Papa Leone XIV prende possesso della cattedra romana tra omaggio a Roma e impegni pastorali

Papa Leone XIV prende possesso della cattedra romana tra omaggio a Roma e impegni pastorali

papa Leone XIV celebra l’insediamento come vescovo di Roma, sottolineando il legame con la città, il ruolo della Chiesa di Roma nel Giubileo 2025 e l’impegno pastorale basato su tenerezza, ascolto e servizio.
Papa Leone Xiv Prende Possesso Papa Leone Xiv Prende Possesso
Il 25 maggio 2025 papa Leone XIV ha ufficialmente preso possesso della cattedra di vescovo di Roma, sottolineando il legame profondo con la città e la comunità, il ruolo della Chiesa nel Giubileo e l’importanza di tenerezza, ascolto e servizio pastorale. - Gaeta.it

Il 25 maggio 2025 papa Leone XIV ha vissuto una giornata dedicata alla sua nuova realtà di vescovo di Roma. La capitale ha visto il pontefice impegnato in diverse tappe simboliche, dalla collaborazione con l’amministrazione cittadina al legame con la tradizione religiosa locale. Le celebrazioni e i discorsi del papa hanno sottolineato il rapporto profondo tra la Chiesa di Roma e la sua missione nel tessuto cittadino, oltre a richiamare l’importanza del Giubileo in corso. Il pontefice ha parlato a fedeli, autorità e comunità diocesana, sottolineando temi legati alla cura spirituale e all’ascolto.

Una giornata dedicata alla diocesi di roma nel segno della continuità e del servizio

Domenica 25 maggio 2025 è stata una giornata intensa per papa Leone XIV, il successore di Pietro che ha scelto di ribadire il suo legame con la città di Roma e la sua comunità cattolica. La mattinata si è aperta con un incontro sul sagrato del Campidoglio dove il pontefice ha salutato il sindaco Roberto Gualtieri, ringraziandolo per l’accoglienza ai pellegrini in vista del Giubileo. Quindi si è diretto alla Cattedrale di San Giovanni in Laterano, sede ufficiale del vescovo di Roma, dove ha preso possesso della cattedra episcopale davanti a una numerosa assemblea che comprendeva cardinali, vescovi, parroci e fedeli.

Un momento simbolico di insediamento

Il momento dell’insediamento ha avuto un valore simbolico intenso. Il cardinale vicario Baldassare Reina ha accolto Leone XIV sul sagrato e ha pronunciato parole che richiamavano la responsabilità di guidare il «gregge di Cristo» con amore. Papa Leone XIV ha preso posto sulla Cattedra romana consapevole del peso della storia che l’accompagna. Nel pomeriggio si è spostato nella Basilica di Santa Maria Maggiore per rendere omaggio a una delle immagini mariane più venerate dai romani, la Salus Populi Romani, e per pregare davanti alla tomba di papa Francesco, rinsaldando così un filo di continuità col pontificato precedente.

La visita ha evidenziato come il papa intenda incarnare un legame forte con la città e i suoi abitanti. Ha preso a prestito parole di sant’Agostino, definendosi «figlio» suo, e ricordando la tradizione che coniuga la fede con la storia sociale romana. Nel suo discorso ha ripetuto più volte che è romano «per voi e con voi», andando oltre una semplice identificazione geografica e abbracciando una comunione più profonda e spirituale.

La celebrazione in san Giovanni in Laterano e l’omelia sulle qualità della chiesa di roma

La Messa di insediamento presieduta da papa Leone XIV nella Cattedrale di San Giovanni in Laterano ha rappresentato il cuore della sua giornata romana. Il pontefice ha dedicato la riflessione alle caratteristiche che devono distinguere la Chiesa di Roma e le comunità cristiane in generale. Ha richiamato la lunga storia che vede la Chiesa di Roma erede diretta della testimonianza di Pietro, Paolo e dei martiri, sottolineando come la cattedrale sia venerata come «Mater omnium Ecclesiarum», madre di tutte le Chiese.

Nel suo discorso il papa ha insistito su tre tratti fondamentali: tenerezza, disponibilità al sacrificio e capacità di ascolto. Queste qualità servono per notare e accompagnare i bisogni delle persone, anche quelli non ancora espressi a parole. Ha invitato il popolo di Dio a coltivare questi atteggiamenti, indicando che spetta non solo ai fedeli ma anche ai pastori, e a lui stesso, praticarli con costanza. Ha promosso un cammino di vicinanza e riconciliazione, dove ogni membro della diocesi cerca di anticipare le necessità degli altri.

Il ruolo del cardinale vicario

Il cardinale vicario ha introdotto la liturgia ribadendo che occupare la cattedra episcopale vuol dire prendersi cura del popolo cristiano con dedizione. Il papa si è mostrato visibilmente commosso durante la cerimonia, salutando ciascuno degli intervenuti, dalle famiglie ai giovani alle religiose. Ha espresso il proprio affetto e la volontà di condividere «gioie e dolori, fatiche e speranze» di una comunità che giudica come una «grande famiglia».

Questa celebrazione è stata anche l’occasione per sollecitare uno stile di governo di tipo partecipativo e aperto al confronto. Non ha usato direttamente la parola “sinodalità”, ma ne ha richiamato lo spirito, spiegando che intende mettersi in ascolto e decidere insieme con i membri della diocesi. Ha poi aggiunto una richiesta di aiuto nella preghiera e nella carità, indicando come la comunione si costruisca «in ginocchio» attraverso l’impegno spirituale e la conversione continua.

Il giubileo e il rapporto con la città tra accoglienza e impegno pastorale

L’insieme delle tappe di papa Leone XIV a Roma è stato scandito dal tema del Giubileo 2025. Nel suo discorso davanti al sindaco Gualtieri ha ringraziato l’amministrazione per l’attenzione verso i pellegrini che arrivano da tutto il mondo. Ha sottolineato la dedizione con cui tutta la diocesi si sta preparando e lavorando per accogliere questa affluenza come una grande occasione spirituale e sociale.

Nel ricordare la città come «una grande casa aperta e accogliente», il papa ha richiamato la funzione di Roma come focolare di fede visibile a chi arriva da lontano. L’interazione con i sacerdoti e i rappresentanti delle parrocchie ha confermato la volontà del pontefice di mantenere un dialogo diretto e costante con il tessuto religioso della capitale. A San Giovanni, ha parlato di «cantiere» per descrivere il lavoro di ascolto e di coinvolgimento che si svolge a più livelli: dal mondo attorno alla Chiesa fino alle comunità interne.

Evangelizzazione e carità

Ha ricordato che il percorso di evangelizzazione e di carità richiede pazienza e capacità di comprensione reciproca, con un impegno contro le difficoltà di una realtà complessa. Ha evidenziato come la Chiesa di Roma abbia una storia che l’ha già portata ad affrontare sfide grandi, spesso con scelte coraggiose. È proprio questa eredità che motiva lo sforzo di costruire iniziative sapienti e lungimiranti. Il papa ha fissato già il prossimo appuntamento con il clero romano, previsto per il 12 giugno, segnalando un interesse costante nel dialogo con chi guida le comunità locali.

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