La cerimonia di imposizione del pallio a monsignor antonio d’angelo segna un momento rilevante per la diocesi dell’aquila. L’evento si svolgerà nella basilica di san pietro e mostrerà il legame istituzionale e spirituale tra la Santa Sede e la guida ecclesiastica della regione.
Il percorso ecclesiastico di monsignor antonio d’angelo nella chiesa dell’aquila
Antonio d’angelo ha ricevuto la nomina a vescovo ausiliare dell’aquila da papa francesco il 14 agosto 2021. La consacrazione episcopale è avvenuta poco dopo, il 12 settembre, nella basilica di collemaggio, luogo simbolico per la diocesi aquilana, officiata dal cardinale giuseppe petrocchi.
La sua carriera si è evoluta progressivamente: il 19 agosto 2023 d’angelo è stato nominato arcivescovo coadiutore con diritto di successione, incarico che gli ha garantito la continuità alla guida della diocesi. Effettivamente, dal primo agosto 2024, ha preso possesso della carica di arcivescovo metropolita dell’aquila. Durante tutto questo periodo, d’angelo ha affrontato il compito di accompagnare e preparare la transizione, assicurando la stabilità pastorale per l’intera provincia ecclesiastica.
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La sua presenza rappresenta un punto di riferimento per la comunità cattolica locale, in un’area che conta come suffraganee le diocesi di avezzano e sulmona-valva. La guida episcopale, infatti, presuppone una responsabilità diretta sulle iniziative religiose e sociali che coinvolgono queste realtà.
Il valore simbolico del pallio per la chiesa metropolitana dell’aquila
L’imposizione del pallio a monsignor antonio d’angelo assume un significato che supera la cerimonia stessa. Questo momento forma un legame visibile tra la diocesi dell’aquila e il pontefice, sottolineando la comunione gerarchica che regola la chiesa cattolica. La tradizione di conferire il pallio a questa sede ha radici negli ultimi decenni: nel 1998, monsignor giuseppe molinari ricevette lo stesso riconoscimento da san giovanni paolo II, mentre nel 2013 toccò a giuseppe petrocchi, con papa francesco.
Il pallio non è solo un tratto esteriore, ma indica anche la corresponsabilità nella cura delle diocesi che compongono la provincia ecclesiastica di riferimento. In questo caso, la metropolia aquilana comprende alcune realtà territoriali con caratteristiche sociali e pastorali proprie. Avere il pallio significa essere riconosciuti dal pontefice come guida legittima e garante di coerenza tra le pratiche religiose locali e quelle della chiesa universale.
La celebrazione nella basilica di san pietro conferma l’importanza data a questo evento nel calendario ecclesiastico. Rappresenta un’occasione in cui la chiesa si mostra unita e attenta a difendere le radici della propria tradizione, consegnando ai vescovi metropoliti gli strumenti simbolici per esercitare la loro missione.
L’imposizione del pallio: significato e modalità della cerimonia
Il 29 giugno 2025, durante la celebrazione dei santi pietro e paolo, papa leone XIV conferirà il pallio a monsignor antonio d’angelo nella basilica di san pietro, a roma. L’appuntamento è fissato alle 9.30 e sarà presieduto personalmente dal pontefice. Questo rito si riserva agli arcivescovi metropoliti nominati dopo il 29 agosto 2024. Il pallio è un simbolo liturgico che esprime l’unione stretta e il sostegno da parte del pontefice verso le autorità ecclesiastiche che presiedono una provincia metropolitana.
Durante la cerimonia, oltre alla benedizione, avverrà l’imposizione fisica del pallio, una striscia di lana bianca con croci nere o rosse, che l’arcivescovo indosserà come segno di comunione con il vescovo di roma. Questo rito è consuetudine nella chiesa cattolica e si svolge solitamente in occasioni dedicate ai santi pietro e paolo, patroni della città eterna e della chiesa universale.
Il vestiario rappresenta anche la responsabilità affidata all’arcivescovo nei confronti della propria sede e delle diocesi suffraganee che rientrano nella sua giurisdizione, in questo caso, come vedremo, riguardano le zone di avezzano e sulmona-valva.