La recente presa di posizione di papa leone XIV contro la guerra in ucraina ha attirato l’attenzione, soprattutto per un’intervista risalente al 2022, quando il Pontefice, allora vescovo in Perù, commentava duramente l’invasione russa. Le sue parole sono tornate sotto i riflettori, mentre lui stesso, al primo Regina Caeli dalla loggia di san pietro, ha ribadito il no alla guerra e un appello alla pace.
Le parole di robert francis prevost sul conflitto in ucraina nel 2022
Nel 2022, pochi mesi dopo lo scoppio della guerra in ucraina, robert francis prevost – oggi papa leone XIV – era vescovo della diocesi di chiclayo, nel nord del Perù, e rilasciò un’intervista a un canale locale che è tornata a circolare. Durante quella conversazione, prevost definiva l’invasione russa come “un’autentica invasione imperialista”, sottolineando l’obiettivo della Russia di espandere il proprio potere con l’annessione di territori.
Denuncia dei crimini e richiesta di pace
Prevost parlava anche di crimini contro l’umanità, un’accusa forte in un momento in cui le notizie sui civili ucraini colpiti dalla guerra erano sempre più diffuse. Ripeteva l’urgenza di chiedere la pace, e invitava a una chiarezza politica che giudicava spesso mancante, anche in paesi lontani come il Perù. Faceva notare che alcuni politici, nel suo paese, non riconoscevano la gravità degli atti commessi dalla Russia in ucraina.
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L’intervista aveva un tono netto e schietto, molto diverso da alcune posizioni più caute emerse a livello internazionale. Rispetto a papa francesco, che ha sempre preferito esortare per una soluzione diplomatica senza accusare direttamente vladimir putin, prevost usava termini più duri contro l’invasione. Il quotidiano ucraino kyiv independent ha rilanciato proprio questo confronto tra le dichiarazioni di prevost e la prudenza del papa argentino.
Il primo regina caeli di papa leone XIV e il messaggio contro la guerra
Il 2025 ha visto papa leone XIV celebrare il suo primo Regina Caeli dalla loggia di san pietro a roma, in un momento storico segnato da tensioni tra le grandi potenze. Da lì il pontefice ha rivolto un appello chiaro ai “grandi del mondo”: mai più la guerra. La preghiera pasquale ha rappresentato la cornice per ribadire un’opposizione ferma ai conflitti armati.
Durante l’evento, papa leone XIV ha ricordato le sofferenze provocate dal conflitto in ucraina e ha espresso vicinanza alle persone colpite dalla guerra, soprattutto ai bambini e ai prigionieri. Ha chiesto che si faccia ogni sforzo possibile per arrivare a una pace giusta e duratura.
Un appello che va oltre l’ucraina
Questo intervento segna un tono molto preciso e incisivo, richiamando senza mezzi termini la gravità della situazione attuale. L’appello non si limita all’ucraina, ma si estende più in generale a tutte le zone del mondo in cui esplodono guerre e conflitti. Le parole dette proprio a san pietro si riaffacciano all’attenzione pubblica, dopo le dure affermazioni di prevost risalenti a quando era ancora in Perù.
Il passaggio da vescovo a pontefice e la coerenza delle posizioni
Robert francis prevost, marchigiano di origine, ha trascorso quasi vent’anni in Perù prima di essere chiamato a ricoprire ruoli di rilievo a roma, fino alla recente elezione a papa. La ripresa delle sue dichiarazioni nel 2022 chiarisce il suo approccio deciso verso la questione della guerra in ucraina.
Non sono molte le occasioni in cui un pontefice si espone con termini così netti su questioni internazionali calde. La coerenza tra le parole pronunciate come vescovo e quelle di oggi, da papa leone XIV, resta evidente nel richiamo alla pace e nella condanna delle violenze.
L’attenzione si sposta ora sull’effetto che queste parole potranno avere in ambito diplomatico, soprattutto nel contesto delle negoziazioni e degli sforzi internazionali per porre fine al conflitto. L’intervento di papa leone XIV si inserisce nel coro di voci che chiedono di fermare le ostilità e garantire il rispetto dei diritti umani.
Resta da vedere se questo richiamo contribuirà a rafforzare la pressione sui responsabili del conflitto, alimentando una riflessione più ampia sul ruolo della chiesa nelle crisi politiche mondiali. In ogni caso, la figura del pontefice si conferma un punto di riferimento importante nel dibattito sulle guerre che segnano il nostro tempo.