese che stava per prendere i voti, ma rimasta incinta di un aristocratico cileno che poi l’ha abbandonata, cresce in un quartiere povero di San Francisco. Qui entra in contatto con la cultura popolare e inizia a coltivare la passione per la scrittura, usando anche uno pseudonimo maschile per pubblicare i suoi primi lavori.

Il romanzo ci mostra la lotta di Emilia contro il patriarcato e le restrizioni sociali, ma anche la forza delle relazioni familiari e degli affetti. Il suo rapporto con Francisco Claro, uomo che l’ha amata sin dall’inizio, è uno dei punti di forza della sua vita. L’aspetto autobiografico emerge nella scelta di Allende di ispirarsi al nucleo familiare della nonna materna, abitato da personaggi intensi e vividi, che spesso guidano la narrazione.

Emilia del valle e la guerra civile cilena tra amore e perdita

Quando Emilia riesce a farsi inviare in Cile come inviata del giornale per cui lavora, si trova immersa nel conflitto di una guerra civile. In questo contesto, i legami si intrecciano con la violenza e la perdita. Emilia incontra figure fondamentali come Paolina del Valle e vive amori profondi, nonché il confronto con il padre biologico che le lascia in eredità un pezzo di terra nel sud del paese.

La guerra civile non è solo uno sfondo storico, ma un elemento che condiziona le scelte e il destino dei personaggi, determinando un racconto in cui si mescolano politica, affetti, e radici profonde nella terra cilena. La scrittrice evidenzia, attraverso la protagonista, come il legame col proprio territorio sia spesso più forte delle proprie origini puntuali, e come la memoria storica e personale si intreccino nel modo più naturale.

Il ruolo delle donne e delle lotte femministe nel libro e oggi

Isabel Allende sottolinea la centralità del ruolo femminile, non soltanto nella narrazione ma anche nella realtà contemporanea. La scrittrice ricorda come le donne abbiano sempre dovuto faticare per i propri diritti, inclusi il voto e autonomia personale. Parla direttamente alle nuove generazioni, evidenziando il rischio che i diritti conquistati possano essere persi, come si è visto in Afghanistan o negli Stati Uniti negli ultimi anni.

Il romanzo riflette questa lotta, mostrando donne capaci di rovesciare ruoli tradizionali e affermare se stesse, anche se etichettate come “donne cattive”. Emilia stessa affronta questa definizione: “Le donne buone non appaiono da nessuna parte. Solo le donne cattive riescono a fare qualcosa,” dice la scrittrice. Questo spinge a un ripensamento del valore e del potere femminile, anche nel contesto difficile del periodo storico raccontato.

Isabel allende: dal cilene agli stati uniti, tra memoria e attualità

Nata a Lima nel 1942 e nipote di Salvador Allende, l’ex presidente cileno, Isabel ha vissuto gran parte della sua vita tra Cile, Venezuela e Stati Uniti. Dopo il golpe di Pinochet nel 1973, si è trasferita all’estero. Oggi, Allende guarda con preoccupazione la situazione americana e globale. Denuncia il rischio di regimi autoritari e richiama all’attenzione sui drammi come quello di Gaza. Rileva come l’immigrazione metta in evidenza l’assurdità delle frontiere per gli esseri umani.

La scrittura per lei rappresenta una necessità, amata e indispensabile da più di quarant’anni. Inizia ogni anno un nuovo libro l’8 gennaio, data simbolica per lei perché coincide con la perdita del nonno e l’inizio della scrittura del suo primo romanzo, “La casa degli spiriti”. Questo legame profondo con la narrazione dà continuità al suo lavoro e alla sua vita, segnando le sue origini e le sue radici in una terra complessa e ricca di storia come il Cile.

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