Nel pomeriggio a Roma, papa leone xiv ha incontrato i membri del consiglio ordinario della segreteria generale del sinodo dei vescovi. Il pontefice ha ribadito l’importanza di proseguire il lavoro sinodale avviato sotto il pontificato di papa francesco, sottolineando il valore del metodo di partecipazione e comunione nella chiesa. Durante la riunione si è parlato delle difficoltà incontrate e delle resistenze presenti in alcune realtà ecclesiali, oltre a proporre l’istituzione di un tavolo permanente per approfondire temi teologici e pastorali. Il cardinale mario grech, segretario generale del sinodo, ha evidenziato la necessità di verificare il percorso sinodale e di avviare forme di formazione e dialogo a livello globale.
Il messaggio di papa leone xiv sul futuro del sinodo dei vescovi
L’incontro in via della conciliazione ha fornito a papa leone xiv l’occasione per ribadire l’eredità ricevuta da papa francesco in tema di sinodalità. Il pontefice ha definito la sinodalità come uno “stile” e “atteggiamento” indispensabile per il funzionamento della chiesa, un modo che aiuta a vivere la comunità ecclesiale nella partecipazione autentica tra i fedeli e i presbiteri. Ricordando il protrarsi delle assemblee sinodali, papa leone ha evidenziato come il processo non perda la propria natura istituzionale ma si arricchisca in modo profondo grazie ai risultati già raggiunti nell’ultima fase.
Cammino e risultati del pontificato di francesco
L’intenzione chiara è quella di raccogliere i frutti maturati dagli incontri e dai momenti di confronto sviluppati durante il pontificato di francesco, portandoli poi a livelli più alti di riflessione e attuazione. Il consiglio ordinario è stato chiamato a farsi carico di questa missione, con l’invito esplicito di procedere con impegno per consolidare quanto già scaturito. Papa leone ha espresso gratitudine e incoraggiato chi lavora in questo ambito, confermando l’importanza di mantenere viva la visione tracciata dal precedente pontefice.
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Difficoltà e opposizioni incontrate nel percorso sinodale
Fin dalla mattina, il cardinale mario grech ha aperto i lavori insistendo sull’importanza del cammino sinodale e sul valore del documento conclusivo che ha saputo influenzare molte diocesi. Grech ha sottolineato però come in diverse comunità ecclesiali si manifestino resistenze e diffidenze riguardo alla svolta proposta dalla sinodalità. Questa frattura assume forme diverse, con posizioni chiaramente contrarie che in alcuni casi condizionano negativamente gruppi più ampi. Il porporato ha invitato a non evitare il confronto con tali opposizioni ma anzi a interrogarsi profondamente su di esse, come parte integrante del percorso.
Le perplessità su identità e missione della chiesa
Il dolore e le perplessità che emergono da queste resistenze riguardano in particolare l’identità e la missione della chiesa, ora chiamate a ridefinirsi in una prospettiva più partecipata. Grech ha ricordato che si tratta di una fase iniziale di un cammino ecclesiologico che comporta anche una certa difficoltà nell’accettare cambiamenti di metodo e approccio. A livello pratico, le critiche si sono manifestate soprattutto durante la composizione e l’organizzazione delle assemblee, dove l’inclusione dei non vescovi con diritto di voto e il metodo di lavoro spirituale hanno sollevato dubbi.
L’idea di un tavolo permanente per approfondire la sinodalità
Tra le proposte emerse nel corso della riunione, spicca quella di istituire un “tavolo della sinodalità”. Questo spazio di dialogo continuo dovrebbe accogliere vescovi, teologi e esperti per approfondire e risolvere questioni teologiche, canoniche, pastorali e comunicative legate al processo sinodale. L’obiettivo è quello di trasformare i dubbi e le sfide in occasioni di riflessione più puntuale e consapevole.
Un organismo permanente per il dialogo
Il cardinale grech ha immaginato questo forum come un organismo permanente che lavori in stretto rapporto con la commissione teologica internazionale e con la commissione canonistica istituita per accompagnare il sinodo. Lo scopo è di costruire un dialogo qualificato e continuativo, capace di offrire indicazioni concrete e spunti fondati per l’attuazione di una chiesa sempre più sinodale. Questo approccio mira anche a consolidare il metodo partecipativo e a supportare il lavoro che si svolge nelle chiese locali e a livello globale.
Formazione e rete mondiale di iniziative sinodali
Un altro aspetto messo al centro della discussione è la necessità di organizzare iniziative di formazione dedicate alla sinodalità. Il cardinale grech ha indicato come compito della segreteria generale del sinodo sostenere le chiese locali, senza sovrapporsi, ma offrendo strumenti che amplifichino la dimensione missionaria del cammino sinodale. Si pensa a collaborazioni con istituzioni accademiche, ecclesiastiche e civili, coinvolgendo anche giovani teologi e teologhe per uno studio approfondito e aggiornato.
Convegni e iniziative di portata internazionale
L’idea comprende la creazione di una rete di convegni internazionali, che possano diffondersi su più continenti con il patrocinio della segreteria generale del sinodo. Questo sistema potrebbe rafforzare una mentalità sinodale e favorire lo scambio di esperienze e idee. Sono stati citati esempi concreti come “Parroci per il Sinodo”, evento svoltosi nel maggio 2024 in Vaticano con oltre 300 sacerdoti da tutto il mondo, che ha riscosso apprezzamento anche da papa francesco. Questi momenti sono visti come punti di partenza per costruire un impegno duraturo e condiviso, capace di raggiungere tutti gli ambiti della vita ecclesiale.
Il cammino sinodale continua a misurarsi con sfide e resistenze, ma mantiene aperti spazi di dialogo e nuove proposte per consolidare un metodo ecclesiale che vuole essere più partecipato e comunicativo. Gli incontri come quello in corso in via della conciliazione mostrano un impegno concreto per far crescere questa strada anche nel prossimo futuro.